Odiare la persona amata è possibile?
Odiare la persona amata è, in un certo senso, normale. Ricordiamo che l’opposto dell’amore non è l’odio, bensì l’indifferenza. L’odio e l’amore sono due sentimenti che, per quanto caratterizzati da estrema intensità, si somigliano.
D’altra parte, solo i computer sono coerenti e ubbidienti al cento per cento. Se clicchiamo su un’icona, il dispositivo farà quello che gli chiediamo di fare, perché la sua stessa natura gli impedisce di elaborare in modo diverso il comando assegnatogli. Non ha scelta né alternativa.
Gli esseri umani, al contrario, elaborano tutti gli stimoli che provengono dall’esterno e dall’interno. Sono molti i fattori che li influenzano, motivo per cui ognuno di noi la pensa diversamente. Sebbene ci muoviamo all’interno di determinati parametri sostanzialmente stabili, cambiamo sempre in una certa misura. Quindi la risposta è sì: si può odiare la persona amata.
“I cani amano i loro amici e mordono i loro nemici, a differenza delle persone, che sono incapaci di amare con purezza e devono sempre mescolare amore e odio.”
-Sigmund Freud-
Amore e odio, due facce della stessa medaglia
Gli esseri umani raramente provano sentimenti ed emozioni in modo puro. Anche l’amore più tenero ed evoluto può lasciare spazio all’odio. Anche le mamme più premurose, per esempio, a un certo punto potrebbero subire un rifiuto da parte dei loro bambini che amano così tanto.
Si può odiare la persona amata, perché l’amore e l’odio coesistono. Per cui si può parlare di un territorio condiviso, un’interdipendenza emotiva in cui ciò che fa l’altro ci influenza, nel bene e nel male. Questo perché siamo particolarmente sensibili alle sue azioni.
Quando la persona amata risponde alle nostre aspettative, predominano i sentimenti di affabilità, vicinanza e predisposizione positiva. Al contrario, se le sue azioni ci feriscono, può presentarsi un sentimento di odio.
Non è necessariamente un odio viscerale e distruttivo, ma un profondo rifiuto delle sue azioni, in cui rabbia e tristezza si mescolano. Per estensione, quindi, si può arrivare a odiare la persona amata.
Noi sbagliamo, ma anche gli altri
Uno dei difetti più grandi è il bisogno di idealizzare per amare. Molti occhi lo percepiscono come un sentimento quasi sovrumano, in cui non c’è spazio per contraddizioni o emozioni negative. In pratica, scopriamo che non è così. Tutto ciò che è umano è paradossale e soggetto al fallimento. Siamo intelligenti e goffi, coraggiosi e timorosi, maturi e infantili. Alcuni tratti predominano, ma non escludono gli altri.
Anche l’amore che proviamo per noi stessi non è totalmente stabile. A volte ci odiamo anche un po’. Può succedere quando ci accorgiamo di aver fatto un errore e proviamo rimorso. O quando ci lasciamo guidare dagli impulsi e facciamo qualcosa che non avremmo dovuto fare.
Noi sbagliamo, ma anche le persone che amiamo. Non si tratta sempre di piccoli errori, a volte entrano in gioco questioni molto importanti e di vasta portata. Talvolta odiamo la persona amata perché nessun affetto è esente da tali contraddizioni.
Odiare la persona amata
Ogni grande amore lascia le sue cicatrici, proprio come l’infanzia. Non a caso, raramente in amore si raggiunge l’equilibrio prima di quel momento in cui gli scontri insegnano a vivere insieme. È la dinamica degli affetti più intensi. Arrivare a odiare la persona amata talvolta permette di ricostruire e calibrare l’affetto. L’amore autentico prevede sempre questi meccanismi.
Ognuno di noi ha la possibilità di migliorarsi. D’altra parte, tutti possediamo una parte odiosa. Fatta di intolleranza, conformismo, esitazione o egoismo, sentimenti che non possono mai essere completamente superati. Ciò non ci rende migliori o peggiori, ma fa parte della nostra natura.
Non è necessario temere i sentimenti di odio che a volte appaiono nell’amore: non esiste necessariamente una patologia. Né significano che l’affetto si sia deteriorato o che siamo mostri incoerenti e malvagi. È più sano accettare il fatto che a volte odiamo le persone che amiamo e che questo sentimento deve essere elaborato per non diventare distruttivo. Quando l’amore è genuino, l’odio diventa transitorio e non lascia quasi il segno.
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