L'eredità familiare può condannarci?

Arriva un momento nella vita in cui ci accorgiamo di non essere poi così diversi dai nostri familiari, anche in quegli aspetti che causano in noi un certo rifiuto.
L'eredità familiare può condannarci?
Angela C. Tobias

Scritto e verificato la psicologa Angela C. Tobias.

Ultimo aggiornamento: 30 dicembre, 2022

Non esiste nulla di più fastidioso che vedersi riflessi nei difetti della propria madre o del proprio padre. Ciò porta a chiedersi come’è possibile che, dopo una vita passata a rimproverare certi loro difetti o comportamenti, oggi ci comportiamo allo stesso modo, come se fosse l’eredità familiare.

Questa somiglianza ci infastidisce al punto da negarla tassativamente. La consideriamo inaccettabile, finendo col vederla riflessa negli altri. Si attiva così il fenomeno che in psicoanalisi è conosciuto come proiezione o secondo la tradizione popolare “vedere la pagliuzza nell’occhio altrui anziché la trave nel proprio occhio”.

Tendiamo a tramandare l’eredità familiare e ogni suo schema nelle nostre relazioni sociali o nella famiglia che creiamo. Tutto quello che impariamo durante lo sviluppo resta ancorato in noi e senza accorgercene finiamo col domandarci se siamo davvero condannati a ripetere gli stessi errori dei nostri familiari.

Ragazza seduta sconfortata reggendosi la testa con la mano.

Perché è importante l’eredità familiare?

L’eredità familiare è un concetto che va oltre lo studio della genetica. Sin dalla nascita, e persino prima, non cessiamo mai di imparare. Imitiamo fin da subito quello che osserviamo nelle nostre figure di riferimento: il loro modo di fare, di esprimersi, di gestire le emozioni… E lo assimiliamo come modello da seguire.

Esiste una fase dello sviluppo in cui i bambini non sono in grado di distinguere il proprio Io da quello dei loro genitori. Occorre del tempo prima che il bambino sviluppi la propria personalità e capisca di essere un essere indipendente. Questa fase è particolarmente evidente durante l’adolescenza, quando si vuole affermare la propria identità e negare qualsiasi eredità familiare.

Le figure che ci crescono non sono soltanto un modello, ma  il modello. I genitori sono totalmente idealizzati nella fase della prima infanzia, al punto che, secondo le teorie psicoanalitiche, si verifica un innamoramento nei confronti dei genitori noto come complesso di Edipo o di Elettra.

Siamo condannati a ripetere gli stessi errori della nostra famiglia?

Naturalmente no, non siamo condannati a tramandare l’eredità familiare se non lo vogliamo. I modelli con cui cresciamo sono intrinsechi nella nostra personalità, e forse qualche volta emergono. Nonostante ciò, non sono gli unici modelli a cui fare riferimento: la vita è fatta di esperienze personali che tessono la fitta trama della nostra personalità.

Le relazioni che intraprendiamo, di coppia, amicizia o fratellanza, smuovono, cambiano o trasformano l’insieme dei modelli familiari che portiamo dentro di noi. In questo senso, l’eredità familiare può essere ritenuta sia una zavorra sia un cimelio prezioso da conservare e tramandare. In alcuni casi, di fatto, si riesce a crescere, a migliorare di generazione in generazione.

Per esempio, Anna Freud, figlia del famoso psichiatra Sigmund Freud, diede un contributo fondamentale alla psichiatria con le sue teorie sui meccanismi di difesa. Raccolse l’eredità del padre e la portò avanti, sviluppandola ulteriormente.

Foto d'epoca in bianco e nero di Anna e Sigmund Freud abbracciati.

Tentare di migliorare l’eredità familiare

L’esperienza familiare costituisce il bagaglio e gli schemi di comprensione del mondo che riceviamo da piccoli dai nostri genitori, che lasciano in noi un segno profondo. Ma ciò non significa che siamo predestinati a ripetere le azioni dei nostri familiari di cui non andiamo fieri.

Le terapie familiari rappresentano un lavoro volto a definire il peso della famiglia attuale e persino delle generazioni precedenti. Ciò permette all’individuo di usare attivamente i modelli familiari che si ripetono inconsapevolmente e causano dolore.

Siamo ereditieri dei nostri familiari sia per quanto riguarda le azioni e le caratteristiche positive che ci rendono orgogliosi, sia per quelle che ci causano sofferenza e rallentano la nostra crescita personale. Ma dobbiamo sempre ricordare che possiamo migliorare l’eredità familiare sulla base delle nostre esperienze personali e trasmettere alle generazioni future la migliore versione di noi stessi.


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