Relazioni felici: questione di geni?

Secondo una recente ricerca, esisterebbe il gene che favorisce la felicità di coppia. Cosa dice questa scoperta e che implicazioni ha?
Relazioni felici: questione di geni?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Perché è facile innamorarsi, ma è così complicato costruire un rapporto serio, stabile e gratificante? Forse la spiegazione è scritta nei nostri geni. È quanto afferma un gruppo di ricercatori che ha scoperto il gene delle relazioni felici.

A quanto pare esiste un genotipo che ci predispone a instaurare questi legami. Questo significa che chi ha la fortuna di nascere con questo tratto genetico è destinato a essere felice in amore? Ovviamente no.

Come sappiamo, il rapporto di coppia è complesso, e la felicità dipende da molte variabili, alcune delle quali sfuggono al nostro controllo.

Bisogna ammettere, però, che la scienza non smette mai di sorprenderci. Sapere che il DNA può contenere la formula che aumenta la possibilità di avere un legame felice è quanto meno curioso.

Mano sorregge DNA.

Il gene delle relazioni felici

Che esista un gene delle relazioni felici potrebbe apparire fantascienza. Oppure ci potrebbe far pensare che vi è un certo determinismo biologico. O, magari, che potremmo pretendere di analizzare il patrimonio genetico prima di lanciarci in una relazione sentimentale.

Bene, forse è meglio non lavorare troppo con la fantasia, perché la questione è molto più semplice. Lo studio, pubblicato di recente, è stato condotto dall’Università dell’Arkansas, l’Università Statale della Florida e l’Università McGill.

Lo scopo era individuare i marcatori genetici che possano spiegare la stabilità e la soddisfazione nel rapporto di coppia; i dati emersi sono molto interessanti.

Il gene CD38 e il suo ruolo nella produzione di ossitocina

A quanto pare, il gene CD38 ha il preciso compito di rilasciare ossitocina in abbondanza quando siamo coinvolti in un rapporto di coppia. In cosa si traduce ciò?

In un effetto importante: saremo in grado di sperimentare più pensieri, emozioni e comportamenti orientati a rafforzare il legame sentimentale.

Come ben sappiamo, l’ossitocina è l’ormone dell’affetto, dell’attaccamento sano e dell’amore. Questa molecola multiscopo guida la maggior parte dei nostri comportamenti di cura verso l’altro.

Il gene delle relazioni felici si esprime attraverso tre convinzioni

La ricerca è durata tre anni e ha coinvolto 73 coppie, con un duplice obiettivo. Il primo, analizzare l’andamento della relazione. Il secondo, analizzare campioni genetici (saliva) per individuare possibili marcatori che potessero spiegare la stabilità e la felicità della coppia.

Il risultato, come anticipato, è che le coppie più consolidate e felici disponevano del gene CD38. Oltre a favorire un maggiore rilascio di ossitocina, si è osservato che tale effetto era vincolato a tre convinzioni (pensieri) sulle relazioni affettive:

  • Il rapporto si basa su un principio fondamentale: la fiducia. Questa dimensione deve essere alimentata ogni giorno.
  • La capacità di perdonare. I conflitti, le discussioni, i piccoli errori meritano sempre comprensione, uno sforzo di empatia.
  • Sentimento di gratitudine: le coppie con il gene delle relazioni felici che stavano insieme da oltre tre anni hanno dichiarato di essere grate di condividere la vita.

Il genotipo CC negli uomini

Nel corso di questa ricerca è stata scoperta una piccola differenza nella variabile di genere: gli uomini con genotipo CC hanno un’identità e un sentimento di coppia più forti.

Questo significa che gli uomini con questo particolare genotipo tendono a sentirsi più impegnati nei confronti del partner. In altre parole, sarebbero meno portati all’infedeltà o a comportamenti spensierati o disattenti.

Coppia abbracciata con gli occhi chiusi.

Quali implicazioni ha la scoperta del gene CD38?

Potremmo pensare che la scoperta di questo gene sia una specie di stele di Rosetta. È quindi sufficiente avere quel genotipo affinché il rapporto di coppia sia soddisfacente e di successo? In realtà non è proprio così

Un gene aumenta la probabilità che si manifesti un tratto specifico, ma non è determinante. Senza contare che il il gene CD38 potrebbe essere presente nel nostro DNA, ma non nel DNA del partner. Questo lascia intendere che il successo di una relazione non dipende esclusivamente dal fattore genetico.

Altre variabili come la personalità, la maturità emotiva o l’empatia sono ben più importanti. Oltre a ciò, la coppia è minacciata da una serie di ostacoli e di sfide che non sempre è possibile controllare.

Sapere di possedere il gene delle relazioni felici è interessante e curioso, ma non è questo elemento a segnare il nostro destino.


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  • Makhanova, A., McNulty, J.K., Eckel, L.A., Nikonova, L., Bartz, J. A., & Hammock, E. (2021). CD38 is associated with bonding-relevant cognitions and relationship satisfaction over the first 3 years of marriage. Scientific Reports, 11, 2965. https://doi.org/10.1038/s41598-021-82307-z

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