Frasi di Charles Bukowski
Le frasi di Charles Bukowski hanno sempre generato polemica. Scrittore e poeta tedesco naturalizzato americano, Bukowski fu sempre una voce critica e caustica. Denunciava le contraddizioni della società moderna, la sua ipocrisia e la sua insensatezza.
Charles Bukowski viene considerato uno dei maggiori rappresentanti del cosiddetto realismo sporco. Si tratta di un movimento che intendeva riflettere nelle sue opere la decadenza della società. Sorge come risposta alla delusione e all’inconsistenza della cultura dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale.
Le frasi di Charles Bukowski uniscono la denuncia alla lirica. Parla senza eufemismi dell’egoismo umano, della crudeltà sociale e dell’ipocrisia politica. Non crede agli ideali né alle utopie. Anzi, dichiara apertamente il suo pessimismo e la mancanza di fede nel futuro. Vi presentiamo alcune delle affermazioni che lo resero famoso.
“A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cos’hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa..”
Frasi di Charles Bukowski
1. L’intellettuale e l’artista
“Un intellettuale dice una cosa semplice in modo difficile; un artista dice una cosa difficile in modo semplice.”
Le frasi di Charles Bukowski sono una chiara manifestazione del suo senso dell’umorismo. In questa, ad esempio, da un gioco di parole giunge a un messaggio pieno di significato. Ma anche di sarcasmo, una della sue caratteristiche.
È chiaro che descrivendo l’intellettuale e l’artista, Bukowski mette a confronto la ragione e il sentimento. Ed è anche evidente la sua preferenza per quest’ultimo. Si tratta di un contrasto tra due linguaggi, uno dei quali desidera comunicare davvero.
2. La società
“Abbiamo formato la nostra società con la nostra mancanza di spirito; sembra proprio che ce la meritiamo.”
Ecco un’altra frase di Charles Bukowski in cui si riflette il suo pensiero. Profondamente critico verso la società americana, non smise mai di indicarne difetti e mancanze. E neppure le sue grandi contraddizioni.
In questo caso denuncia il paradosso di una società che non si è creata grazie all’azione dei suoi integranti. Anzi, è nata proprio per mancanza di azione. Egli stesso se ne sente parte, ma segnala anche che la società riflette il vuoto da cui ha avuto origine.
3. La gente intelligente
“Il problema è che le persone intelligenti sono piene di dubbi, mentre le persone stupide sono piene di sicurezza”
Questa è una delle frasi più popolari dello scrittore. Bukowski enfatizza il fatto che la vera intelligenza impedisce la certezza delle cose. Chi è capace di vedere oltre ha molti dubbi riguardo alla realtà, la sua portata e la sua implicazione.
D’altro canto, chi non pensa, non vede o non vuole vedere tende ad afferrarsi a piccole verità assolute. Sono certezze in cui crede fermamente e che non mette alla prova. Questo è l’atteggiamento che rende le persone stupide, ma sicure di sé.
4. Morire per vivere
“Devi morire un po’ di volte, prima di iniziare a vivere davvero.”
Una delle poche frasi di Charles Bukowski in cui si più scorgere un minimo di speranza. Pur cominciando con una sentenza lapidaria, giunge infine a una conclusione ottimista.
Con questa riflessione il poeta si riferisce alla vita come a una dimensione che sfida la linearità. Si nasce e si muore molte volte. Per saper vivere davvero, bisogna compiere il ciclo più di una volta. Eliminare tutto quello che costituisce il nostro mondo e nascere di nuovo per imparare a vivere.
5. Ciò che conta di più
“Ciò che conta di più è il modo in cui cammini attraverso il fuoco.”
Un’altra frase di Charles Bukowski in cui emerge il suo lato pedagogico. Una tenerezza occulta che ogni tanto fa capolino. Il fuoco, in questo caso, fa riferimento a tutto quello che provoca dolore, distrugge e attenta all’integrità.
Attraversare il fuoco significa possedere l’abilità di avanzare tra le forze distruttive che minacciano l’essere umano. Secondo lo scrittore, ciò che conta di più è riuscire ad attraversare questo sentiero in fiamme senza bruciarsi.
L’eredità di Charles Bukowski è costituita da una serie di opere polemiche e sfacciate, ben rappresentative di una società difficile. Le sue frasi, i suoi romanzi e le sue poesie sono il risultato di una vocazione genuina. Un grido straziante, ma pieno di amore verso un mondo diverso.
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- Bukowski, C. (2006). Escritos de un viejo indecente (Vol. 84). Anagrama.