Eutimia e i diversi stati d'animo

A causa della loro intensità e del loro potere di prevalere sulla nostra capacità di ragionamento, alcuni stati d'animo possono diventare patologici. Come si chiama lo stato d'animo intermedio e di cosa si tratta davvero?
Eutimia e i diversi stati d'animo
María Vélez

Scritto e verificato la psicologa María Vélez.

Ultimo aggiornamento: 09 ottobre, 2022

L’eutimia si riferisce a uno stato mentale normale, calmo e positivo. In altre parole, uno stato in cui predominano le emozioni positive e una percezione equilibrata e adattiva dell’ambiente.

Questo concetto viene utilizzato soprattutto in psichiatria per descrivere la fase di normalità tra episodi maniacali o depressivi nel paziente con disturbo bipolare.

Durante questa fase, la persona presenta una condotta più adattiva, calma e cauta, senza radicali sbalzi d’umore. Un punto intermedio tra la gioia e la tristezza. Quando questo stato d’animo è presente in modo stabile, la malattia si considera superata.

Donna con disturbo bipolare.

Sbalzi d’umore

Per capire meglio in cosa consiste l’eutimia, è utile sapere quali variazioni possono verificarsi nello stato d’animo in modo normale e patologico.

Sebbene sia un continuum, è solitamente classificato in cinque livelli, che se indicati quantitativamente potrebbero essere intesi come: -2, -1, 0, 1, 2.

  • Mania (2). Consiste in uno stato mentale ben al di sopra del “normale”. Uno stato d’animo euforico spesso accompagnato da eccitabilità, irascibilità o loquacità. Possono comparire anche manie di grandezza, allucinazioni o comportamenti bizzarri e disinibiti.
  • Ipomania (1). Stato d’animo euforico che non interviene nella vita quotidiana alla pari della mania, dunque è più mite. La persona sente il bisogno di dormire o riposare meno, poiché trabocca di gioia. Potrebbe anche essere più produttivo del normale.
  • Eutimia (0). Come affermato sopra, l’eutimia è uno stato mentale equilibrato e centrato. Questo non significa che a questo livello non ci siano alti e bassi, ma piuttosto che rimangano entro limiti funzionali e salutari.
  • Ipotimia o lieve depressione (-1). Consiste in un’anomala diminuzione dell’umore. La persona è triste, mostra un linguaggio inespressivo e sconforto. Perde anche l’interesse e l’incapacità di godere delle esperienze che prima amava.
  • Depressione (-2). Questo livello di umore è considerato un disturbo mentale in cui i sintomi ipotimici compaiono con grande intensità. I sentimenti di tristezza, disperazione o frustrazione sono così profondi da influenzare gravemente la vita della persona, portando a volte a idee suicide.

Disturbo bipolare

Prendendo l’eutimia come punto di riferimento, i diversi tipi di disturbo bipolare vengono classificati in base ai livelli di umore tra cui si oscilla.

  • Il disturbo bipolare di tipo I potrebbe essere considerato uno dei più gravi. La persona ha avuto almeno un episodio di mania e uno o più episodi di depressione maggiore. Tuttavia, secondo il manuale del DSM-V, per la sua diagnosi è necessaria solo la presenza dell’episodio maniacale, sebbene di solito compaiano entrambi.
  • Il disturbo di tipo II è caratterizzato da un episodio di depressione maggiore con almeno un episodio di ipomania. Poiché l’ipomania a volte è difficile da diagnosticare, questo disturbo viene spesso confuso con il disturbo depressivo maggiore. I sintomi psicotici possono comparire durante l’episodio depressivo, ma non nella mania.
  • La ciclotimia comporta la comparsa di molteplici episodi di ipomania alternati ad episodi di ipotimia o lieve depressione.

Questi alti e bassi, un po’ più radicali rispetto ai limiti dell’eutimia, vengono spesso confusi con un tratto del carattere.

La verità, tuttavia, è che influiscono sulla vita della persona, poiché possono presentarsi anche più volte nell’arco della stessa settimana.

Ragazza con disturbo bipolare.

Come raggiungere l’eutimia?

Alla persona che soffre di disturbo bipolare in genere viene prescritto un trattamento farmacologico per controllare i sintomi. Oltre a ciò, è necessario andare in terapia per imparare a gestire le emozioni e prevedere la comparsa di un nuovo episodio.

Infine, la psicoeducazione è essenziale affinché il paziente e la sua famiglia si rendano conto di cosa sta accadendo. In un simile contesto, il raggiungimento di uno stato mentale eutimico non si traduce in guarigione, ma piuttosto uno stato di normalità positivo per la persona e il suo ambiente.

Per questo motivo, l’aiuto professionale risulta essenziale per rendere la persona più equilibrata e ad avere una vita più funzionale.


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