Difendersi dalla manipolazione

Amici, partner, familiari, colleghi di lavoro... C'è sempre qualcuno che prova a esercitare il controllo su di noi. Come evitarlo? Come difenderci e stabilire dei limiti chiari?
Difendersi dalla manipolazione
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 14 febbraio, 2023

Quando qualcuno cerca di controllarci, è normale sentirsi attaccati. Chi cerca di dominare la nostra volontà non solo non ci rispetta, ma attacca anche i nostri diritti, valori e decisioni. Ciò, purtroppo, accade ogni giorno in ambienti diversi ed è importante difendersi dalla manipolazione.

Parliamo di dinamiche così complesse e a volte impercettibili, dunque è difficile identificare qualcuno che consideriamo nostro amico come un manipolatore. Quando apprezziamo qualcuno, siamo più tolleranti.

Cediamo a certe pretese, accettiamo certi favori e possiamo anche mettere in atto comportamenti tanto illogici quanto dannosi. Finché un giorno apriamo gli occhi e ci accorgiamo che vuole controllare la nostra volontà come se fossimo un burattino.

C’è chi ricorre alla paura, ma altri sfruttano la vicinanza e il presunto affetto che provano per noi. Chi tenta di controllare un’altra persona non è mosso dall’amore, bensì desidera solo raggiungere i propri scopi.

Può sembrare strano, ma non è così facile rendersi conto che qualcuno sta cercando di controllarci. Ci vuole del tempo perché facciamo fatica a credere che sia davvero così.

Coppia che litiga per strada.
Quando qualcuno vuole controllarci, cerca di cambiarci, di farci agire ed essere come si aspetta.

Strategie per difendersi dalla manipolazione

Patricia Evans è una dei migliori specialisti in comunicazione interpersonale. È anche autrice di numerosi bestseller, come Verbal Abuse in Relationships (1992) o How to Recognize, Understand, and Deal with People Who Try to Control You (2003).

Coloro i quali cercano di dominarci provano ad alterare la nostra realtà e per questo la distorcono, facendoci dubitare di noi stessi. Nei suoi libri, Evans fa notare che avere a che fare con queste figure è quasi come spezzare un incantesimo.

Rendersi conto di cosa ci stanno facendo, quindi chiarire che non staremo al loro gioco, che non ci lasceremo vincere dai loro trucchi machiavellici. Vediamo le strategie “spezza incantesimi” che possono aiutarci in questi casi.

I confronti diretti con la persona manipolatrice non sono di grande aiuto. Una strategia adeguata è invece smettere di prestarvi attenzione per far vedere che la sua importanza nella nostra vita è sempre più ridotta.

Riconoscere il manipolatore: può essere molto vicino e non lo sappiamo

Insistiamo su quanto sopra: non sempre riconosciamo la persona manipolatrice. Il motivo? Perché applica strategie subdole, sibilline e mascherate di buone intenzioni, falso cameratismo e persino affetto.

Quasi senza accorgercene, queste azioni finiscono per impadronirsi di noi come le radici di un albero sottoterra. Il primo passo, dunque, è rendersi conto della realtà dei fatti. A tale scopo, bisogna notare quanto segue:

  • La persona chiede favori e pretende un “Sì” da parte nostra per via del nostro rapporto.  
  • Ci farà credere che siamo tra le persone più importanti della sua vita, perché ci tiene a noi e voglio solo il meglio. Uno studio dell’Università Federale del Sud, Russia, indica che dietro una personalità manipolatrice, c’è una figura che dipende da noi.
  • La persona critica quello che facciamo, diciamo o vogliamo. Lo fa in modo gentile e paternalistico.
  • Reagisce in modo drammatico quando le neghiamo qualcosa.
  • Prova a farci sentire in colpa per aspetti insignificanti. Come non rispondere subito ai messaggi, non prestare sufficienti attenzioni, ecc.
  • Il suo pensiero è inflessibile e dicotomico. O siamo con lei o contro di lei, non ci sono mai mezzi termini né vengono accettati punti di vista diversi dai suoi.
  • Cambia costantemente umore. A volte è incredibilmente amichevole e presto diventa distante. Così facendo, ci fa credere di essere la causa del suo benessere o disagio.
  • Mente. Quando qualcuno cerca di controllarci, mentire sarà la sua migliore risorsa.

Rispondere indirettamente

La persona esperta in tecniche di manipolazione è solitamente esperta anche negli scontri diretti. Non servirà a molto se le diciamo “Voglio che smetti di controllarmi, non hai il diritto di agire in questo modo”.

Perderemo senz’altro in uno scontro faccia a faccia con il manipolatore. Quindi cosa possiamo fare? Il modo migliore per difendersi dalla manipolazione è l’azione indiretta, quella che il manipolatore non si aspetta:

  • Ignorare e adottare il silenzio come scudo. Non prestare attenzione significa non convalidare chi vuole ferirci. Evitare, scivolare via, non rispondere, limitarne la presenza nella nostra vita quotidiana è la strategia migliore.
  • Tecniche di distrazione. I manipolatori sono maestri della parola, di quei discorsi con cui ci ricordano quanto facciamo male questo o quello. In questi casi conviene cambiare argomento, parlare di tutt’altro.
  • Assertività indiretta. Spesso non serve a molto esprimere chiari limiti alla persona manipolatrice, che finirà per violarli. Quando protesta per la nostra indifferenza nei suoi confronti, ricorriamo all’assertività ricordando quali le nostre bandiere rosse (quelle a cui non hanno prestato attenzione).

Porre domande che servono da stimolo per difendersi dalla manipolazione

Quando qualcuno cerca di controllarci, non dovremmo ricorrere alla rabbia o alla protesta, bensì porre domande. Lo scopo di questa strategia è portare la persona manipolatrice e interrogare se stessa, capire che sappiamo qual è il suo scopo e che non siamo disposti a continuare su quella strada.

Le domande dovrebbero essere dirette, concise e includere esempi concreti del suo comportamento. “Perché dai per scontato che ti farò quel favore che mi hai chiesto? Cosa ti fa pensare che devo acconsentire a tutto ciò che mi chiedi?”.

Nella vita, bisogna capire quando lasciarsi alle spalle qualcosa che fa male. Chi cerca di controllarci non vuole il nostro benessere o la nostra felicità.

Colleghi che parlano al lavoro.
Se non riusciamo a sfuggire alle persone che cercano di controllarci, fissiamo dei limiti chiari.

Liberarsi dalla colpa, spezzare i legami che fanno male

Il sistema educativo e la società ci trasmettono il peso della colpa. Senso di colpa per non essere e agire come vogliono gli altri; senso di colpa per aver dato la priorità a noi stessi e non aver tenuto conto dei bisogni altrui. Di non accudire parenti, amici o partner.

Per garantire il proprio benessere psicologico, bisogna circondarsi di persone che trattano bene; in caso contrario, conviene lasciarle andare, allontanarsi da loro, spezzare i legami. Per difendersi dalla manipolazione, dunque, va analizzato il rapporto e la reale necessità di mantenerlo in piedi.

Se per qualsiasi motivo si è impossibilitati a escludere la persona manipolatrice dalla propria vita, cerchiamo di mantenere minimi contatti. Facciamolo senza sensi di colpa e orgogliosi di noi stessi.


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  • Evans, Patricia (2003) Controlling People: How to Recognize, Understand, and Deal With People Who Try to Control You
  • Marken, R. S., & Carey, T. A. (2015). Controlling People: The paradoxical nature of being human. Brisbane: Australian Academic Press.
  • Shkurko TA. (2013). Socio-psychological analysis of controlling personality. DOI: 10.1016/j.sbspro.2013.08.625
  • Stafford M, et al. (2015). Parent–child relationships and offspring’s positive mental wellbeing from adolescence to early older age. DOI: 10.1080/17439760.2015.1081971

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