Personalità criminale: il modello di Eysenck
Il modello di Eysenck è stato uno dei più importanti lavori psicologici sulla personalità. Con il suo modello, lo psicologo ci offre un’ampia visione degli elementi che definiscono il concetto di personalità criminale.
Il crimine è stato (ed è) una delle più grandi incognite che l’essere umano abbia mai cercato di spiegare. A volte con successo, in altri casi senza risultati molto accurati. Uno degli aspetti più studiati è il rapporto tra crimine e personalità. Vogliamo concentrare, pertanto, la nostra attenzione sul modello di personalità criminale proposto da Eysenck.
Origini greche della teoria della personalità
La maggior parte delle teorie sulla personalità ha origine nel pensiero greco. Uno degli approcci più importanti e di maggiore influenza è stato quello di Ippocrate. La sua teoria sugli umori attingeva, a sua volta, dal pensiero di Empedocle.
Empedocle riteneva che tutto ciò che è presente in natura contenga quattro elementi: aria, terra, fuoco e acqua.
Ippocrate collegò questi elementi agli umori o fluidi; questi, a loro volta, possedevano certe caratteristiche che determinavano un temperamento specifico, in base alla loro predominanza nel corpo umano.
Modello della personalità di Eysenck
L’importanza attribuita al modello di Eysenck si basa sugli approcci che lo definiscono: disposizionale, gerarchico, dimensionale e psicobiologico. Questi tratti sono interrelati.
Disposizionale
Il modello proposto da Eysenck è considerato disposizionale poiché il “tratto psicologico” vi occupa un ruolo centrale. In questo senso, una caratteristica o disposizione rappresenterebbe la tendenza a comportarci in modo stabile in situazioni simili.
Vale a dire, ci sarebbe in noi una certa inerzia, dettata dalle nostre variabili personali, una tendenza a esteriorizzare sempre lo stesso comportamento come risposta a stimoli simili tra loro; il risultato è la creazione di una relazione tra comportamento e situazione.
Gerarchico
Il modello di Eysenck attribuisce alla costruzione della personalità una struttura a forma piramidale. Si comincia con i livelli più specifici, fino al gradino più ampio e generale:
- Risposta specifica: quella che forniamo in un contesto determinato e in situazioni concrete.
- Risposta abituale: in situazioni con caratteristiche simili, diamo sempre la stessa risposta specifica. Il ripetersi di risposte specifiche nello stesso contesto genera una risposta abituale.
- Caratteristica: l’insieme delle risposte abituali da noi date nei diversi contesti delinea una caratteristica. In altre parole, in un dato contesto abbiamo la tendenza a comportarci in modo costante.
- Dimensione: diverse caratteristiche confluiscono in un insieme molto più ampio, la dimensione.
Dimensionale
Il modello di Eysenck prevede tre dimensioni fondamentali: estroversione, nevroticismo e psicoticismo che si combinano tra loro dando forma a un dato tipo di personalità. Questi tre elementi creano uno spazio tridimensionale, in cui le persone si collocano in ordine sparso, a seconda del peso di ciascuna dimensione nella loro personalità.
Quindi, la personalità sarebbe il risultato della combinazione di queste dimensioni; a loro volta, ognuna delle tre è collocabile, individualmente, su un piano bidimensionale. Ciò significa che hanno un elemento opposto.
- Estroversione (vs. introversione): individuo socievole, vitale, dominante e alla ricerca costante di sensazioni. Il suo opposto è una persona riservata, distaccata, etc.
- Nevroticismo (vs. stabilità): individuo con instabilità mentale. È soggetto a soffrire di disturbi dello stato d’animo. Alcuni aspetti salienti sono: senso di colpa, ansia, bassa autostima, emotività, etc.
- Psicoticismo: risposta dicotomica, o si ha o non si ha. Le persone con questa dominante sono tipicamente fredde, impersonali, aggressive, antisociali e poco empatiche.
Psicobiologico
Per ognuna di queste tre dimensioni esiste una specifica struttura fisiologica e ormonale, da cui è influenzata.
- Estroversione: è collegata al Sistema di attivazione reticolare ascendente (SARA) la cui funzione è l’eccitazione o l’inibizione delle strutture corticali interne. In questo senso, una persona con un alto grado di estroversione avrebbe, a livello fisiologico, una forte inibizione corticale. Ovvero, possiede una bassa percezione del rischio, che si traduce in un comportamento esterno disinibito.
- Nevroticismo: Questa dimensione è relativa all’attività del sistema limbico (a sua volta collegato al Sistema nervoso autonomo). Il sistema limbico, che comprende strutture come l’amigdala e l’ippocampo, regola le nostre emozioni. Un alto grado di nevroticismo implica un’attività intensa del sistema limbico, il che significa che le emozioni si attivano più velocemente e impiegano più tempo a dissiparsi.
- Psicoticismo: è la dimensione meno elaborata e non è legata a un particolare sistema fisiologico; esiste, tuttavia, un certo rapporto tra psicoticismo e metabolismo della serotonina.
La personalità criminale attraverso il modello di Eysenck
Per poter spiegare la personalità criminale attraverso questo modello, dobbiamo prendere in considerazione l’idea di “crimine”. Questo implica mettere in atto determinati comportamenti esterni, assunzione di rischio, così come mancanza di empatia verso gli altri e verso i beni materiali. Secondo il modello di Eysenck, dunque, la personalità criminale sarebbe il risultato della seguente combinazione:
- Da un lato, sarebbe correlata a un alto grado di estroversione. L’audacia, la leggerezza (caratteristiche fondamentali dell’estroversione) sarebbero elementi determinanti in un atto criminale. Ammettiamolo, ci vuole coraggio, ad esempio, per rubare in un negozio.
- In secondo luogo, un delinquente può essere definito da bassi livelli di nevroticismo. Il suo sistema limbico non si attiva rapidamente di fronte agli stimoli esterni. Nel momento in cui pensa di commettere un crimine, pertanto, non vede le conseguenze delle sue azioni. Questo stimolo non attiva il sistema simpatico del sistema nervoso autonomo, impedendogli di provare sensi di colpa e rimorsi successivi per le sue azioni.
- Infine, una personalità criminale presenta un alto grado di psicoticismo. Non prova empatia e si mostra fredda di fronte al gesto compiuto.
Il modello di Eysenck spiega a grandi linee un gran numero di personalità differenti. Tutto dipende dalle combinazioni di queste tre dimensioni. Non esiste, infatti, una “percentuale” fissa di ciascuna, sono variabili (tranne lo psicoticismo).