Non saper accettare una sconfitta
È bene imparare ad affrontare un trionfo e una sconfitta. Non avere autocontrollo quando si ha successo, così come non saper accettare una sconfitta può avere conseguenze molto negative.
Oggi avere successo è diventato quasi un obbligo. Quindi vincere viene sentito più come un dovere da usare poi come prova per il riconoscimento e l’affermazione a livello sociale. Al contrario, perdere è sinonimo di fallimento, se non vergogna. Né l’uno né l’altro vengono affrontati in modo corretto.
In questo contesto, è difficile imparare ad accettare la sconfitta. A volte diventa un fattore che indebolisce l’entusiasmo e la forza personale. Altre, scatena comportamenti ossessivi che si traducono in capricciosa testardaggine, che finisce per portare a un circolo vizioso di frustrazione.
“Si impara poco dalla vittoria, ma molto dalla sconfitta”.
-Proverbio giapponese-
Perché è così comune non saper accettare una sconfitta?
Il motivo principale è rappresentato da alcune false credenze, tra cui la più diffusa sostiene che non ottenere qualcosa equivale al fallimento. La verità è che c’è una grande differenza tra sconfitta e fallimento.
La prima è una circostanza del tutto naturale; il secondo è un atteggiamento. In termini generali, una persona che non sa accettare una sconfitta ha difficoltà in tre aspetti della sua vita:
- Tolleranza alla frustrazione. È molto difficile assimilare che le cose non vanno o non si svolgono come desiderato.
- Falsa autostima. Ha a che fare con una valutazione di se stessi in cui viene esclusa la possibilità di errore o sconfitta. È falsa nella misura in cui non riusciamo ad accettare le nostre vulnerabilità.
- Sistema di valori. Il successo viene enfatizzato fino al parossismo, minando altri aspetti preziosi per lo sviluppo e per la vita. Allo stesso modo, il raggiungimento dei risultati viene considerato molto più importante del processo e di tutto ciò che lo ispira.
Non saper accettare la sconfitta provoca spesso una sensazione di falsa superiorità. In altre parole, il mancato raggiungimento di quanto pianificato fa crollare la finzione che hanno costruito.
Testardaggine nevrotica
Non sapere come accettare una sconfitta di solito genera una serie di frustrazioni che aumentano il disagio. La persona che non riesce ad accettare di aver perso l’amore del partner, dunque probabilmente proverà all’infinito una riconciliazione impossibile, nonostante la frustrazione.
Oppure chi rifiuta di accettare di aver perso un’opportunità importante potrebbe cercare i percorsi sbagliati per dare nuova illusione a quell’opzione che è già andata via.
Molto spesso si finisce per essere molto duri con se stessi, chiedendo più di quanto si possa offrire, o rimproverandosi di non aver fatto niente o di aver smesso di farlo.
Questa testardaggine non consente alla mente di elaborare correttamente quanto accaduto e di acquisire l’apprendimento che ne consegue. Non fa altro che esacerbare le emozioni negative, come la rabbia e la tristezza che derivano dalla frustrazione.
In questo modo, è possibile che la persona rimanga bloccata, a seconda della sua resistenza ad accettare la realtà.
Imparare a perdere offre diversi benefici
Da un punto di vista psicologico, la sconfitta ha un valore enorme nella vita. In primo luogo, pone un limite al narcisismo infantile con cui tutti iniziamo la vita. Sapere che non tutto può essere realizzato, che non tutti i desideri verranno soddisfatti, è la base su cui si costruisce il principio di realtà.
Allo stesso modo, le sconfitte sono una grande fonte di conoscenza. Da queste si scoprono i propri limiti, gli errori di apprezzamento e le coordinate del reale.
Genera pertanto una conoscenza valida che può essere utilizzata in seguito a vantaggio di un nuovo obiettivo. La scienza funziona così: avanza sulla base dell’errore.
Saper accettare una sconfitta implica affrontarla con curiosità e interesse. A nessuno piace perdere, ma chi sa come farlo supera la sensazione di frustrazione in tempi relativamente brevi e si concentra sull’insegnamento che ne deriva. È paradossale, ma saper perdere è anche un modo per vincere.
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Sánchez, A., & María, A. (2010). Instrucciones para la derrota. Narrativas éticas y políticas de perdedores. Barcelona: Anthropos.