Esprimere la propria opinione

Spesso esprimere la propria opinione personale può essere un vero e proprio atto di coraggio. Soprattutto quando non si è d'accordo con gli altri. Vediamo perché.
Esprimere la propria opinione
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

Non esprimere la propria opinione può causare vere tragedie. È quanto accadde nel 1978, durante un volo tra New York e Portland. Un membro dell’equipaggio decise di non comunicare i guasti che aveva individuato nell’aereo. Perché? Per non contraddire il pilota e il copilota.

Il solo fatto di non essere d’accordo con gli altri o di avere un’opinione diversa origina una dose di stress. Per questo è così difficile esprimere la propria opinione.

L’uomo è un animale sociale e in gruppo si sente a suo agio. Esprimere la propria opinione a volte crea tensione o spaventa. Non vogliamo essere rifiutati dal gruppo, e nemmeno offendere o rompere l’equilibrio nelle relazioni.

Ma tutto ha un limite. Se evitiamo di esprimere le nostre opinioni per paura del rifiuto o dell’esclusione, ci annulliamo. Questo atteggiamento, per di più, porta il gruppo, il collettivo o la comunità allo stallo. Quando esiste solo il consenso, non può esistere la evoluzione.

Il progresso della storia umana è avvenuto anche grazie a quegli individui capaci di alzare la voce per esprimere la loro opinione, anche quando non era condivisa dal resto della comunità. Se Martin Luther King non si fosse opposto con fermezza alla discriminazione razziale, non ci sarebbe stata l’evoluzione dei diritti civili. Lo stesso vale per Nelson Mandela, ad esempio, e molti altri.

Esprimere la propria opinione personale è un atto di coraggio

Quando l’opinione personale contraddice la maggioranza, esprimerla richiede coraggio. I gruppi umani si comportano in modo da cercare l’identificazione mutua attraverso il consenso. Di conseguenza, chi mette a rischio l’unità del gruppo spesso viene rifiutato. Dall’ostracismo ai piccoli gesti di disapprovazione, il rifiuto viene espresso in vari modi.

Essere rifiutati dal gruppo

In qualche modo, ne siamo tutti coscienti: la maggioranza tende sempre a imporsi. Chi esprime un’opinione controcorrente diventa subito bersaglio degli altri. La superiorità numerica esercita un effetto psicologico di pressione. È dunque necessario essere coraggiosi per esprimere a voce alta le proprie opinioni.

Tutto ciò trova la sua origine nell’istinto. Gli esseri umani hanno bisogno degli altri per vivere. Vivendo isolati, è difficile sopravvivere fisicamente, ma anche psicologicamente. Per andare controcorrente, è necessario sfidare questo istinto di sopravvivenza. Certamente non è facile.

Alcuni studi sulla pressione del gruppo

Negli anni ’50 del secolo scorso, lo psicologo americano Solomon Asch realizzò alcuni esperimenti sulla pressione del gruppo e i suoi effetti. I risultati confermarono l’idea che, per la maggior parte delle persone, è molto difficile allontanarsi dal gruppo.

Lo studio prevedeva la compilazione di questionari collettivi. All’interno del gruppo, inoltre, vi erano alcuni infiltrati che imponevano una tendenza di maggioranza verso risposte sbagliate. Il risultato rivelò che almeno il 37% dei partecipanti scelse di applicare le stesse risposte della maggioranza. Anche se, in realtà, pensavano che fossero incorrete.

Solomon Asch studio sul gruppo

In seguito, il neuro-economista Gregory Berns studiò il cambiamenti del cervello in situazione di allontanamento dalla maggioranza. I risultati delle sue ricerche evidenziarono alcuni aspetti interessanti: non essere d’accordo con gli altri incrementa l’attività dell’amigdala. Quest’ultima è responsabile dell’elaborazione delle emozioni, tra cui la paura. Chi si piega al gruppo, invece, evidenzia minori livelli di stress.

L’importanza del dissenso

A livello emotivo è meno costoso adattarsi al gruppo piuttosto che esprimere opinioni personali contrarie. D’altra parte, è noto che i gruppi con un atteggiamento passivo contribuiscono all’ascesa di potere dei totalitarismi, oltre a impedire il progresso della comunità.

Charlan Nemeth, ricercatrice americana, mise in evidenza come la decisione di un gruppo di giurati fosse più “giusta” quando alcuni membri manifestavano dissenso sull’opinione della maggioranza. Il dissenso porta a riconsiderare i fatti e le circostanze. E ciò induce a prendere decisioni più equilibrate.

Quando una persona dissente dall’opinione della maggioranza, chi la sostiene si vede obbligato a portare ulteriori prove a sostegno della sua idea. E ciò costituisce sicuramente un aspetto positivo.

Importanza del dissenso

Coltivare la capacità di esprimere la propria opinione è difficile, ma vale la pena provarci. Per cominciare basta essere più leali con noi stessi. Anche se ci sbagliamo, non è così grave. È essenziale, invece, lasciarci guidare dalla coscienza e rivendicare il diritto a pensare a modo nostro.

Come gruppo, è importante imparare ad ascoltare chi la pensa diversamente. Ma anche evitare di valorizzare la gente che la pensa come noi, dirigendo invece la nostra attenzione sugli argomenti più validi.


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