Sto sprecando la mia vita?

Se a un certo punto della vostra vita vi trovate a chiedervi se avete sprecato il vostro tempo, forse è il momento di seguire i consigli presenti in questo articolo. Vi aiuteranno a ritrovare la felicità.
Sto sprecando la mia vita?
Bernardo Peña Herrera

Scritto e verificato lo psicologo Bernardo Peña Herrera.

Ultimo aggiornamento: 12 febbraio, 2023

A volte gli anni passano senza che ce ne accorgiamo. Il lavoro, la routine quotidiana, le preoccupazioni impediscono di riflettere su chi siamo e come stiamo. A un certo punto, però, stanchi di vivere in questi automatismi, ci poniamo interrogativi quali: “Ho ottenuto quello che desideravo oppure sto sprecando la mia vita?” o “Mi trovo dove volevo essere?”. Ecco che queste domande iniziano ad affollare continuamente la nostra mente.

Se vi siete trovati in questa situazione, non preoccupatevi. È molto comune, più di quanto possiate pensare. Tutti noi abbiamo passato un periodo simile in un momento particolare della vita.

Anche se all’inizio porsi queste domande potrebbe spaventare, possiamo sfruttare questa occasione per fare una sana introspezione e scoprire aspetti positivi che porteranno a una crescita personale.

Da questo periodo di crisi possono emergere nuovi impulsi capaci di reindirizzare l’esistenzta verso una maggiore consapevolezza e ottimismo. 

“Non sono il contenitore della vita. Io sono la vita. Sono consapevolezza. Io sono l’adesso. Io sono.”

-Eckhart Tolle-

Donna pensierosa con il capo chino.

Come capire se sto sprecando la mia vita?

Quando una persona si pone questa domanda, la sensazione che può provare viene descritta come una specie di abisso che si apre dentro di sé. Non è raro osservare la propria vita in retrospettiva con lo scopo di trovare un equilibrio tra i risultati raggiunti e i propri fallimenti.

Questo può portare a risvegliare una moltitudine di sentimenti ed emozioni. Forse perché sono stati messi da parte per molto tempo o forse perché a lungo repressi. L’importante è conoscerli, riflettere sulla loro origine ed esprimerli. In qualche modo, questo processo ci aiuta a capire chi siamo e a liberarci dei pesi che ci bloccano.

Porsi queste domande ha come conseguenza l’inizio di un lungo percorso mentale ed emotivo attraverso gli aspetti della vita a cui diamo importanza, uno dopo l’altro. Tra questi individuiamo:

Il lavoro della vita

“Mi piace il mio lavoro?”, “Quali prospettive mi offrono?”, “Lavorerò qui per sempre?”, “Ho sprecato la mia vita facendo questo lavoro?”.

Queste domande, di solito, non hanno una risposta facile. Lavorare è indispensabile per vivere, quindi è una realtà dalla quale è difficile fuggire. Non è possibile controllare tutte le circostanze legate al lavoro e l’atteggiamento con cui affrontiamo queste situazioni varia da persona a persona.

Dato che non è raccomandabile far dipendere la felicità dal tipo di impiego, molti psicologi consigliano di affrontare queste domande con uno stato emotivo “leggero”, soprattutto se la persona percepisce disagio o nutre emozioni negative.

«Il talento vince le partite, ma il lavoro di squadra e l’intelligenza vincono i campionati.»

-Michael Jordan-

È importante essere consapevoli che non bisogna costringere nessuno a essere chi non vuole essere. Per questo motivo, se vi trovate in questa condizione, potete ripensare alla vostra situazione lavorativa e cercare nuove opportunità di lavoro.

Quando il lavoro porta più delusioni che soddisfazioni, potrebbe essere il momento di cercare nuove possibilità ed evitare in questo modo di accumulare malessere. È anche vero che talvolta ciò non è possibile.

La vita è fatta di momenti e bisogna imparare a sfruttare al massimo tutti gli istanti che la compongono. Per esempio, se a causa del lavoro siete sempre fuori casa, quando rientrate dovete cercare di vivere momenti indimenticabili. Manterrete così intatta la vostra capacità di godervi la vita.

La famiglia

«Ho sprecato la mia vita familiare?». Questa potrebbe essere un’altra delle grandi domande che si affollano nella testa. L’aspetto positivo è che possiamo dare ogni volta una risposta diversa.

Se non date a questa domanda un’interpretazione negativa, potrete prenderla come punto di partenza per avere una visione più positiva della vita familiare. Una risposta potrebbe essere: “Sì, forse finora ho tolto del tempo alla mia vita familiare, quindi è il momento di recuperare!”

Nessuno sceglie la propria famiglia. Ciononostante, è importante essere grati per la propria famiglia, anche per il solo fatto di averla. Ricordatevi che non tutti hanno questa fortuna.

Forse è passato del tempo e avete preso le distanze dai membri della vostra famiglia oppure non avete le relazioni che vorreste. In qualsiasi caso, cosa vi impedisce di instaurare il rapporto familiare che avete a lungo desiderato?

Il passato, se volete vederlo in questo modo, non è altro che una fantasia della memoria. Non deve ostacolarvi e impedirvi di agire nel presente per recuperare i legami con la famiglia. Se dovete perdonare, fatelo; se avete il bisogno di essere perdonati, avete il diritto di esserlo.

In sintesi, è positivo pensare che la famiglia rappresenti le nostre origini, le nostre radici, quel gruppo di persone con cui abbiamo molto in comune. Questa visione alimenterà il desiderio di non trascurarla.

Donna che pensa alla vita poggiata ad una ringhiera.

I figli

Alcune persone hanno altre priorità. Per altri, invece, aver figli sembra essere la missione della vita. In ogni caso, è consigliabile riflettere quando si è calmi e prendere una certa distanza da quello che ci accade. Pensare quando si è sereni porta a conclusioni positive.

“Il padre saggio è colui che conosce suo figlio”

-William Shakespeare-

Se avete un’enorme preoccupazione per l’educazione dei figli o per il loro futuro, la domanda da porsi è: “C’è qualcosa che ci costringe a essere così preoccupati?”. Vi è la possibilità di trovare nuove strategie per diminuire questa preoccupazione e risolvere le cose in altro modo.

Per evitare di ottenere sempre gli stessi risultati, a volte la cosa migliore da fare è affrontare le situazioni in modo diverso. Seguendo sempre lo stesso cammino, si raggiunge sempre la stessa destinazione.

Gli amici

Gli anni passano, è normale. Alcuni e non fanno più parte della nostra vita e altri stiamo per conoscerli. Questo accade soprattutto se si cambia città o nazione.

Si potrebbe avere la sensazione di avere sempre meno amici. Quando questo accade, abbiamo due scelte: mantenere la cerchia di amici (nonostante si possa pensare che non sia più unita) o aprirvi a nuove amicizie senza dimenticare quelle vecchie.

Un errore relativamente comune è quello di idealizzare i vecchi amici. Questo potrebbe portarvi a credere che sono rimasti quelli di un tempo, come quando li avete conosciuti a scuola o all’università. Ma non potete esserne sicuri. Fare nuove amicizie può offrire grandi benefici alla salute emotiva.

Sto sprecando la mia vita? I traguardi raggiunti

La domanda che generalmente ci poniamo è: “Sto sprecando la mia vita?”, oppure, “Cosa ho ottenuto nella mia vita?”. Per valutare il grado di soddisfazione rispetto ai risultati raggiunti, si stabiliscono dei criteri di valutazione basati sul confronto.

Da questo confronto possono nascere domande del tipo: “Ho avuto tutto ciò che volevo dalla vita?”. È comune avere la sensazione che il punto di massima realizzazione sia già stato raggiunto. In realtà, c’è quasi sempre tempo per il futuro ed esistono molte altre possibilità per raggiungere nuovi successi.

Un’opinione condivisa da molti è che non è mai troppo tardi per reinventarsi e ottenere ciò che si vuole. Questa affermazione non è completamente fuorviante. Sia gli obiettivi che ci poniamo sia i risultati che possiamo raggiungere dipendono sicuramente da noi stessi.

Sto sprecando la mia vita? Reinventarsi è la soluzione

Quali sono le risorse che abbiamo a disposizione? Quali limiti abbiamo ogni giorno? Queste domande ci permettono di conoscere quei fattori che potrebbero impedirci di raggiungere i nostri obiettivi e ci rendono consapevoli delle abilità che possediamo per ottenerli.

Conoscere le nostre competenze è importante per “alleggerirci” e allontanarci da quello che, più che aiutarci, ci impedisce di raggiungere gli obiettivi prefissati. Imparare da chi gode di qualità ineccepibili è una buona idea per affrontare il percorso di conoscenza e miglioramento.

“Il futuro premia chi va avanti. Non ho tempo per dispiacermi per me stesso. Non ho tempo per lamentarmi. Ho solo intenzione di andare avanti.”.

-Barack Obama-

Donna tiene le braccia aperte al tramonto.

Gli anni passati, molti o pochi, sono fatti di esperienze e ricordi che costruiscono la nostra torre di saggezza. Lì potete trovare il “materiale” per creare una versione migliore di voi stessi.

“Sto sprecando la mia vita?”. Forse, e solo forse, la risposta è solo una questione di tempo. È possibile che riesaminando i vostri obiettivi e individuando quello che avete lasciato a metà, possiate riprendere il percorso verso i traguardi che vi eravate posti.

Quello che sminuisce la qualità delle vostre giornate non merita la vostra attenzione. Al contrario, va preso in considerazione quello che le valorizza. Bisogna agire e continuare a imparare. È quando ci mettiamo in discussione che entrano in gioco le nostre decisioni. Possiamo assumere tre atteggiamenti:

  • Prendere decisioni.
  • Non prenderle.
  • Decidere di non decidere (anche se alla fine questa è una trappola mentale).

Quale di queste tre opzioni è destinata ai più coraggiosi e quale per i più codardi solo noi possiamo saperlo. Come disse il maestro di judo Jigoro Kano: «L’importante non è essere migliori degli altri, ma essere migliori di ieri».


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Carretero, Mario, Álvaro Marchesi, and Jesús Palacios, eds. Psicología evolutiva: Adolescencia, madurez y senectud. Alianza Editorial, 1998.
  • Ríos, José Antonio. “Los ciclos vitales de la familia y la pareja.” Crisis u oportunidades (2005): 101-108.
  • Vera Poseck, Beatriz. “Psicología positiva: una nueva forma de entender la psicología.” Papeles del psicólogo 27.1 (2006).

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.