Persone con disabilità: per un futuro più inclusivo
Le persone con disabilità costituiscono la più grande “minoranza” nella società. Secondo l’OMS, circa il 15% della popolazione mondiale presenta limitazioni che ostacolano lo svolgimento delle attività quotidiane.
Per questo ampio gruppo di persone è necessario un cambiamento di percezione e una visione più reale del loro potenziale, affinché si possa costruire insieme un futuro più inclusivo.
Quando si fa riferimento a questo importante settore della società, è facile scontrarsi con termini come “portatori di handicap” o “invalidi”. Le parole sono importanti, perché il linguaggio dona visibilità e definisce eventi reali che accadono intorno a noi. È per questo che, prima di tutto, le organizzazioni di riferimento chiedono di parlare, semplicemente, di persone con disabilità. In questo modo si evita ogni connotazione negativa.
Tale termine si adatta meglio a questa realtà sociale, in quanto con esso designiamo un gruppo di persone che, a causa di un problema specifico, vede limitate alcune funzionalità.
Tuttavia, grazie a numerose risorse, come supporti tecnici o altri dispositivi, i loro limiti non sono più così ampi. Oggi la disabilità risiede più spesso in un ambiente inadeguato, incapace di dare risposte e in una società che non agevola l’aspetto più importante: l’inclusione.
“L’unica disabilità nella vita è un cattivo atteggiamento.”
-Scott Hamilton-
Le persone con disabilità non sono diverse, hanno esigenze specifiche
Ogni anno, il 3 dicembre, viene celebrata la giornata delle persone con disabilità con l’intento di promuovere i diritti e il benessere di questo gruppo sociale. È fondamentale non solo fornire risorse adeguate a ciascun uomo, donna e bambino che si trovi in una situazione di vulnerabilità, ma soprattutto assicurarne l’inclusione. Tuttavia, bisogna ancora lavorare molto su diversi altri aspetti.
Ad esempio: attualmente è ancora limitata la visibilità delle persone con disabilità nella sfera pubblica. Nel mondo della cultura, degli affari o della politica, i nomi che appartengono a questo gruppo non abbondano di certo. Vorremmo indubbiamente avere più politici, registi, attori, artisti, ecc.
Ci vengono in mente figure come Stephen Hawking, che nonostante la SLA (sclerosi laterale amiotrofica) è riuscito a portare avanti la sua carriera e a diventare una figura di rilievo nel suo campo. È necessario valorizzare maggiormente queste persone per creare un futuro più inclusivo ed equo, senza dimenticarci anche dei paesi del terzo mondo.
D’altro canto, il rapporto mondiale dell’OMS evidenzia diversi aspetti sui quali dovremmo riflettere riguardo all’attuale situazione delle persone con disabilità. Analizziamoli.
Dati riguardanti le persone con disabilità
- Più di un miliardo di persone convivono con una disabilità. Rappresentano, pertanto, la più ampia minoranza nella nostra società.
- I problemi legati alla disabilità hanno un maggiore impatto sulle persone con poche risorse economiche.
- Le cure mediche non sempre sono le più appropriate.
- Sono esposte a un maggior rischio di abusi fisici e psicologici.
- I bambini con disabilità sono ancora oggi più vulnerabili rispetto ai bambini senza disturbi fisici, cognitivi o dello sviluppo.
- Avere una disabilità equivale ad avere meno opportunità di lavoro.
- Aspetti fondamentali come ottenere risorse, riabilitazione, supporto sociale e medico cambiano radicalmente la vita delle persone con disabilità.
- Sono ancora tanti gli ostacoli posti dalla società che non permettono a queste persone di integrarsi nella propria comunità e di partecipare alle attività quotidiane.
Come promuovere l’inclusione reale ed efficace per le persone con disabilità?
La persona con disabilità non è un disabile. È una persona che vede limitata la sua funzionalità in un determinato aspetto e che, con le risorse adeguate, potrebbe persino superare tali limitazioni. Ebbene, come riuscirci? Quali sono gli aspetti necessari a garantirne la piena inclusione? Vediamone alcuni.
Hanno bisogno di supporto, non solo di cure. Chiedono rispetto e non compassione
La persona con disabilità non si aspetta che ci prendiamo cura di lei (perlomeno non in tutti i casi), né che supervisioniamo ogni suo passo per prestarle soccorso. Ciò che vuole e di cui ha bisogno è essere messa nelle condizioni di poter badare il più possibile a se stessa, di essere autonoma e di avere le stesse opportunità degli altri.
Se ci limitiamo a vedere solo ciò che ci differenzia, finiamo per discriminarle. Prendere consapevolezza di ciò è senza dubbio il primo passo verso l’inclusione.
Supporto sociale e politico
I governi e gli enti pubblici dovrebbero applicare le seguenti strategie:
- Facilitare l’accesso delle persone con disabilità a qualsiasi servizio pubblico.
- Agevolare l’inclusione nel mondo del lavoro evitando qualsiasi discriminazione.
- Migliorare l’istruzione attraverso adeguate risorse e sostegno per i bambini con disabilità.
- Promuovere la ricerca per migliorare la vita delle persone con disabilità.
Per concludere, questa fetta così importante della popolazione non andrebbe ricordata solo in un giorno specifico del calendario. Oltre il 3 dicembre restano altri 364 giorni, nei quali continuano a far fronte alle problematiche che ben conosciamo, magari aspettando il loro primo lavoro o un insegnante di sostegno in classe e magari sognando una vita piena e felice come tutti gli altri.