L'equilibrio emotivo, come raggiungerlo?

Grazie all'equilibrio emotivo ci sentiamo bene e riusciamo a correre rischi e a far crescere gli altri insieme a noi. Ma come raggiungerlo?
L'equilibrio emotivo, come raggiungerlo?
Adriana Díez

Scritto e verificato la psicologa Adriana Díez.

Ultimo aggiornamento: 02 gennaio, 2023

L’equilibrio emotivo è sinonimo di stabilità, ma non significa che debba necessariamente essere equidistante dagli estremi. È uno stato di calma, sebbene sia soggetto a delle fluttuazioni; non è sinonimo di quiete, bensì di armonia.

Per quanto riguarda la parte emotiva, si riferisce al momento in cui siamo in pace con noi stessi, uno stato d’animo in cui prevale la conoscenza personale, la corretta gestione ed espressione di emozioni e sentimenti. Come possiamo migliorare il nostro equilibrio emotivo?

Per raggiungere l’armonia interiore, abbiamo bisogno di una connessione tra la nostra parte interiore e la nostra parte esterna, il nostro mondo esterno. Il raggiungimento di questo equilibrio richiederà la conoscenza di sé, ovvero l’auto-conoscenza. Conoscere se stessi implica autocoscienza. Sapersi definire, sapersi interrogare, non aver paura di esporsi, tollerare l’incertezza.

Sebbene possa sembrare un compito semplice, richiede tempo e, naturalmente, il suo requisito principale è la pratica quotidiana. La conoscenza di sé è un viaggio nel profondo di noi, ma sarà una delle migliori esperienze e relazioni che possiamo avere.

Consentire a se stessi di essere e di trovarsi, permettere a se stessi di provare emozioni e paure. Sapere chi siamo e come siamo. Sapere perché siamo e come possiamo diventare chi vogliamo e possiamo essere.

Donna che guarda l'orizzonte.

L’equilibrio emotivo come punto di partenza e traguardo finale

Dopo aver iniziato il viaggio verso la conoscenza di sé e la scoperta delle emozioni che ospitiamo e proviamo in ogni momento, arrivano il controllo e la regolazione.

Le emozioni sono un tesoro che tutti possediamo: ci informano che c’è una connessione tra ciò che accade fuori di noi e ciò che proviamo. Ci educano e ci proteggono, ci accolgono e ci danno forza.

Le emozioni dipendono e funzionano, richiedono azione e cambiamento. Il controllo e la regolazione vengono dopo la conoscenza preliminare; quando siamo in grado di identificarci e di riconoscerci e di sapere quando possiamo decidere cosa fare e come farlo.

Se credete di essere in grado di rispettare questo tipo di gestione e controllo emotivo, vi proponiamo un esercizio: leggere ciascuna di queste emozioni e rispondere alle seguenti domande: amore, rabbia, nostalgia, paura, delusione, ammirazione, soddisfazione.

  • Come possiamo sapere se proviamo una di queste emozioni?
  • Quali sintomi fisici e pensieri avvertiamo quando le proviamo?
  • Come le mostriamo agli altri?
  • Come sono le nostre relazioni interpersonali?
  • Sapete quali situazioni/persone/pensieri possono provocarle?

Il motore che ci guida

Qual è il prossimo passo per lavorare sul nostro equilibrio emotivo? L’auto-motivazione. Quando raggiungiamo la conoscenza di noi stessi e regoliamo adeguatamente le nostre emozioni, siamo in grado di concentrare i nostri sforzi per ottenere ogni giorno ciò che vogliamo e questo ci rende felici.

Costruire il proprio Io richiede tempo e cura. Il controllo e la regolazione delle emozioni spesso richiedono volontà e lavoro personali e interpersonali. Per migliorare l’auto-motivazione, abbiamo bisogno di diversi ingredienti come l’ottimismo, l’iniziativa e il processo decisionale, il desiderio di successo e, ovviamente, l’impegno.

Dirigere i nostri sforzi a volte non è un compito facile, ma se riusciamo a essere tenaci, a fare affidamento sulle nostre emozioni e sulla fiducia in noi stessi, se acquisiamo la capacità di fermezza, saremo più vicini al raggiungimento del nostro equilibrio interiore. Perché nessuno cammina senza meta, perché nessuno intraprende un percorso facile, bensì quello che si immagina.

Donna con le braccia aperte.


Empatia e abilità sociali per raggiungere l’equilibrio emotivo

A che serve crescere se non possiamo condividere il nostro percorso? Dopo aver realizzato la parte individuale, che richiede continui rinnovamenti, arriva la parte sociale. L’empatia e il contatto con gli altri ci aiutano a proseguire con il nostro sviluppo, a provare nuove emozioni e ad alimentarci con tutto quello che gli altri ci offrono.

Le relazioni interpersonali, e farle funzionare, fanno parte di un viaggio personale, quindi le abilità sociali ci permettono di crescere e rafforzano l’equilibrio emotivo. Siamo esseri sociali ed è inutile avere tutto il successo del mondo o essere felici se non possiamo condividere questi stati d’animo.

La crescita personale arriva con il lavoro, ma il premio per il raggiungimento della stabilità emotiva e dell’equilibrio è il dono più grande.


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  • Bisquerra, R. (2000). Educación emocional y bienestar. Barcelona: praxis.

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