Messaggi ingannevoli nelle pubblicità
Nella pubblicità e nel marketing si ricorre spesso a meccanismi per convincere la gente ad acquistare. Per vendere di più, a volte si confondono gli acquirenti e non si danno loro tutte le informazioni del caso. I messaggi ingannevoli nelle pubblicità traggono in inganno i consumatori.
Sebbene le leggi vietino le pratiche pubblicitarie ingannevoli, nella maggior parte dei paesi molti inserzionisti e commercianti riescono a raggirarle e non sono così trasparenti come dovrebbero.
Alcuni meccanismi sono talmente subdoli da passare inosservati. In seguito a ciò, ognuno di noi dovrebbe sviluppare più consapevolezza riguardo agli effetti della pubblicità sul nostro inconscio in modo da non essere manipolato o indotto a fare acquisti inutili e onerosi. Scopriamo insieme alcuni di questi “inganni”.
“Poco denaro, sai quello che il denaro può comprare; molto denaro, sai quello che il denaro non può comprare.” , sapete cosa possono comprare i soldi; tanti soldi, sapete cosa i soldi non possono comprare”.
-Archie Randolph Ammons-
Messaggi ingannevoli nella pubblicità: l’omissione delle informazioni
In un modo o nell’altro, i messaggi ingannevoli verso i consumatori si basano sulla deliberata omissione di alcune informazioni. In alcuni casi si tratta di un elemento fondamentale della pubblicità di un prodotto. Il dato curioso è che spesso ciò è possibile fornendo ai consumatori una grande quantità di informazioni.
Un tipico esempio di questo inganno sono le promozioni in cui i titolari di carte di credito sono invitati a partecipare ad eventi in cui possono vincere delle vacanze. Durante gli incontri si forniscono numerose informazioni sui vantaggi della vincita, sulle varie destinazioni possibili, sugli hotel, ecc.
Ciò di cui non si parla, però, è che l’offerta in questione è valida solo nei periodi peggiori dell’anno, per visitare un determinato luogo e che si può partire solo in presenza di un certo numero di persone.
Addebito al consumatore delle commissioni di incentivo
Questo inganno nei confronti dei consumatori si verifica quando si riduce la quantità o la qualità di un servizio senza avvisare preventivamente e direttamente i clienti. Quanto venduto differisce dal servizio fino ad allora offerto.
Un esempio sono alcune carte di credito che offrono importanti agevolazioni al momento della stipula del contratto: nessun addebito per determinati servizi, accumulo di punti, ecc. Tutto questo a patto che si utilizzi la carta con una certa frequenza. In questo modo, gradualmente, alcuni benefici si rivelano in contrasto con gli obblighi che generano.
Messaggi pubblicitari ingannevoli: occultamento di restrizioni e condizioni contrattuali
Si tratta di uno dei meccanismi più usati per ingannare i consumatori. Consiste nell’offrire facilitazioni o vantaggi in cambio dell’abbonamento a un servizio o dell’acquisto di un prodotto. Con il tempo si scopre che i benefici sono limitati e che le condizioni contrattuali sono molto restrittive.
Alcuni servizi di televisione on demand o via cavo ne sono un esempio; offrono sei mesi di servizio gratuito, ma per accedervi bisogna firmare un contratto della durata di due o più anni, spesso con costi elevati. In altre parole, si recuperano i soldi della gratuità iniziale.
Difetti, malfunzionamenti e imperfezioni
I tipici messaggi ingannevoli dei siti dedicati esclusivamente alle “occasioni”. I prezzi dei prodotti sono molto vantaggiosi, ma spesso non si segnala in modo chiaro che gli oggetti possono avere difetti, malfunzionamenti, imperfezioni o che sono di seconda mano.
Spesso questi difetti diventano evidenti solo con il passare del tempo. Per esempio, può capitare che dei dispositivi elettronici rigenerati o ricondizionati sembrino nuovi pur non essendolo. Oppure che vi vendano degli indumenti di scarsa qualità o con dei difetti e che ve ne accorgiate solo quando il prodotto arriva a casa.
Tutto gratis, un inganno per i consumatori
Non bisogna essere ingenui: nulla di quello che è in commercio è gratis. Sarebbe assurdo, perché la logica di qualsiasi azienda è quella di ottenere dei profitti e non quella di offrire servizi gratuiti. È un aspetto importante da tenere presente.
Per esempio, quando danno un campione gratuito, sembra che non chiedano nulla in cambio, in realtà il costo è già incluso nel prezzo del prodotto in promozione. Se non facessero uso di questi messaggi ingannevoli, potremmo acquistare lo stesso prodotto a un prezzo inferiore.
Spesso non ci accorgiamo dei numerosi mezzi volti a manipolare i consumatori. Lo shopping non è più come una volta. In passato si comprava solo quello di cui si aveva bisogno; oggi acquistare qualcosa è diventata un’esperienza che include momenti di divertimento e gioia. Bisogna stare attenti a non essere vittime di manipolazioni.
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Guillén, I. (2012). La protección de los consumidores contra el engaño y la falta de Información. El Foro, (12), 32-45.