Sensazione di abbandono: da cosa ha origine?
Alcune persone soffrono di una costante sensazione di abbandono che produce un forte disagio interiore, dato che vivono nella paura che le persone attorno a loro prima o poi le lasceranno. Parliamo di grandi osservatori che analizzano attentamente qualsiasi parola o azione per confermare quanto temono: “nessuno vuole stare con me, nessuno mi vuole bene, sono indifferente a tutti”.
In molte occasioni, si sbagliano. Ciò nonostante, quando iniziamo una relazione temendo che l’altra persona ci abbandoni, è possibile che questo succeda. Il motivo di ciò è che il timore diventa così forte che queste persone finiscono per stabilire vincoli emotivi malsani. Questa paura li porta a controllare, assillare e non riporre fiducia nel partner. Alla fine la relazione si rovina e termina.
Succede anche che le relazioni cambiano con il tempo. Gli amici che abbiamo adesso e con i quali abbiamo una forte amicizia, nel futuro possono uscire dalla nostra vita. Le vite e le relazioni si trasformano. Purtroppo, la continua sensazione di abbandono provata da alcune persone impedisce loro di esserne coscienti. La loro paura di perdere le persone care farà credere loro che qualsiasi cambiamento in una relazione sia negativo.
L’attaccamento che si sviluppa durante l’infanzia
Per comprendere una persona che prova una continua sensazione di abbandono, è necessario porre attenzione al tipo di infanzia che ha avuto. Nonostante sia una tappa della quale abbiamo un ricordo molto vago, in essa si sviluppa l’attaccamento. Si tratta di un vincolo molto importante che segna tutte le nostre relazioni in età adulta.
“Per essere adulti indipendenti e sicuri dobbiamo essere stati innanzitutto neonati dipendenti, affezionati e sostenuti; in poche parole, amati.”
-Sue Gerhardt-
L’attaccamento è il vincolo emotivo che tutti i bambini sviluppano con chi si prende cura di loro, le persone che si preoccupano dei loro bisogni e li fanno sentire sicuri. Secondo diverse ricerche, se durante l’età adulta proviamo una continua sensazione di abbandono, ciò si deve a uno sviluppo malsano dell’attaccamento. È dunque possibile che durante l’infanzia vi fosse delle carenze. Vediamo alcune delle più frequenti.
Fattori che provocano la continua sensazione di abbandono
- Mancanza di affetto. Se i genitori non abbracciano, non accarezzano o non apportano affetto fisico in nessun modo, il bambino crescerà con mancanza di affetto. Succederà lo stesso se non gli viene mai detto nulla di piacevole. Esistono diversi tipi di dimostrazioni affettive, non sono solo fisiche e necessarie.
- Tutori assenti. Molte delle persone che soffrono di una continua sensazione di abbandono, si trovano in questa situazione perché i genitori hanno dato loro poche attenzioni. Forse erano molto concentrati sulle loro relazioni, forse erano assenti o molto occupati. In qualsiasi caso il bambino ha sperimentato un profondo sentimento di assenza.
- Esempi di relazioni malsane. L’interazione fra i genitori è fondamentale per costruire la certezza che non verremo abbandonati. L’infedeltà, per esempio, spesso è molto dannosa per la sicurezza del bambino. In questi casi, è comune che interpreti che tutte le persone sono “infedeli” e che lo abbandoneranno.
La continua sensazione di abbandono è una carica molto pesante, ma durante l’infanzia è stata un meccanismo di difesa per sopravvivere. Invece di sviluppare un attaccamento sicuro, il bambino ha sviluppato un vincolo insicuro-ambivalente, il quale sarà presente in tutte le relazioni della sua vita adulta.
La persona sarà sospettosa e starà allerta davanti a qualsiasi possibile inganno. Allo stesso tempo, però, dipenderà da qualcun altro che possa soddisfare tutti i suoi bisogni affettivi.
La ripetizione degli stessi modelli
Se vi sentite identificati dalla descrizione appena fatta, forse avete avuto partner infedeli o con un attaccamento estremo ai genitori o che non vi dedicavano le attenzioni necessarie. È possibile che stiate ripetendo in modo incosciente gli stessi modelli della vostra infanzia. L’unica differenza è che si riproduce in altri contesti e con altre persone.
La prima volta che scopriamo l’impatto della relazione con i nostri genitori sulla nostra vita da adulti, possiamo provare rabbia. Forse iniziamo a dare loro la colpa di tutto quello che ci succede. Ciò nonostante, è necessario ricordare che hanno fatto tutto quello che potevano in quel momento.
In più, ora che siamo cresciuti, siamo noi gli unici responsabili delle nostre azioni e delle decisioni che prendiamo. Dare la colpa ad altri non ci aiuterà. L’unico strumento utile sarà invece lavorare su noi stessi.
Il modo migliore per curare l’attaccamento malsano acquisito durante l’infanzia è lavorare sulla propria autostima. Questo consentirà di scoprire le proprie carenze ed eliminerà il bisogno di cercare qualcuno che le colmi. Iniziare a coltivare sicurezza vi aiuterà ad avere fiducia in voi e negli altri. Questo vi aiuterà ad avere relazioni più sane.
Tenete presente che non potete controllare né cancellare quanto successo da bambini, ma potete decidere di risolverlo adesso. A tale scopo, dovete prendere il controllo dei vostri sentimenti. La strada verso le relazioni sane non è semplice, ma ne vale a pena.