Facoltà di psicologia, un'esperienza unica
Da qualche anno, la facoltà di psicologia comincia ad avere il riconoscimento che merita. Le sue applicazioni aumentano di anno in anno, sono sempre più numerose le università che offrono questo percorso e molti i laureati.
Sebbene abbia sempre goduto di molta popolarità, questo corso universitario ha assunto un ruolo di primo piano solo nell’ultimo decennio. Ma come ogni percorso, anche la facoltà di psicologia ha le sue luci e ombre. Vediamole insieme.
Il mito della crescita personale
Sono in molti a credere che studiare psicologia equivalga a intraprendere un cammino di autoconoscenza e sviluppo personale, quasi fosse una religione tibetana. Questo è uno dei tanti miti.
Malgrado l’alone di misticismo, la facoltà di psicologia resta pur sempre un’università con docenti bravi e meno bravi e con le materie più disparate. Psicologia fisiologica, metodi di ricerca in psicologia, psicometria sono materie molto diverse e necessarie per avere una visione globale del comportamento umano.
È altrettanto diffusa la convinzione che questo percorso di studi favorisca il pensiero, la riflessione, la critica e la discussione. Se siete attratti da queste quattro dimensioni, forse la scelta migliore non è iscriversi alla facoltà di psicologia, ma di filosofia.
Qualche decennio fa, la laurea in psicologia era un percorso della facoltà di magistero, un contesto in cui queste quattro discipline trovavano forse maggiore spazio. Oggi, appartiene alle scienze della salute e le materie di studio o i contenuti non sono più gli stessi.
Questo non significa che chi intraprende questa carriera non cresca come persona. La crescita personale è legata anche alla scelta di un lavoro che ti piace e che ti renda felice, più che alla carriera stessa.
“Frequento la facoltà di psicologia, avrò il camice bianco”
Un’altra aspettativa è il “camice bianco”, aspettativa forse alimentata dal fatto che quando si comincia a studiare, molti esami sono di tipo clinico. Molte persone pensano che, subito dopo la laurea in psicologia, si possa aprire uno studio e che il pane quotidiano sarà curare i pazienti.
Studiare psicologia offre molte opportunità di carriera, tuttavia la psicologia clinica resta l’area preferita dagli studenti. Questa aspettativa è però lontana dalla realtà.
Perché? Innanzitutto perché l’attività di psicoterapeuta è subordinata a una specifica formazione professionale che richiede un corso di specializzazione. Questo significa che non è sufficiente la sola laurea. Se volete aprire il vostro studio dovrete fare un investimento finanziario considerevole.
Facoltà di psicologia, un’esperienza unica
Forse alcune aspettative non corrispondono alla realtà, tuttavia vale la pena iscriversi alla facoltà di psicologia. La psicologia si occupa del comportamento umano, un oggetto di studio molto vasto. La possibilità di spaziare tra tanti campi del sapere richiede apertura mentale. Forse il problema può essere appunto la difficoltà di scegliere una tra queste aree.
Se infine parliamo degli studenti, è facile trovare personalità sensibili e interessate ai problemi delle persone. Al di là delle personalità, l’ambiente è molto eterogeneo e le motivazioni sono diverse: anche questo rende lo studio della psicologia un’esperienza capace di arricchire.
Forse la facoltà di psicologia non sarà un percorso che sviluppa in modo mirato la discussione o la riflessione, ma fuori dalle aule ci sarà sempre modo di riflettere e di discutere sulla propria disciplina, su come dovrebbe essere applicata e su tanto altro.
Insomma, studiare psicologia permette di scoprire tante realtà che abbiamo davanti agli occhi ma che ignoriamo. Permette di applicare le conoscenze acquisite in modo immediato. Ma soprattutto dà l’opportunità di migliorare la qualità della vita delle persone, di renderle più felici. E questo rende il mestiere dello psicologo il più bello che esista.