Sciogliere i nodi emotivi

A volte il peso delle esperienze avverse si cristallizza dentro di noi sotto forma di “nodi” emotivi, stati che bloccano il nostro benessere e il nostro potenziale umano.Come agire in questi casi?
Sciogliere i nodi emotivi
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 11 febbraio, 2023

Molti di noi portano il peso di situazioni in sospeso che fanno male, rallentano e distorcono la realtà. Si vede tutto con toni più grigi, sconforto e persino la mente ha difficoltà a pensare chiaramente e prendere decisioni. In questi casi risulta fondamentale sciogliere i nodi emotivi.

È piuttosto difficile gestire il proprio universo psicologico. Tradurre in parole quello che proviamo vuol dire dare spazio e presenza a ciò che ci accade. Tuttavia, molte volte scegliamo di reprimere o evitare qualsiasi emozione provata, soprattutto se ha una valenza negativa. Delusioni, paure, tristezza e angoscia sono relegate in un “cassetto del disastro” nel profondo della mente.

Allo stesso modo, appare oggi un fenomeno sempre più frequente. Quando la vita fa male, preferiamo distrarci, scappare dalla realtà. Questa strategia immatura rafforza i blocchi o nodi emotivi.

Oggigiorno i cellulari, i social network e tutto quello che ci offrono le nuove tecnologie sono pieni di stimoli che ci permettono di fuggire momentaneamente da quello che ci preoccupa.

Le emozioni ignorate hanno ripercussioni fisiche e mentali. Dobbiamo attivarci con strategie adeguate per comprendere, regolare e canalizzare ogni sensazione, sentimento ed esperienza.

 Non voglio essere in balia delle mie emozioni. Voglio servirmene, goderle e dominarle.

-Oscar Wilde-

Donna triste che pensa a come sciogliere il nodo delle emozioni.
Possiamo sciogliere i nostri nodi emotivi, permettendo a noi stessi di sentire prima tutti gli stati che sono dentro di noi.

Come sciogliere i nodi emotivi

Per nodi emotivi si intende l’insieme di sentimenti e sensazioni psicofisiologiche non regolate che restano dentro di noi. Si devono a una o più esperienze avverse non affrontate.

L’analogia del nodo non è casuale. Ciò che non viene gestito ostacola e blocca il benessere. Dentro di noi avvertiamo un blocco che colpisce a livello emotivo, cognitivo e comportamentale.

Allo stesso modo, è comune trascinare questa realtà psicologica per anni e persino decenni. Le conseguenze di una rottura, per esempio, possono accompagnarci per metà della nostra vita.

Lo stesso vale per aspettative frustrate, delusioni, errori o disaccordi con i propri cari possono albergare in un angolo della mente per distillare una sofferenza costante, ma silenziosa.

In generale, questi disagi hanno la loro origine nel passato. Diventano nodi perché invece di affrontare le emozioni, le reprimiamo e rivolgiamo i nostri occhi altrove. Diamo per scontato che il tempo guarisca e addirittura cancelli quello che ci fa male. Tuttavia, uno studio della Indira Gandhi National Open University in India chiarisce un dettaglio.

La repressione emotiva ha un grave impatto sulla salute e molto spesso causa depressione. Cosa possiamo fare allora per sciogliere i nodi emotivi?

“Non puoi sciogliere un nodo senza sapere come è legato.”

-Aristotele-

Osservare, provare e riconoscere

Non siamo le nostre emozioni. Non siamo la tristezza, il dolore o la rabbia che proviamo. Siamo le persone che contengono quegli stati emotivi e possiamo regolarli. Per usare una similitudine: siamo la bottiglia che contiene una bevanda fatta con tanti ingredienti. L’ideale è capire quali ingredienti compongono questo “liquido”.

A tale scopo, è necessario non scappare da quello che fa male e sintonizzarsi su ciò che il corpo e la mente trasmettono. Diamo presenza a ogni sentimento e chiamiamolo con il suo nome.

“Ecco l’odio, la frustrazione, la rabbia, l’ansia, la tristezza, ecc.” Ricordate che le emozioni offrono informazioni su ciò che ci accade e sono la chiave per sciogliere i nodi emotivi.

Convalidare e sfogare: tutte le emozioni sono ammesse

Abbiamo aperto la bottiglia delle nostre emozioni e le abbiamo davanti. La sensazione non è confortevole, è vero, non è facile aprire le ferite di ieri e vedere di cosa sono fatte.

Tuttavia, bisogna accettare ogni emozione e permettersi di provarla. Sono lì per un motivo, non reprimiamole, non cerchiamo vie di fuga per camuffare la sofferenza. Accettiamole e non temiamo di esprimerle e sfogarci. 

Tutto quello che proviamo è lecito, non giudichiamoci per aver provato così tanta tristezza, per aver provato rabbia, paura o delusione.

Elaborare, accettare e integrare quella parte della tua storia

I nodi emotivi sono la zavorra di storie mal risolte. Strascichi che abbiamo preferito dimenticare o spostare dalla mente e che, tuttavia, sono rimasti lì, latenti ad alterare il tuo benessere.

È giunto il momento di integrare quelle esperienze nella narrazione della nostra vita, ma reinterpretarle in un modo diverso. Un modo più sano, più coraggioso e più resiliente.

Parlare a se stessi con compassione, affetto e amore e dare un altro significato a quelle esperienze. Ci hanno fatto soffrire, è vero, ma non siamo più le stesse persone di ieri, bensì capaci di superare il passato e di andare coraggiosamente verso il presente.

Un uomo triste guarda seduto in soggiorno dal balcone di casa sua.
Ogni esperienza avversa fa parte della nostra storia e, come tale, dobbiamo accettarla e integrarla insieme a tutte le emozioni che ne derivano.

Nutrire pensieri più sani per sciogliere i nodi emotivi

La mente è abitata da pregiudizi cognitivi che intensificano i nodi emotivi. Dire a noi stessi frasi come “Devo avere coraggio e voltare pagina”, “Devo andare avanti dimenticando tutto quello che è successo”, “Devo essere forte e smetterla di scherzare”, non fa che aumentare la sofferenza.

Usare un pensiero più sano significa parlarsi rispettosamente senza invalidare quello che si prova. Nessuno è debole o imperfetto perché ha accettato di sentirsi ferito. Né per essersi permesso di essere vulnerabile e sfogare ciò che genera rabbia o frustrazione.

L’intelligenza autentica consiste nel dare presenza a ogni emozione, nel comprenderne il messaggio, non lasciarci trascinare da essa e regolarla.

Pensiamo e ragioniamo in modo sano affinché ogni nodo emotivo perda forza. Non siate i vostri peggiori nemici, parlate a voi stessi come parlereste alle persone che amate e rispettate. La guarigione è un viaggio di alti e bassi in cui solo noi siamo i nostri migliori alleati.


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