Perché l’essere umano si ama così poco?
L’essere umano è un essere sociale per natura, e lo è per un motivo molto logico e semplice: milioni di anni fa avevamo bisogno degli altri per sopravvivere. Anche se adesso le cose sono cambiate, quando nasciamo continuiamo ad avere bisogno degli altri, di ricevere le loro attenzioni e le loro cure.
Se non riceviamo queste attenzioni, non solo la nostra sopravvivenza è a rischio, ma il nostro stato emotivo può venire compromesso a causa della mancanza di autostima.
I bambini devono sentirsi sicuri e questa certezza può derivare dai loro genitori o da un’altra figura che rappresenti per loro una fonte di attaccamento sicuro. Ad ogni modo, tale stabilità o fiducia permetterà che in futuro il bambino sia un adulto emotivamente forte, sicuro di se stesso e dotato di un’autostima sana.
Tuttavia, potete comprendere facilmente che esistono ben poche persone con queste caratteristiche. La maggior parte della gente non è sicura di sé, non ha del tutto fiducia nelle sue capacità e non è realista quando si auto-valuta.
Perché è così difficile trovare un essere umano che si ami incondizionatamente? L’assenza di amore, di attenzioni, di considerazione e di rispetto durante l’infanzia potrebbe essere l’origine della mancanza di autostima. Un’altra ipotesi è che quest’ultima derivi dall’iperprotezione, dall’assenza di limiti concreti o dall’educazione culturale ricevuta.
“Non serve a niente dare la colpa alle nostre insicurezze del passato, all’educazione o ai nostri genitori. Ormai le cose non si possono più cambiare”.
L’adulto che c’è in voi è ancora in tempo per curare il bambino con le lacune e aiutarlo ad amarsi, indipendentemente da quello che fanno gli altri.
Il tassello mancante del puzzle
Vi sarà capitato in certi momenti di sentire che vi mancava qualcosa. Magari siete fisicamente belli, avete successo al lavoro, una famiglia fantastica e, tuttavia, notate che c’è qualcosa che non va. È probabile che quel qualcosa sia il vostro amor proprio.
Quando un essere umano non si ama in modo incondizionato, sente che gli manca un tassello, che il puzzle non è completo. Erroneamente, lo cerca al di fuori di se stesso, ma è ovvio che i pezzi attorno a lui non combaceranno mai con la forma che cerca.
Allora l’essere umano continua a cercare il tassello e non si rende conto che il pezzo giusto è quello che potrebbe fabbricarsi autonomamente con il suo amore, con la sua accettazione e con un abbraccio.
I motivi per cui non troviamo quel tassello le abbiamo nominate prima: l’educazione, la cultura, l’auto-esigenza, ecc. L’educazione che riceviamo censura sistematicamente qualsivoglia atto d’amore verso la nostra persona. Lo chiamano egoismo. È così che i bambini si abituano a non farsi complimenti, a non parlare di se stessi, a dire sì a tutto, quando, in realtà, vorrebbero esitare e dire no.
Da sempre ci hanno insegnato che gli altri devono avere la priorità rispetto a noi e ciò è falso. È impossibile stare bene con gli altri se prima non abbiamo soddisfatto le nostre necessità, se non ci concediamo un alto posto nella classifica delle nostre priorità.
Se anteporremo i bisogni altrui ai nostri, arriverà un momento in cui saremo saturi di astio e allora ne usciremo tutti perdenti, sia noi sia chi ci sta attorno.
Questo “egoismo” viene automaticamente interpretato come essere cattive persone, indegne di farsi accettare dagli altri. Siccome non vogliamo che ciò accada, investiamo energie con l’intento di soddisfare gli altri e, di conseguenza, ci dimentichiamo di noi stessi. Allora notiamo che i tasselli che vengono dall’esterno non combaciano con la forma che ci manca e ci sentiamo vuoti: abbiamo abbandonato noi stessi e l’abbandono è l’opposto dell’amore verso se stessi.
Come iniziare ad amare se stessi?
Per guadagnare autostima, bisogna mettere in pratica atti volti a trattarci bene. Un esercizio utile per cominciare è scrivere a noi stessi una lettera d’amore. Non si tratta di essere vanitosi, ma realisti. Dobbiamo semplicemente amarci e dimostrarlo a noi stessi, così come lo dimostriamo ad altre persone.
Vi sorprenderà scoprire la complessità di questo esercizio dato che, come abbiamo detto prima, non siamo abituati a farci dei complimenti. In breve si sveglierà il vostro diavoletto interiore per dirvi che siete degli egoisti, degli egocentrici, dei vanitosi e via dicendo. Non ascoltatelo e continuate ad amarvi.
È arrivato il momento di giudicarvi in modo realista. Prendetevi del tempo per conoscervi e siate chiari con voi stessi: scoprite le vostre qualità e i vostri limiti. Raccoglieteli tra le mani e intraprendete obiettivi che rispettino le vostre capacità e le vostre possibilità. Non torturatevi con pensieri negativi sul fatto che non ce la farete e che le cose non andranno per il verso giusto; dentro di voi sapete che andrà tutto bene.
Infine, compiete ogni giorno un’azione che vi avvicini ai vostri propositi e alle vostre mete. Se ci riuscite, premiatevi e rallegratevene. Ciò aumenterà la vostra autostima, perché trasmetterete a voi stessi il messaggio che potete farcela. Dimenticatevi del perfezionismo e agite con la consapevolezza che non c’è niente di perfetto a questo mondo.
Vedrete che i tasselli inizieranno a combaciare, sentirete di non dipendere più così tanto da fattori esterni, non avrete più bisogno in misura assoluta dell’amore e dell’accettazione altrui, perché con la vostra sarete già completi.