Dedalo: il grande inventore della mitologia greca

Inventore, architetto e scultore greco, Dedalo è famoso per la costruzione del labirinto del Minotauro a Creta e per essere stato, grazie alle sue capacità, il protagonista di molti racconti e leggende.
Dedalo: il grande inventore della mitologia greca
Elena Sanz

Revisionato e approvato da la psicologa Elena Sanz.

Ultimo aggiornamento: 30 dicembre, 2022

Dedalo fu un inventore, architetto e scultore greco. Secondo la mitologia greca, costruì (tra le altre cose) il famoso labirinto per il re Minosse di Creta. Il nome Dedalo significa “abilmente forgiato”.

È una figura mitica e il suo nome è utilizzato per identificare una numerosa serie di personaggi. In Dedalo, gli scrittori greci personificavano le arti della scultura e dell’architettura, soprattutto tra gli ateniesi e i cretesi.

Si dice che visse nell’età di Minosse e di Teseo. Tuttavia, Omero non ne parla, tranne in un passo sul quale aleggiano molti dubbi.

Quali sono le origini di Dedalo?

In genere, gli scrittori antichi ci parlano di Dedalo come di un ateniese discendente da Erechtheus, re arcaico di Atene. Altri, invece, lo considerano un cretese per via del lungo periodo vissuto a Creta.

Secondo Diodoro Siculo, che ci fornisce le informazioni più complete, Dedalo era figlio di Metione, che era figlio di Eretteo e che a sua volta era figlio di Erittonio. Altri autori suggeriscono che Dedalo fosse figlio di Eupalamo o di Palamaon. Il nome di sua madre era Alcippe (Ifinoe o Frasimede).

Dedalo si dedicò alla scultura e apportò grandi miglioramenti all’arte del tempo. Ebbe due figli: Icaro e Iapige. Nella sua vita gioca un ruolo importante il nipote Talo.

Statua di Icaro

L’invidia dell’inventore

Dedalo era così orgoglioso delle sue realizzazioni che non sopportava l’idea di avere un rivale. La sorella gli affidò il figlio affinché gli insegnasse le arti meccaniche.

Perdix (questo era il nome del nipote), conosciuto anche come Talos o Calos, aveva dimestichezza con l’arte e diede subito sorprendenti prove di ingegno.

Secondo la mitologia greca, Perdix, camminando lungo la riva del mare, raccolse la spina dorsale di un pesce. Ispirato dalla forma della colonna vertebrale, prese un pezzo di ferro e lo forgiò imitandola, inventò così la sega.

In un’altra occasione, Perdix mise insieme due pezzi di ferro. Unì due estremità con un rivetto e affilò le altre due, inventando così il compasso.

Dedalo era così invidioso dei successi del nipote che, quando ebbe l’opportunità, spinse Perdix facendolo cadere dall’Acropoli. Ma la dea Atena trasformò Perdix in una pernice permettendogli di atterrare in sicurezza. Contemporaneamente, fece una cicatrice a forma di pernice sulla spalla destra di Dedalo.

Dedalo fu condannato per questo crimine e dopo un periodo in cui rimase nascosto fu costretto a lasciare Atene.

Creta, un labirinto e una mucca di legno

Arrivato a Creta, Dedalo fu ricevuto alla corte del re Minosse e di sua moglie Pasifae. Purtroppo, in breve tempo, fu coinvolto in un’altra terribile situazione.

Successe che Minosse, invece di offrirlo in sacrificio al dio del mare, decise di tenere un magnifico toro bianco che il dio Poseidone gli aveva donato. Pieno di rabbia, Poseidone indusse Pasifae a desiderare fisicamente il toro.

Pasifae chiese a Dedalo di costruire una mucca di legno in cui potesse nascondersi per accoppiarsi con il toro. La donna rimase incinta e diede alla luce il Minotauro, una creatura con il corpo umano e la testa di toro.

Dopo la nascita del Minotauro, Minosse chiese a Dedalo di costruire un labirinto per imprigionarlo e non farlo fuggire: il famoso labirinto del Minotauro.

Per eseguire gli ordini di Minosse, Dedalo realizzò una delle più grandi opere architettoniche allora conosciute. Il labirinto aveva infiniti corridoi che si intersecavano tra loro e che confondevano chiunque entrasse al punto tale da non poter più trovare la strada per l’uscita.

Ogni sette anni, gli ateniesi dovevano offrire sette giovani e sette fanciulle da sacrificare al Minotauro. Questo sacrificio serviva a mantenere la pace tra le due città dopo l’ingiusto omicidio di Androgeo, figlio di Minosse.

Un anno, tra i giovani “offerti” per il sacrificio, si presentò come volontario Teseo che si innamorò perdutamente di Arianna, figlia di Minosse. La principessa non voleva la morte del suo amato, motivo per cui chiese aiuto a Dedalo.

Dedalo diede a Teseo un gomitolo che gli permise di fuggire dal labirinto: fissando il filo di lino all’entrata del labirinto Teseo poté ritrovare la strada per l’uscita. Questo stratagemma permise a Teseo di ritrovare la via per uscire dal labirinto dopo aver ucciso il Minotauro.

Mosaico del labirinto costruito da Dedalo

Il volo di Dedalo e Icaro

Il re Minosse era ancora furioso per la costruzione della mucca di legno. Come punizione, imprigionò Dedalo e suo figlio Icaro nell’enorme labirinto.

Dedalo conosceva la via d’uscita, tuttavia, non poteva fuggire dall’isola col figlio perché tutte le rotte marittime erano costantemente controllate. Per scappare, dovette quindi usare tutto il suo ingegno. Costruì due paia di ali con dei bastoni di legno che servivano da supporto per delle piume vere. Per attaccare le piume usò della cera.

Dedalo diede a Icaro istruzioni precise su come volare. Non bisognava volare troppo in basso per evitare di immergere la piume nell’acqua del mare e nemmeno troppo in alto perché il sole avrebbe potuto sciogliere la cera.

Riuscirono a scappare e si diressero verso la Sicilia. Ma Icaro con superbia non ascoltò i consigli del padre e volò troppo in alto. Il sole sciolse la cera, le ali si distrussero e Icaro cadde in mare dove morì annegato.

Icaro cadde vicino a Samos e il suo corpo fu trasportato dalle correnti in un’isola vicina. Quest’isola fu chiamata in suo onore Icaria (o Nicaria) e il mare che la circonda mare di Icaria.

Dedalo l’innovatore

I tanti aneddoti attribuiscono a Dedalo la reputazione di grande innovatore in molte arti. Ad esempio, nella Naturalis historia (Storia naturale) Plinio gli attribuisce l’invenzione della carpenteria.

Secondo la mitologia greca, fu lui a concepire gli alberi e le vele per la flotta di Minosse. Pausania, dal canto suo, gli attribuì la costruzione di numerose figure di culto in legno che impressionarono tutta la Grecia.

Si dice anche che abbia scolpito diverse statue facendo attenzione ai minimi particolari e che, a causa del loro realismo, sembrassero vive: sarebbero scappate via se non fossero state legate al muro con una catena!

Il nome Dedalo viene usato per chiamare qualsiasi aviatore greco anonimo. Inoltre, gli vengono attribuiti numerosi congegni di origine greca che mostrano le sue particolari abilità.

Icaro e Dedalo in volo

Interpretazione della leggenda

Dedalo e Icaro sono rappresentati in numerosi vasi greci, negli affreschi pompeiani e la loro immagine è incisa su numerose pietre preziose. Un famoso rilievo romano mostra Dedalo che modella le ali con cui scappò da Creta.

In seguito, molti artisti hanno reso omaggio a questi due personaggi mitologici: Pieter Bruegel (il Vecchio) ha dipinto la caduta di Icaro, ma anche Antoon van Dyck e Charles Le Brun. Inoltre, Dedalo è presente nella pittura di Brill e in una serie di sculture di Antonio Canova.

Scrittori come James Joyce e W.H. Auden si sono ispirati al mito di Dedalo contribuendo a mantenere vivo il suo nome e la sua leggenda nel XXI secolo.

La storia di Dedalo stimola a riflettere sulle conseguenze a lungo termine delle proprie invenzioni. Si tratta di una sorta di risorsa alla quale attingere per comprendere ed evitare che le invenzioni e le scoperte facciamo più male che bene.

Nel caso delle ali di Icaro, per esempio, Dedalo creò qualcosa dalle conseguenze nefaste.


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