Quarantena in piccoli spazi: il mondo tra quattro pareti
La quarantena in piccoli spazi, in appartamenti di pochi metri quadri, è una realtà che passa quasi del tutto inosservata. Ambienti angusti nei quali il tempo passa più lentamente e talvolta in condizioni non facili. Non bisogna dimenticare, ad esempio, coloro i quali vivono in una stanza, come gli studenti o i lavoratori che condividono lo stesso appartamento.
Una cosa è certa: l’impatto psicologico e sulla salute di questa pandemia da Covid-19 la rende una livella. Tutti possiamo contrarre il Coronavirus e tutti sperimentiamo ansia e incertezza per il futuro.
Ad ogni modo, ognuno di noi percepisce e sperimenta tali eventi a partire dalle proprie condizioni economiche. Ciascuna mente, ciascun volto e sguardo contemplano l’evoluzione di questi giorni da una finestra diversa. Da timide aperture incastonate nelle piccole abitazioni delle nostre città. A case affacciate su vicoli stretti, a malapena illuminate dalla luce solare.
Di contro, c’è chi ha la possibilità di fare colazione sul balcone o su una piccola terrazza. Mentre altri ancora, possono rilassarsi sotto un caldo sole in giardino o persino in campagna. Come si può ben immaginare, per una famiglia la quarantena in piccoli spazi ha un impatto ben diverso rispetto a chi può permettersi di leggere sotto un albero.
Quarantena in piccoli spazi: la vita in un piccolo appartamento
Il confinamento in piccoli appartamenti significa, in molti casi, vivere in spazi di poco più di 50 metri quadrati (o anche meno). Ovviamente ciò avrà un impatto diverso su una famiglia rispetto a un single. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, parliamo di coppie con bambini, inclusi animali domestici.
Se la vita in queste condizioni era già complicata prima della quarantena, adesso lo è ancor di più. In genere, infatti, il lavoro e gli impegni della quotidianità ci tengono fuori casa per molte ore. Lavoro, compere, scuola… La vita sociale all’esterno è compensata da momenti di intimità in casa, che ci donano un certo equilibrio e ci fanno stare bene.
D’altro canto, la quarantena in piccoli spazi può produrre maggiori difficoltà per i giovani che condividono lo stesso appartamento. La vita tra le pareti di una stanza può risultare psicologicamente sfiancante. Allo stesso modo, i problemi di convivenza possono rendere la condivisione più o meno difficile.
Avendo a disposizione un’immagine così nitida del problema, quali strategie potremmo seguire per migliorare la qualità della vita in tali condizioni?
Piccoli spazi, attività diverse
Nel caso si trascorra la quarantena in uno spazio ridotto è importante prendere in considerazione un importante accorgimento: diversificare il più possibile gli spazi e non svolgere tutte le attività in un unico luogo. Cosa intendiamo con ciò? Vediamo alcuni esempi:
- Non consumate i pasti sul divano, a letto o nel luogo in cui guardate la TV o vi rilassate. Fatelo sempre a tavola.
- Se lavorate da casa, non svolgete la vostra attività nello stesso posto in cui mangiate. Se possibile, mettete la scrivania in un ambiente diverso (preferibilmente vicino a una finestra)
L’obiettivo principale è il seguente: distrarre la mente. Se mangiamo, lavoriamo e guardiamo la TV in un unico luogo, la sensazione di stress, stanchezza e frustrazione sarà di gran lunga maggiore.
Un piccolo spazio deve permette di vivere momenti di privacy
Tutti abbiamo bisogno di momenti in solitudine. Un’ora o due al giorno per stare soli con se stessi è fondamentale per ogni membro della famiglia. Quando possibile, pertanto, si deve avere la possibilità di allontanarsi dagli altri e stare nella propria stanza, sul balcone o una terrazza a leggere, ascoltare la musica, fare esercizio fisico, ecc.
Organizzare il tempo per una migliore qualità della vita
La quarantena in piccoli spazi richiede anche strategie basate sulla definizione delle abitudini. Al di là di ciò che si potrebbe pensare, la gestione del tempo, delle attività, dei momenti di svago, del lavoro, dell’esercizio fisico, è di grande aiuto per la salute psicologica.
Non importa se siamo più o meno attivi, se preferiamo trascorrere il tempo dedicandoci alle pulizie di casa o allo yoga, a leggere o a disegnare. Cambiare spesso attività è di fatto uno stimolo altamente benefico.
Quarantena in spazi ristretti: il sole e la vitamina D
Uno dei maggiori problemi legati alla quarantena in un piccolo appartamento è la scarsa esposizione alla luce solare. Studi come quello condotto all’Università della California, Berkeley, dai Dott. William Grant e Henry Laore, affermano che la carenza di vitamina D può aumentare il rischio di contrarre delle infezioni.
Un sistema immunitario indebolito, privato di questa e di altre vitamine, è più esposto a rischi. Quando possibile, pertanto, bisognerebbe esporsi al sole per 15-30 minuti al giorno. Approfittate di finestre, balconi e terrazze. Così facendo, sarà possibile aumentare i livelli di vitamina D.
Creatività: piccoli spazi pieni di magia
Anche i piccoli spazi dispongono di un grande potenziale. Possiamo approfittare, di fatto, di questo periodo per apportare dei piccoli cambiamenti.
L’obiettivo è quello di portare più luce possibile all’interno della casa con le risorse più adatte. Oltre a ciò, con un po’ di ingegno, voglia e creatività possiamo creare angoli dotati di fascino e di originalità sia per noi che per i nostri figli.
Per esempio, con un semplice lenzuolo possiamo creare una tenda indiana per regalare momenti di divertimento ai nostri bambini. Il fascino di una casa, di un appartamento o in generale di uno spazio, per quanto piccolo, è sempre dato dai suoi abitanti.
Il concetto è quello di prenderci cura delle emozioni, della motivazione, della salute e della speranza per rendere ancora più lievi i giorni a venire.
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- Grant, W.B.; Lahore, H.; McDonnell, S.L.; Baggerly, C.A.; French, C.B.; Aliano, J.L.; Bhattoa, H.P. Evidence that Vitamin D Supplementation Could Reduce Risk of Influenza and COVID-19 Infections and Deaths. Nutrients 2020, 12, 988.