Miracolo sull'Hudson: una storia di intuizione e competenza

Sono passati 11 anni dal cosiddetto Miracolo sull'Hudson. Per gli psicologi il capitano Sully non ha fatto un miracolo; si è tratta di un'azione compiuta da una mente esperta guidata dall'intuizione e dalla sua grande esperienza.
Miracolo sull'Hudson: una storia di intuizione e competenza
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

“Qui è il capitano che parla, prepararsi all’impatto”, sono state queste le parole usate da Chesley B. Sullenberger, Sully, per rivolgersi ai suoi 150 passeggeri prima di compiere quello che è noto come il miracolo sull’Hudson. Dopo essersi scontrato con uno stormo di uccelli e aver perso il controllo dei motori, questo pilota esperto ha ignorato gli ordini e ha seguito solo il suo intuito, atterrando con successo sul fiume Hudson e salvando 150 vite.

Sono trascorsi 11 anni, ma quell’incidente verrà ricordato ancora a lungo. Per molti è stato l’ammaraggio di maggior successo nella storia dell’aviazione. Per altri, invece, si è trattato di un atto di incoscienza. C’è ancora chi crede che la cosa migliore sarebbe stata tornare in aeroporto e non rischiare una tragedia.

Dal punto di vista psicologico, è questa la parte più interessante del miracolo sull’Hudson. Esperti nel campo del sesto senso, dell’intelligenza e dell’intuizione come Malcolm Gladwell hanno studiato questo caso per mostrarci che il Capitano Sully effettivamente non ha compiuto alcun “miracolo”.

La sua è stata l’impresa di un esperto. L’equipaggio stesso ha dichiarato poco dopo che il capitano aveva agito con serenità in ogni momento. Sebbene il suo Airbus 320 avesse esaurito i motori, si è comportato come se avesse il pieno controllo dell’aereo. E di fatti ce lo aveva.

Il miracolo sull’Hudson è avvenuto in poco più di tre minuti. In questo lasso di tempo così breve, Sully ha valutato la situazione, ha analizzato le opzioni e ha realizzato ciò che riteneva più opportuno.

Dalla torre di controllo del traffico aereo di LaGuardia hanno potuto assistere a un evento agghiacciante: un Airbus che passava a meno di 270 metri sopra il George Washington Bridge.

Suly abbraccia un passeggero.

Miracolo sull’Hudson, la storia

La storia del miracolo sull’Hudson inizia alle 15:25 del 15 gennaio 2009. Ci troviamo all’aeroporto LaGuardia di New York. Nonostante il freddo, il cielo appare terso, apparentemente privo di ostacoli per il decollo del volo US Airways 1549.

Al comando c’è il capitano Sullenberger, Sully, un ex pilota dell’aeronautica americana di 57 anni. Sully aveva oltre 20.000 ore di volo alle spalle, ma non poteva immaginare che da lì a poco avrebbe vissuto un’esperienza unica. Dopo due minuti dal decollo, uno stormo di oche canadesi colpì la cabina dell’Airbus.

La cabina cominciò a oscurarsi e i passeggeri sentirono dei rumori molto forti. In pochi secondi si verificò qualcosa di insolito. Purtroppo, accade che questi animali si scontrino di tanto in tanto con gli aerei, ma di certo non è ricorrente che a causa di questo impatto i motori smettano di funzionare. Purtroppo, però, quella mattina successe.

Valutare l’opzione migliore

Dopo l’impatto, l’aereo iniziò a precipitare raggiungendo una velocità di 390 km/h a un’altitudine di circa 500 metri. All’aeroporto LaGuardia vennero prese in considerazione varie possibilità, tra cui quella del ritorno. Tuttavia, con sorpresa di tutti, il capitano Sully ignorò gli ordini.

Pochi secondi dopo, gli comunicarono che l’aeroporto più vicino era quello di Teterboro, nella contea di Bergen. Anche in questo caso Sully, insieme al suo copilota, rispose in modo negativo.

Non possiamo farlo, non andremo in nessun aeroporto. Atterreremo nel fiume Hudson.

Il salvataggio sul fiume Hudson.

Sully aveva valutato l’opzione migliore in poco più di un minuto. Tornare all’aeroporto di LaGuardia senza i motori sarebbe stato troppo avventato. Andare a quello di Teterboro, impossibile: un aeroporto con piste troppo corte per un aereo grande come il suo Airbus. Il posto più adatto era il fiume Hudson.

In tutta la storia dell’aviazione fino al 2009, solo un grande aereo commerciale era atterrato sul fiume con successo, il Tupolev Tu-124 nel 1963. Tuttavia, il capitano Sully realizzò un ammaraggio da manuale, diventando il protagonista di ciò che è passato alla storia come il miracolo sull’Hudson.

Miracolo sull’Hudson, un esempio di intuizione, esperienza e abilità

Herbert Simon, rinomato studioso di scienze sociali, ha osservato che le persone che mostrano di avere esperienza in una determinata materia sviluppano una mente efficiente e intuitiva. Il capitano Sully è certamente tra questi. Tuttavia, per quanto curioso possa sembrare, i mesi successivi a quella fortunata esperienza furono un inferno per il capitano dell’Airbus 320.

Come ci ha mostrato Clint Eastwood nel film Sully, le indagini svolte sul caso misero in dubbio che si fosse trattato di una manovra di successo. Alla fine, e dopo un processo rigoroso, venne dimostrato che il capitano aveva usato la sua vasta esperienza per eseguire la manovra, salvando così la vita di 150 passeggeri e dell’equipaggio.

Non è stato un miracolo, bensì la manovra di un esperto

Parlare di “miracolo” significa sminuire il suo protagonista. Malcolm Gladwell spiega quindi che le persone come  il capitano Sullenberger sono in grado di reagire in modo altamente efficiente nei momenti di bisogno avvalendosi di varie strategie:

  • Riconoscimento dei modelli. Sebbene non vivano sempre le stesse situazioni, sanno riconoscere stimoli simili provenienti da esperienze precedenti e utilizzare le risposte che li hanno aiutati in passato.
  • Sono profili molto sicuri di sé e che mostrano temperanza nelle situazioni complicate
  • Applicano l’intuito esperto. Gary Klein, eminente psicologo comportamentale, ha condotto uno studio molto interessante per mostrarci che le menti esperte non si chiedono cosa fare quando c’è una difficoltà, per cui non esitano. Capiscono subito la situazione in cui si trovano, la analizzano e sanno esattamente come agire.

Chesley B. Sullenberger, Sully, è un ottimo esempio di questo profilo.

Clint Eastwood e Tom Hanks girano il miracolo sull'Hudson.

Sono trascorsi ormai 11 anni dal cosiddetto miracolo sull’Hudson. Ricordare questa storia non ci mostra che i veri eroi esistono, ma che ci sono persone che si fidano ciecamente della loro esperienza, del loro intuito e del loro sesto senso per compiere imprese dal valore autentico.

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  •  Sources of Power, How People Make Decisions, by Gary Klein. The MIT Press. 1999.
  • Zaslow. Jeffrey (2009) My Search for What Really Matters, by Captain Chesley “Sully” Sullenberger Harper-Collins.

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