Spendere con la ragione o con il cuore?

Spendere con la ragione o con il cuore?
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Science, le persone tendono a spendere in maniera irrazionale quando si tratta di scegliere come utilizzare risorse come denaro e tempo. Tuttavia, la scarsità di queste risorse rende più responsabili.

La ricerca ha dimostrato che gli esseri umani prendono continuamente decisioni economiche irrazionali. Ciò è influenzato da fattori contestuali che non sono correlati all’utilità o al piacere che trarremo da un bene o servizio.

Lo studio dà un chiaro esempio: possiamo dubitare se comprare un panino a 4 euro da un venditore ambulante, per esempio, ma non esitiamo a comprare e pagare 7 euro per lo stesso cibo durante una partita di calcio. La qualità del panino è più o meno la stessa in entrambi gli scenari, ma il contesto cambia e questo fa la differenza.

Successione e uomo regge un barattolo con soldi.

Spendere con la ragione o con il cuore, lo studio

Lo psicologo Anuj Shah dell’Università di Chicago e i suoi colleghi Eldar Shafir dell’Università di Princeton e Sendhil Mullainathan dell’Università di Harvard si sono chiesti se queste tendenze irrazionali possan scomparire se la persona si trova in difficoltà economiche.

“Quando i soldi sono pochi, le bollette e l’affitto sono una priorità”, scrivono i ricercatori. Dopotutto, spendere per una cosa significa che non possiamo spendere per un’altra.

Riflettendo sull’acquisto di una birra, si confronta la stessa con altre richieste di bilancio, come il cibo o l’autobus. E queste compensazioni non dipendono da dove si acquista la birra”, spiegano i ricercatori.

Shah e colleghi hanno ipotizzato che le persone che si ritrovano in ristrettezze economiche tendono a valutare i beni in modo più stabile e coerente.

I risultati di tre diversi studi, su oltre 2700 partecipanti, mostrano che la variazione delle difficoltà economiche – in questo caso basate sul reddito annuo – è associata a differenze nella valutazione di un prodotto.

In particolare, i partecipanti ad alto reddito erano disposti a pagare di più per una birra in un hotel resort di lusso, ma non la stessa in un piccolo negozio di alimentari fatiscente, rivelandosi dunque molto più sensibili al contesto.

Donna mette soldi nel salvadanaio.

Ulteriori studi

Altri studi hanno mostrato che i partecipanti con redditi più alti erano più disposti a percorrere più km per uno sconto se proporzionalmente più alto. Tuttavia, i partecipanti a basso reddito erano meno sensibili all’entità proporzionale dello sconto.

Ulteriori dati indicano che le ristrettezze economiche influenzano anche le decisioni che prendiamo sulle risorse non monetarie, in particolare cibo e tempo.

I risultati suggeriscono che una tale condizione dispone le persone a pensare in modo più coerente al valore della risorsa in questione, indipendentemente da altri fattori contestuali.

Invece di valutare fattori esterni che cambiano in modo casuale, le persone poco abbienti guardano a standard generati internamente che forniscono un quadro più stabile “, concludono i ricercatori.

Secondo i ricercatori, questi risultati hanno implicazioni dirette per gli interventi politici volti a modificare i comportamenti.

Le circostanze e i cambiamenti contestuali sono spesso utilizzati dai politici per incoraggiare il comportamento in una vasta gamma di domini, dall’energia al voto. Ma ricerche recenti evidenziano i limiti di tali interventi”, hanno affermato Shah e colleghi.

In altre parole, gli interventi non fanno la differenza al fine di cambiare la condotta se le persone si concentrano più immediatamente sulle responsabilità di cui dovranno farsi carico. “Quando si è in difficoltà economica, mettiamo al primo posto i bisogni urgenti”, scrivono i ricercatori.


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