Ascoltare la nostra voce interiore
A volte per capire meglio ciò che ci circonda abbiamo bisogno di un istante, un momento di calma per ascoltare la nostra voce interiore. Chiudere gli occhi e mettere in pausa il mondo per fare un viaggio tra pensieri, emozioni, bisogni e valori. Troppo spesso ci si concentra su quello che si trova fuori. Forse è tempo di tornare, di tornare a se stessi.
Spesso ci imbattiamo in studi, libri e articoli che ci spiegano l’importanza delle relazioni sociali per essere felici. Avere amicizie solide, un partner che renda felici e una famiglia che ci apprezzi e che ci ami ci edifica come persone, è vero. Tuttavia, c’è chi, pur avendo tutto questo e molto altro ancora, soffre di depressione. Perché?
Ciò che manca in questi casi è l’armonia interiore, stare bene con se stessi. Bisogna creare un legame con il proprio io interiore attraverso il quale veicolare l’autostima, la fiducia in se stessi, la gestione delle emozioni, e raggiungere così la completa accettazione della propria persona. In caso contrario, non ci sarà benessere. Né le persone intorno a noi avranno importanza.
Come ascoltare la nostra voce interiore
Goethe diceva che la nostra realtà è organizzata così bene che ognuno di noi, al nostro posto e nel nostro tempo, è in equilibrio e in armonia con tutto il resto. Potrebbe essere vero fintanto che si sta bene psicologicamente. Tuttavia, quando il proprio Io è frammentato e debole, nessuno può sentirsi in sintonia con ciò che lo circonda.
La domanda sorge spontanea: a cosa ci si riferisce quando si parla di “voce interiore” e dell’importanza della “connessione interiore”? Questi concetti di solito vengono esplorati da campi come la spiritualità. Da un punto di vista psicologico, ci riferiamo in modo specifico ed esclusivo alla mente.
Questa dimensione è tutto ed è il nostro Sé autentico che la modella. In quello spazio mentale vengono racchiusi la nostra coscienza, i pensieri, la memoria, l’immaginazione, le emozioni, la personalità, le paure, i bisogni.
La mente è più di una semplice creazione del cervello, come affermò Ippocrate 2500 anni fa. Tutto ciò che siamo è nella nostra mente. Per questo motivo, non bisogna mai dimenticare ciò che accade all’interno di essa.
Come dice Scott Barry Kaufman, psicologo cognitivo dell’Università della Pennsylvania e autore di numerosi libri sull’intelligenza umana, la creatività è il nostro potenziale. La vita mentale non accade solo nel nostro cervello, ma si manifesta anche in relazione con il nostro corpo, dunque in base a come ci sentiamo fisicamente e come ci relazioniamo con gli altri.
Se la trascuriamo, se non coltiviamo la nostra connessione interiore, non ci sarà quell’assoluta armonia di cui parla Goethe. Ecco alcuni trucchi per raggiungerla.
Individuare i sentimenti e le emozioni, il primo passo verso la connessione interiore
Come ci dice il famoso neuroscienziato Antonio Damasio, le emozioni provengono dal corpo e i sentimenti vengono dalla mente.Quando entriamo in contatto con il nostro Io interiore, dobbiamo rilevare tutte quelle realtà che ci riguardano nel momento presente.
Prendetevi un momento per capire come si sente il vostro corpo. Sentite una pressione sullo stomaco, il cuore batte più forte, vi fa male la mascella o il collo?
Le emozioni attivano risposte fisiche che in seguito viaggiano nella mente per definire i sentimenti. Forse quel mal di stomaco è il prodotto di paura, ansia, frustrazione… Cercate di identificare queste dimensioni e di accettarle, dando esse un nome.
La voce interiore ci aiuta o ci avvelena?
Per ascoltare la nostra voce interiore dobbiamo chiudere gli occhi e sentire ciò che hanno da dirci i nostri pensieri. E soprattutto, il nostro dialogo interiore.
A volte quella voce ci fa soffrire, ci avvelena riempiendoci di paure e insicurezze. Nonostante ciò, dobbiamo prenderci cura dei suoi discorsi, delle sue affermazioni, delle sue ossessioni. Se scoprite che si comporta come il vostro peggior nemico, dovrete pulire quel dialogo.
Mi accetto, merito la calma, merito di stare bene
L’accettazione assoluta di ciò che siamo e abbiamo mitiga un gran numero di disagi. Niente è confortante come la giusta dose di autostima, lasciando fluire compassione, perdono, auto-riconoscimento. Tutte queste dimensioni guariscono e ci ricordano che abbiamo il diritto di stare bene.
Creatività: verso la connessione interiore
Boris Cyrulnik, neurologo, psichiatra e autore di numerosi libri sulla psicologia della resilienza, ha pubblicato un nuovo lavoro in cui ci parla dell’importanza della creatività per promuovere la connessione interiore e superare i traumi.
Per questo esperto, in tempi difficili, nulla è così catartico e necessario per approfondire se stessi e liberare ciò che è nel proprio essere come la letteratura, la poesia, l’arte, la musica…Qualsiasi attività che collega la mente a un compito che ci consente di creare qualcosa ha il potere di metamorfizzare il dolore, liberarlo e, a sua volta, ci riconnette con noi stessi per guarire.
In questo modo, riusciremo a unire i pezzi rotti e diventeremo persone più forti, libere e pronte a essere felici. Ricordiamolo sempre.
“La vita è una follia, non è vero? Quindi è eccitante. Immaginate di essere persone equilibrate con una vita pacifica: non ci sarebbero eventi, crisi, traumi da superare, solo routine, niente da ricordare; non sareste nemmeno in grado di scoprire chi siete. Se non ci sono eventi, non c’è storia, non c’è identità. Gli esseri umani sono eccitanti perché la loro vita è una follia.”
-Boris Cyrulnik-