Cancro nelle donne: quanto incide l'ansia?
Le donne soffrono di più quando si ammalano di cancro, perché? È la domanda a cui cercheremo di rispondere avvalendoci di studi condotti sul rapporto tra i disturbi dello stato d’animo e il cancro nelle donne.
Ciò aiuta a stabilire se trattare il cancro adottando una prospettiva di genere possa essere utile nella lotta contro questa malattia. Il cancro, in qualunque sua forma, è una condizione altamente stressante capace di stravolgere la vita di chiunque.
Sono numerosi i fattori che possono influire sull’esperienza della malattia: il sostegno familiare e sociale, l’età, le risorse su cui si può contare, ecc.
La letteratura scientifica indica che anche il genere può essere un fattore in grado di influenzare la sofferenza sperimentata dai pazienti oncologici.
Cancro nelle donne e negli uomini: non è la stessa cosa
La sensibilità al cancro è diversa nell’uomo e nella donna, e la sua natura può essere rilevante per capire quanto sia necessaria una prospettiva di genere.
Secondo i dati dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, il carcinoma mammario ha rappresentato nel 2015 la prima causa di morte per cancro nelle donne.
- Il tumore al seno rappresenta il 29% delle neoplasie femminili, seguito dai tumori del colon-retto (13%) e del polmone (8%).
- Negli uomini, invece, prevale il tumore della prostata (18%), del colon retto (15%) e del polmone (14%).
Allo stesso modo si riscontrano differenze nel tasso di sopravvivenza.
- Il cancro più frequente nelle donne – come abbiamo detto il tumore al seno – ha un tasso di sopravvivenza dell’87% a 5 anni dalla diagnosi (statistiche del periodo 2005-2009). Nel caso del tumore maschile alla prostata il tasso sale al 91%.
- In generale, la sopravvivenza a tutti i tumori, esclusi i carcinomi della cute, è del 54% nell’uomo e del 63% nelle donne. Sembra, pertanto, che le donne muoiano meno di cancro rispetto agli uomini.
Il tumore al seno e i suoi bisogni
Il fatto che il tumore al seno sia una delle principali cause di morte nelle donne è considerato un fattore rilevante. Al variare delle malattie variano anche le esigenze.
Nel caso specifico, il carcinoma mammario si presenta con una serie di caratteristiche in cui il genere – intendendo genere come categoria sociale e culturale – sembra incidere in maniera considerevole.
Il tumore al seno comporta cambiamenti nello stile di vita causati dai disagi fisici e da un’alterazione nella percezione della propria immagine. Spesso la malattia è causa di bassa autostima, con una significativa diminuzione della libido.
Studi condotti tra pazienti con carcinoma mammario indicano anche la prevalenza di sintomi clinicamente significativi di ansia e depressione come tensione, paura non specifica e preoccupazione.
La preoccupazione nella fase pre-chirurgica
Uno studio condotto da Olivares (2004) si è concentrato sugli aspetti psicologici dei tumori ginecologici. Tra questi, l’ansia si è rivelata un fattore predittivo nella ripresa dopo l’intervento chirurgico.
Trattare l’ansia diventa importante nella cura del carcinoma. Secondo la dottoressa Olivares, le pazienti con livelli più elevati di ansia preoperatoria presentano maggiore dolore e disagio nel periodo postoperatorio, richiedono più farmaci e una degenza ospedaliera più lunga.
Cosa preoccupa le donne malate di cancro?
Per comprendere il fattore ansia, è necessario prendere in considerazione le preoccupazioni specifiche di una donna malata di cancro.
Sebbene sia evidente che la fonte di stress e paura sia la malattia stessa, ricerche come quella di Mota, Aldana, Bohórquez, Martínez e Peralta (2018) individuano fattori più dettagliati. Tra questi:
- Percezione della vicinanza della morte.
- Convinzioni errate sul cancro.
- Anticipazione della propria sofferenza.
- Anticipazione della sofferenza di familiari e amici.
- Sensazione di perdita del controllo.
- Crisi nel personale sistema di credenze e necessità.
- Mancanza o eccesso di cure e/o di stimolazione.
- Disagio fisico: perdita di vitalità, nausea, anoressia e vomito.
A seconda del momento in cui si verifica la malattia e del tipo di cancro, l’ansia è diversa. Le donne che hanno subito una mastectomia, ad esempio, riportano frustrazione, tristezza, disturbi d’ansia e depressione.
L’ansia da tumore al seno, secondo queste ricercatrici, spesso limita la vita sociale, familiare e personale delle donne.
Cancro nelle donne: immagine di sé e vita sessuale dopo l’esperienza di malattia
Oltre alla generica ansia da cancro, nel caso dei tumori ginecologici sono i cambiamenti fisici a occupare un ruolo cruciale nel benessere psicologico post-malattia.
Secondo García-Viniegras y González, la fiducia in se stessi, la stabilità emotiva, la forza, l’affettività positiva e l’autostima sono indicatori di benessere. Questi fattori vengono meno in molte donne che hanno vissuto l’esperienza del cancro.
Il cancro e l’intervento chirurgico spesso necessario lasciano delle conseguenze fisiche. I cambiamenti nel corpo di una donna che ha subito un intervento per carcinoma mammario hanno implicazioni psicosociali da non sottovalutare.
Il seno è tradizionalmente un elemento importante dell’identità femminile. Per molte donne, di fatto, la perdita di una mammella equivale alla perdita della femminilità. Il seno svolge un ruolo cruciale nella capacità di attrarre e nel sesso, due aspetti quasi sempre interessati da un intervento chirurgico o un trattamento oncologico.
Problemi nella sessualità, solo nel carcinoma mammario?
Tristezza, problemi ad accettare la propria immagine, difficoltà nella sfera sessuale e ansia sono condizioni legate a qualunque disturbo di natura ginecologica, non solo al tumore al seno.
Olivares (2005) parla di sintomi depressivi, ansia e problemi sessuali cronici a cinque anni di distanza dal trattamento del cancro della cervice. Il 55% delle donne che hanno sofferto di carcinoma dell’endometrio lamentano difficoltà sessuali e il 33% non hanno più rapporti.
Il benessere di corpo e mente come obiettivo terapeutico
Ogni trattamento medico deve tenere conto di circostanze diverse. Abbiamo visto che la paura, la tristezza, l’ansia e la mancanza di autostima sono elementi comuni nei tumori ginecologici.
Non solo, però, i cambiamenti nella sfera emotiva possono influenzare il decorso della malattia. Per questo motivo è importante occuparsi dei bisogni psicologici ed emotivi nelle donne malate di cancro, in modo specifico di tumore ginecologico.
Il trattamento, pertanto, non dovrebbe prevedere solo la chemioterapia, ma anche le misure utili a controllare o combattere l’ansia da intervento. Altrettanto positivi sono i programmi di psicoeducazione volti a sfatare convinzioni false quanto deleterie sulla sessualità e la femminilità quando la malattia colpisce il seno o l’apparato riproduttivo. In generale, è bene fissare come obiettivi nel programma terapeutico il recupero della fiducia e dell’autostima.
L’obiettivo finale deve essere il benessere, non solo fisico, ma anche mentale.
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