Masturbazione compulsiva: conseguenze
La masturbazione compulsiva, considerata anche dipendenza dalla masturbazione, è motivata dall’intenso e ripetuto bisogno di soddisfare tale bisogno.
Sebbene masturbarsi sia un atto sano e piacevole, se compulsivo diventa indipendente dal piacere. Chi ne soffre, dunque, trasforma la masturbazione in un automatismo per calmare la propria ansia.
Si tratta di un disturbo psicologico che può causare un forte deterioramento della vita sociale e lavorativa. Chi soffre di masturbazione compulsiva potrebbe arrivare al punto di non frequentare più gli amici così da avere più tempo per masturbarsi oppure interrompere il proprio orario di lavoro per soddisfare questo bisogno in bagno.
È comune che la persona venga etichettata come perversa, in realtà si tratta di un disturbo ipersessuale che necessita di cure psicologiche. In alcuni casi, è necessaria anche l’assistenza medica per lesioni al pene o alla vulva a causa dell’eccessiva stimolazione.
Qual è il limite?
Alcune persone presentano un forte desiderio sessuale e hanno l’abitudine di masturbarsi: non c’è niente di sbagliato in ciò. Il problema si presenta quando la frequenza di questa azione si intensifica. In altre parole, quando la persona ricerca continuamente tale sensazione eccitante, per cui si parla di dipendenza.
L’eccitamento genera uno stato piacevole nel cervello. A livello mentale si parla di una momentanea sensazione di benessere che la persona non è in grado di raggiungere in altri modi, quindi in molti casi finisce per dipenderne.
La ripetizione funziona come una sorta di automedicazione con lo scopo di calmare l’ansia alla pari di chi fuma, beve alcol o gioca d’azzardo. In questi casi, dunque, in assenza di masturbazione appare la sindrome da astinenza, con nervosismo, irascibilità, mal di testa, mancanza o eccesso di appetito, insonnia e persino tremori.
Si parla di masturbazione compulsiva quando oltre all’urgenza di masturbarsi e alla sindrome da astinenza, si verifia un incremento della frequenza di tale azione. Nello specifico, ogni giorno che passa la frequenza è maggiore, così come l’incapacità di controllarla.
Infine, per essere considerato un disturbo ipersessuale deve influenzare la vita sociale e lavorativa della persona che ne soffre.
Conseguenze psicologiche della masturbazione compulsiva
La masturbazione compulsiva influisce sul comportamento sessuale. Questo modello di auto-stimolazione porta la persona a concentrarsi principalmente sull’eiaculazione o sull’orgasmo.
L’unico obiettivo è sfogarsi. Ciò può causare alterazioni nei circuiti neurofisiologici coinvolti nella risposta sessuale. Ne consegue che durante un rapporto sessuale con un’altra persona, non ci si potrà concentrare sul piacere o sul benessere, ma solo sull’orgasmo rapido che riduca il disagio emotivo. In alternativa, risulta difficile eccitarsi.
D’altra parte, questa perdita di interesse e di piacere nel rapporto sessuale in compagnia può portare la persona a preferire l’autoerotismo.
Ciò diventa particolarmente problematico quando si ha una relazione, poiché si avrà la tendenza a evitare il sesso, oltre a perdere la motivazione nel soddisfare il/la partner. Inoltre, appariranno sentimenti di colpa e instabilità emotiva.
Infine, l’incapacità di controllare l’impulso e il bisogno di soddisfarlo quando appare, porta la persona a isolarsi socialmente o addirittura ad assentarsi o a essere distratta sul lavoro.
Smetterà di partecipare agli incontri sociali per avere più tempo per stare da sola, il che finirà per deteriorare le sue relazioni interpersonali. Al lavoro, scapperà in bagno o addirittura andrà via per toccarsi.
Un’altra conseguenza per la persona con dipendenza dalla masturbazione è la debolezza. Il disagio che questa sensazione produce, insieme alla mancanza di voglia di svolgere altre attività, provoca una sorta di debolezza cronica. L’energia diminuisce e questo finisce per influenzare la vita quotidiana.
Come trattare la masturbazione compulsiva?
Se l’impulso e l’atto di masturbarsi non causano disagio e non influiscono su altre sfere della vita, non sono necessarie cure. La masturbazione è un comportamento proprio della sessualità ed è assolutamente normale sentirne il bisogno.
Tuttavia, se associata a sentimenti di ansia e mancanza di controllo degli impulsi, conviene rivolgersi a un esperto di psicologia e terapia sessuale. L’intervento dello specialista sarà finalizzato al contenimento dei sentimenti negativi, al controllo dell’impulso e al recupero dell’interesse a godersi il sesso, da soli o in compagnia.
Lo scopo della terapia non sarà quello di eliminare l’atto della masturbazione, bensì di recuperare una sana abitudine. Se pensate di avere questo disturbo e volete provare a smettere da soli, provate a stabilire un programma, prima con obiettivi a breve termine.
Per esempio, evitare di masturbarsi ogni poche ore (decidete voi quante). Quindi aumentare il tempo fino a quando i giorni passano e la pratica diventa meno insistente.
Con questo metodo, a poco a poco l’abitudine verrà eliminata. Tuttavia, il supporto psicologico è necessario per affrontare il sentimento compulsivo. Soprattutto se dopo aver provato da soli questo non diminuisce o addirittura peggiora.
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