Sindrome del nonno schiavo

L''affiorare del fenomeno del nonno schiavo è dovuto, in larga misura, ai cambiamenti che la struttura familiare ha subito negli ultimi decenni
Sindrome del nonno schiavo

Ultimo aggiornamento: 14 dicembre, 2021

Forse non ne avete mai sentito parlare. Eppure, l’affiorare del fenomeno del nonno schiavo è dovuto, in larga misura, ai cambiamenti che la struttura familiare ha subito negli ultimi decenni. Con l’integrazione delle donne nel mondo del lavoro e l’aumento dell’aspettativa di vita, sempre più persone anziane si prendono cura dei loro nipoti. Spesso lo fanno a tempo pieno, come una specie di “professione”. Ciò, in parte, facilita enormemente la famosa riconciliazione tra lavoro e vita familiare.

Ma dove sono i limiti? Le coppie dovrebbero interrogarsi sul vero ruolo dei loro anziani genitori e sforzarsi per rispettare il loro spazio. I nonni hanno già tenuto sulle loro spalle il peso di esperienze di vita, matrimoni, case, lavoro, figli. Per loro, la terza età dovrebbe essere sinonimo di tranquillità, pace e relax. Che cos’è, allora, la sindrome del nonno schiavo?

La pensione è un momento vissuto come una liberazione. Un momento di riposo e divertimento. Così, dopo una vita dedita al lavoro, arriva finalmente il tanto atteso periodo della spensieratezza. Quella del tempo libero da dedicare a passioni e hobby messi da parte per dare la priorità a obblighi e responsabilità. Eppure, possono insorgere situazioni di stress, ansia, dolore fisico e mentale.

Secondo Colubi e Sancho (2016), la sindrome del nonno schiavo causa una serie di sintomi psicologici e fisici che gli anziani soffrono a causa di forti cambiamenti sociali. Questo insieme di sintomi produce inevitabilmente conseguenze sia sul piano fisico che mentale.

Signora con la sindrome del nonno schiavo

Conciliazione familiare sulle spalle dei nonni

Quanto è importante, oggi, il ruolo dei nonni nelle famiglie? Considerando i tempi turbolenti e di crisi che hanno segnato gli ultimi anni, il sostegno degli anziani è stato ed è un pilastro fondamentale per consentire alle giovani coppie di sopravvivere e andare avanti.

Questo supporto è stato fornito in diversi modi:

  • Sostegno finanziario: molti dei nonni sono stati “costretti” a sostenere figli e nipoti. Con l’arrivo della crisi, in molti si sono fatti carico delle spese e dei bisogni della famiglia allargata con la loro pensione e qualche risparmio.
  • Supporto per la cura dei nipoti: sono stati i nonni a occuparsi della cura dei nipoti, dato che i figli lavorano fuori casa per molte ore. Attività extrascolastiche, visite dal dottore, sport, tempo libero… Senza il supporto dei nonni, molte volte non sarebbe possibile fare tutto. Questo ha permesso ai figli di formare le proprie famiglie senza rinunciare alla vita lavorativa.
  • Aiuto nelle faccende domestiche: pulizie domestiche, fare la spesa, cucinare… Prima dello scoppio della crisi, era normale ricorrere a un aiuto per la cura della casa, assumendo magari una donna di servizio per qualche ora al mese. Quando la crisi ha iniziato a pesare sull’economia familiare, questo “lusso” non è stato più consentito. Molte nonne si sono ritrovate a svolgere faccende domestiche anche molto pesanti, finendo per passare i weekend a cucinare, riempiendo i portavivande di nipoti e figli.

“La vecchiaia esiste quando inizi a dire: non mi sono mai sentito così giovane”.

-Jules Renard-

Tutto ciò, in molte occasioni, ha innescato una dinamica che ha messo a dura prova la salute e la resistenza di questi anziani. Ciò si traduce nella sindrome del nonno schiavo. È dunque necessario saper dire “basta” e impostare dei limiti in modo da evitare gli abusi.

I sintomi del nonno schiavo

“Ciò che, a priori, potrebbe rappresentare una formula di arricchimento efficace e terapeutica per anziani e genitori, in molti casi assume le forme di una moderna schiavitù. Dove, al posto delle catene, vengono usati i forti legami emotivi” (Soldevilla, 2008).

D’altra parte, la sindrome del nonno schiavo non affronta l’idea che la cura dei nipoti e del legame instaurato abbiano degli effetti positivi. In linea di massima, una persona anziana che inizia a offrire questo lavoro di supporto può trarre diversi benefici:

  • Si sente utile e meno sola.
  • Intensifica i rapporti.
  • Prova felicità.
  • Svolge attività dinamiche e nuove.
  • Riceve affetto dai nipoti.

Tuttavia, questa relazione, se viene instradata male e diventa più il frutto di un’obbligazione tacita, inevitabilmente lascerà affiorare anche delle conseguenze decisamente negative. Come nel caso di:

  • Stanchezza e sfinimento.
  • Peggioramento della salute.
  • Stress.
  • Eccessiva sensazione di attaccamento.
  • Riduzione della vita sociale.
  • Poco tempo libero.
  • Maggiori possibilità di discussioni familiari.
Anziano sul divano

Non schiavizzate i nonni!

Dovete tenere presente che i nonni non hanno la stessa energia e capacità di quando erano solo genitori. Nella vecchiaia, possono insorgere limitazioni fisiche e cognitive. È dunque necessario impostare dei limiti e organizzare una routine in cui vi sia uno spazio che gli anziani possano gestire indipendentemente dai propri nipoti.

I nonni hanno interessi ed esigenze proprie. Non possono essere, in alcun modo, relegati al ruolo di “schiavi”, sfruttando la scusa del tempo libero e del profondo sentimento di appartenenza alla famiglia. Si tratta di un gioco egoistico che mostra tutti gli elementi dello sfruttamento.

Bisogna rispettare e tenere in considerazione le loro aspirazioni, le loro aspettative, i loro desideri: non possono annullarsi! La loro opinione, anche se potrebbe non sembrare attuale, sarà sempre sostenuta dal valore dell’esperienza. In particolar modo per quanto riguarda i valori umani, dove forse l’essere umano poi non è cambiato così tanto.

In ogni caso, lo ribadiamo, aiutare la famiglia non deve supporre alcuna rinuncia da parte dei nonni. Prendete le vostre decisioni con sensibilità e la giusta misura.

Per evitare di cadere nella sindrome del nonno schiavo, sono essenziali due elementi: una buona organizzazione e un’adeguata distribuzione dei compiti. Insomma, una pianificazione che consenta ai genitori di organizzarsi contando sui nonni solo quando è strettamente necessario o quando lo desiderano loro.

SSolo a loro spetta il diritto di decidere come vogliono svolgere il ruolo di nonni.


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