Amélie: una storia per sognatori
Dalla sua prima uscita nel 2001, la protagonista de Il favoloso mondo di Amélie è diventata un’icona del cinema francese. Un mito della capitale francese nella quale, ogni anno, i fan del lungometraggio si aggirano per scoprire e ripercorre i set del film.
Il regista Jean-Pierre Jeunet ci ha regalato una commedia romantica davvero insolita, affascinante e dalla personalità inconfondibile. La colonna sonora di Yann Tiersen, i nani da giardino, il canale Saint-Martin, la caffetteria dove lavora Amélie… Tutto rimarrà impresso per sempre nella nostra memoria.
Amélie è un personaggio delizioso e allo stesso tempo bizzarro, che all’inizio del nuovo millennio ha conquistato un po’ tutti. Un personaggio che, come riportavano le locandine promozionali del film, voleva cambiare la nostra vita.
La bellezza della fotografia e l’attenzione ai dettagli ci immergono in una favola nella quale il quotidiano assume i toni della magia e dove le stranezze e la vita quotidiana si fondono allegramente. Ma è soprattutto una storia d’amore piuttosto insolita, e pur sempre affascinate. Creativo e originale, Il favoloso mondo di Amélie continua a essere per molti un punto di riferimento nel cinema.
Amélie, un’infanzia solitaria
Come spesso accade nelle storie e nella costruzione più archetipica dell’eroe, Amélie appare nel film fin dall’inizio, o meglio dalla sua infanzia. Seppur con sfumature comiche, vediamo un passato alquanto cupo e un’infanzia solitaria, come sempre accade per gli eroi. In questo modo, Jeunet ci mostra la nostra eroina come figlia unica di una coppia che non le presta troppa attenzione.
Analogamente, come in tutte le storie, abbiamo la voce fuori campo di un narratore onnisciente, che conosce la vita dei personaggi nel dettaglio e ci invita a scoprirli attraverso i loro aspetti più curiosi e le loro peculiarità.
Il narratore ci conduce nell’infanzia solitaria di una bambina alla quale è vietato frequentare la scuola e che vivrà prematuramente la tragica scomparsa della madre. Di fronte a tanta tristezza, la piccola Amélie decide di rifugiarsi nel suo particolarissimo mondo immaginario.
Questa introduzione ci aiuterà a capire un po’ di più l’Amélie adulta. Una giovane donna che, nonostante viva a Parigi e lavori come cameriera, mantiene intatti quei tratti che l’hanno contraddistinta nella sua infanzia. Introversa e straordinariamente sognatrice, la vita di Amélie cambierà lo stesso giorno in cui un tragico incidente adombra l’inizio del millennio: la morte di Lady Di.
La notizia viene usata con ironia e intelligenza per farci scoprire come Amélie, con suo grande stupore, trova un piccolo tesoro racchiuso nel suo appartamento di Montmartre.
Una missione
La vita solitaria di Amélie sembra finalmente avere un obiettivo: aiutare gli altri. Attraverso la ricerca del proprietario di una scatola di metallo rimasta nascosta per 40 anni nel suo appartamento, Amélie scoprirà che migliorare la vita delle persone che le sono accanto è il modo migliore per essere felice.
Meglio consacrarsi agli altri che a un nano da giardino!
–Il favoloso mondo di Amélie–
L’onnipresenza dell’amore
Il favoloso mondo di Amélie non parla solo di altruismo, ma anche di amore, nelle sue diverse sfumature. Uno dei principali dubbi che assalgono prima di rivedere il film è se abbia o meno retto il passare del tempo. Non bisogna dimenticare che ci sono storie che non riescono più a superare il filtro dei cambiamenti sociali.
Come molte commedie romantiche dei primi anni 2000, questa pellicola cade nel tranello di mostrarci un’idea decisamente mitica dell’amore romantico. Un’idealizzazione che, in realtà, è stata – e continua a essere – presente nelle produzioni cinematografiche. Possiamo affermare, di fatto, che il cinema ha contribuito enormemente alla diffusione di un immaginario che ha alimentato le fantasie di molti.
Ritroviamo il tema centrale dell’amore nella storia della protagonista con Nino, un giovane sconosciuto. Il pubblico lo conosce appena e scoprirà gradualmente le informazioni su di lui man man che la storia prosegue, accompagnando Amélie nella sua storia d’amore. Una storia del tutto mitizzata che risponde, in parte, all’idea di fiaba.
Potremmo rimproverare ad Amélie questa infatuazione irrazionale e potremmo persino vedere in lei un personaggio che, se analizzato a fondo, risulta alquanto fastidioso. Tuttavia, è meglio ignorare questi dettagli e farsi lasciare trasportare dalla magia di questa favola.
D’altronde, Il favoloso mondo di Amélie è un film che scorre in maniera gradevole e ricco di dettagli. In sintesi, anche se l’amore romantico è un tantino mitizzato, è meglio godersi il film, dimenticare i raffronti con l’attualità e prenderlo per quello che è: una fiaba in una cornice reale.
I segni del tempo
Tra le storie presentate ce n’è una che non può che suscitare più di un giudizio. Parliamo di quella di Joseph, un uomo ossessionato da una delle colleghe di Amélie.
Il personaggio è descritto come uno stalker e Amélie decide di vendicarsi per aiutare la sua collega. Ma non si tratta del tutto di una vendetta, difatti riesce a far nascere l’amore tra Joseph e un’altra sua collega. Il problema, dunque, viene diluito nell’umorismo e, sebbene i tempi siano cambiati, il film continua comunque ad essere divertente.
Oltre a queste storie in cui l’amore fa sempre capolinea, non va dimenticato che anche Amélie, alla fine, si renderà conto che non esiste amore più importante di quello per se stessa. In tal senso, la protagonista prende coscienza del fatto che il suo desiderio di aiutare gli altri non ha alcun senso se non inizia ad aiutare se stessa; e questo è probabilmente il più grande atto d’amore a cui assistiamo nel film.
Una ragazza normale correrebbe il rischio di chiamarlo subito. Gli darebbe appuntamento in un bar per ridargli il suo album, e in pochi minuti saprebbe se vale la pena di continuare a sognare. Questo si chiama confrontarsi con la realtà, ma è una cosa a cui Amélie non tiene affatto.
–Il favoloso mondo di Amélie–
Il favoloso mondo di Amélie: un’attenta messa in scena
Ne Il favoloso mondo di Amélie tutto sembra dolce, ma la giovane donna non esita a mostrare il suo carattere quando necessario. Dietro al suo sorriso timido, si nasconde una ragazza che agisce in modo vendicativo e persino infantile di fronte alle ingiustizie. Non dimentichiamo che Amélie è una sognatrice che vive in una costante fiaba immaginaria, una giovane donna che non ha mai abbandonato il suo lato più infantile.
Tutto ciò si riflette nella messa in scena del film e la colonna sonora diventa la chiave per disegnare questo mondo favoloso. È come se percepissimo le scene attraverso gli occhi della protagonista; pur trovandoci nel mondo reale, in una città nota come Parigi, rimane sempre la sensazione di trovarsi di fronte a uno scenario magico e immaginario.
L’uso del colore, delle decorazioni e persino i costumi dei personaggi ci svelano i dettagli di questo intreccio. Arriviamo a conoscere la personalità di ognuno di essi attraverso le loro case, i loro vestiti, la loro mimica… La fotografia è estremamente curata e ci regala immagini molto belle.
Il film scorre davanti ai nostri occhi come una commedia romantica insolita, nella quale la protagonista vive nel suo fantasticare e lavora nell’ombra per aiutare gli altri. L’ambientazione è la chiave per comprendere tutto il mondo sognato da Amélie e la voce fuori campo appare nei momenti chiave per “raccontarci” le peculiarità dei personaggi.
Conclusioni
Assolutamente creativo e originale, Il favoloso mondo di Amélie è stato un successo di pubblico, trattandosi del secondo film francese con il maggior incasso, superato solo da Quasi amici (Nakache, 2011). Inoltre, ha vinto quasi tutti i premi César, ha ottenuto due BAFTA e diverse nomination agli Oscar.
È senza dubbio la commedia romantica dalle sfumature fantasy per eccellenza, il film francese che tutti ricordano. Amélie ha conquistato tutti noi con la sua dolcezza, ma anche con la sua rivincita. In un certo senso, la pellicola ha mantenuto la promessa delle locandine e ha cambiato la nostra vita portandoci a vedere il mondo da un’altra prospettiva.
“Tempi duri per i sognatori”.
–Il favoloso mondo di Amélie–
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