L'innamoramento è nella nostra mente
Lui la ama da anni in segreto, ma non sa è che i loro destini stanno per incrociarsi. Ma soprattutto, non immagina di scoprire che l’innamoramento è nella nostra mente.
La incrociava sempre per i corridoi dell’università. Cercava sempre posto accanto a lei per ammirare la sua bellezza. Il suo volto trasmetteva pace, serenità. I suoi capelli lunghi, mossi e neri creavano uno stato quasi ipnotico. Il suo fisico era perfetto. Era la ragazza che aveva sempre desiderato.
Ogni tanto si scambiavano qualche sguardo o un saluto e allora la sua voce tremava ed era incerta su cosa dire. Si rese conto di essere perdutamente innamorato. Ciò che ancora non sapeva, però, è che l’innamoramento è nella nostra mente.
Patrizia era la ragazza che aspettava da anni. Ed eccoli lì, ogni mattina nello stesso posto. Quando la incrociava, un delizioso profumo invadeva l’ambiente e lo ammaliava. Quando gli diceva “ciao”, a lui tremavano le gambe.
Al mio fianco
La immaginava passeggiare al suo fianco per le strade della città, commentando gli edifici più belli e quelli più strani, e qualunque cosa vedessero. Si sedevano sulle panchine, parlavano e ridevano. Poi andavano a mangiare da qualche parte e passavano tutta la giornata insieme. E un giorno si abbracciavano e si baciavano. Tutte le volte che la guardava in classe, la sua mente veniva invasa da questi pensieri.
Un giorno, mentre mangiava con un’amica nel bar della facoltà, lei prese posto accanto a loro. Come era possibile? A quanto pare, si conoscevano già da un po’. E lui non lo sapeva! Cominciò a innervosirsi. La ragazza dei suoi sogni era proprio davanti a lui. Era bellissima, perfetta. Si sentiva sempre più innamorato e aveva paura di fare qualche brutta figura.
L’illusione di una connessione speciale
Da quel giorno pranzarono insieme in più di un’occasione. Chiacchieravano del più e del meno e ridevano. Sceglievano sempre il menù del giorno, lei preferiva l’insalata e lui la pasta, lei la Coca Cola e lui l’acqua. Come dessert lui amava la frutta, lei il budino. La guardava negli occhi e si immaginava con lei in una spiaggia paradisiaca, a prendere il sole insieme e a nuotare nelle acque cristalline.
Iniziarono a vedersi sempre più spesso. Anche Patrizia sembrava cercarlo. Era innamorato di lei da più di un anno e mezzo. giorno decisero di uscire e andarono a prendere un caffè. Fu un bel momento. Avevano interessi diversi, ma non importava, si completavano alla perfezione. Vedeva i segnali che gli lanciava e che lasciavano a intendere che fra di loro ci fosse una connessione speciale.
Arrivò il momento
Un pomeriggio d’inverno Patrizia si sedette al suo fianco nel bar dell’università.
“Devo dirti una cosa” gli disse. Lui iniziò a tremare. Il momento era arrivato.
“Dimmi” le rispose.
“Ecco, sono innamorata. Non te l’ho detto prima perché non amo parlare di queste cose, di me in questo aspetto, e non so bene cosa fare”.
“E che problema c’è? Non è corrisposto?” domandò lui ansioso della risposta.
“Sì, è corrisposto…” rispose.
“Allora?” domandò impaziente.
“Il ragazzo non è di qui, vive in un’altra città, ci vedremmo molto poco e le relazioni a distanza sono difficili, o almeno dicono…”
Lui smise di ascoltarla. Sprofondò in un pozzo oscuro, totalmente buio. La guardò fissa e sentì affiorare una rabbia che non provava da molto tempo.
Perché non era lui quel ragazzo? Gli aveva lanciato dei segnali! Cosa stava succedendo? Non poteva essere, era di lui che doveva essere innamorata. La amava da troppo tempo in segreto, non le aveva mai detto nulla, e adesso che l’aveva al suo fianco lei aveva in mente un altro.
“Iniziarono a risuonare echi nella sua testa su una teoria di cui aveva sentito parlare secondo cui l’innamoramento è nella nostra mente”
Non voleva più ascoltarla. Di fatto, non voleva più vederla. La sua felicità era crollata e si sentiva perso e deluso. Si era illuso che sarebbero stati felici in futuro, ma ormai aveva perso ogni speranza. Lei amava un altro. Non aveva senso. Immaginò persino che si fosse presa gioco di lui inviandogli falsi segnali.
Cosa era successo in realtà
Qualche mese più tardi il ragazzo conobbe un anziano sull’autobus mentre tornava a casa. Erano seduti uno accanto all’altro. Il tragitto durava più di un’ora ed ebbero il tempo di parlare.
Chiacchierando di tutto, lui gli raccontò la sua storia d’amore andata male e, di fronte al suo stupore, l’uomo lo guardò intenerito e disse sorridente:
“Il problema è che non eri innamorato di lei”.
“Mi scusi?” chiese il ragazzo incredulo “L’amavo da più di un anno, come potevo non essere innamorato?”
“Non puoi amare chi non conosci, almeno non in senso romantico… eri innamorato, sì, ma non di lei. Amavi le aspettative che ti eri creato su di lei” disse “l’innamoramento non è amore, giovane amico, non confonderli. L’innamoramento è nella nostra mente…”
Rimasero in silenzio qualche minuto. L’innamoramento è nella nostra mente? Non comprendeva del tutto quello che l’anziano aveva voluto dire. Rimase attonito senza sapere quale espressione assumere, mentre l’anziano signore guardava fuori dal finestrino sorridendo. Allora si girò verso il ragazzo e continuò:
“Vedi, quella ragazza ha probabilmente scatenato in te delle emozioni per via del suo aspetto fisico, e così hai iniziato a immaginare una vita felice accanto a lei. Non c’era nient’altro, eccitazione e aspettative, ma in realtà non sapevi nulla di lei. L’hai conosciuta per caso, e pian piano hai iniziato a idealizzarla.
“Inoltre” continuò, “quando hai iniziato ad approfondire la sua conoscenza, hai scelto gli aspetti che più ti piacevano di lei, mettendoli in primo piano ignorando quelli che ti piacevano meno. Ma non è tutto, hai creduto che dovesse essere lei a renderti felice, hai lasciato la tua felicità nelle sue mani. Purtroppo, giovane amico, devo dirti che questo non è amore, è ossessione. Per questo ti sei sentito così abbattuto. L’amore è vero, l’amore è autentico, in amore non ti aspetti che l’altro faccia qualcosa per te, sei tu che vai in cerca della felicità per l’altra persona.
Hai scelto di interpretare i suoi segnali come gesti di innamoramento corrisposto soltanto perché era quello che volevi” proseguì l’uomo “sei stato tu il regista, lo sceneggiatore e l’attore del film che hai montato nella tua testa. Ci hai creduto davvero e hai sviato la realtà. Ma non preoccuparti, capita a tutti. È normale cadere in questa trappola. Se davvero provi amore per lei, desidera che sia felice, con te o con un altro. Non cambia. E ricorda, la prossima volta che succede chiediti se sei davvero innamorato di quella persona o se il tuo sentimento è soltanto il riflesso delle tue aspettative nei suoi confronti”.
L’innamoramento è nella nostra mente
“Ti dirò una cosa” aggiunse l’uomo, “Come diceva José Ortega y Gasset, una delle qualità tipiche dell’innamoramento è concentrarsi sulla coscienza dell’essere amato, al punto da limitare, o persino impedire, il buon uso del raziocinio, la necessaria concentrazione mentale e cognitiva.”
Bella frase, vero? Ho impiegato del tempo a impararla, ma il suo significato mi è rimasto impresso e adesso anche a te”.
Giunsero a destinazione e il ragazzo si congedò dall’anziano signore. Arrivò a casa, salutò i suoi genitori e si sdraiò sul divano. Pensò a tutto quello che aveva sentito. Quello che gli aveva detto l’uomo poteva sembrare di primo acchito una pazzia, ma se analizzato con una certa obiettività appariva assolutamente vero.
In realtà non era mai piaciuto a Patrizia, erano state sue fantasie. Ripensò all’ultima frase che aveva pronunciato l’uomo prima di salutarlo: “se ami davvero una persona, desidera il suo bene, il suo benessere, la sua felicità, non pensare a cosa può fare per te, ma quello che puoi fare tu per lei. Se la vedi soffrire, aiutala. È in questo che consiste l’amore, nell’aiutare gli altri, nel renderli felici. E se anche quella persona prova amore per te, ti assicuro che avrete la relazione d’amore più bella che possa esistere”.
Ed ecco che tutto assunse un senso. Iniziò a leggere e informarsi sull’amore e sull’innamoramento e scoprì un interessante articolo di Chóliz e Gómez (2002) nel quale si affermava che le persone attraenti hanno un vantaggio rispetto a chi non lo è, che porta gli altri a notarle e innamorarsi di loro. Il semplice fatto di essere attraente ci porta ad attribuire caratteristiche desiderabili, riservando all’individuo in questione un trattamento migliore.
Tra le parole di quell’anziano signore e tutto quello che si trovò a leggere, si convinse ancora di più di come l’innamoramento sia frutto della nostra immaginazione. Per questo, bisogna fare attenzione alle aspettative che plasmiamo.
Da quel momento in poi, quando conosceva una ragazza e sentiva ravvivarsi in lui certe emozioni, la sua mente lo metteva in allerta e così ragionava. “L’innamoramento è nella nostra mente, l’innamoramento è nella nostra mente…”.
“Pensare che l’innamoramento sia nella nostra mente può sembrare doloroso e irreale, ma se ci riflettiamo con ragione, osserveremo quanto è facile ingannarsi senza esserne consapevoli”.
-Gendun Dorje-