Humboldt, esploratore senza confini

Humboldt è uno dei grandi personaggi della modernità, uno degli ultimi grandi eruditi. Deciso a scoprire il mondo, è stato il primo grande esploratore dell'America Latina. I suoi viaggi hanno contribuito a una migliore conoscenza della flora, della fauna e dei climi del mondo.
Humboldt, esploratore senza confini
Elena Sanz

Revisionato e approvato da la psicologa Elena Sanz.

Ultimo aggiornamento: 11 febbraio, 2023

Humboldt è un personaggio di grande importanza per la scienza moderna. Secondo i ricercatori di diverse aree del sapere, Humboldt è stato l’ultimo grande erudito, al pari di Leonardo Da Vinci. Alexander von Humboldt è stato uno scienziato di origine prussiana (la Prussia è l’attuale Germania) che dedicò la propria esistenza principalmente alla geologia e alla biologia.

Le sue scoperte scientifiche hanno dato il via a numerose incredibili scoperte. Le misurazioni atmosferiche e magnetiche che calcolava durante i suoi viaggi, hanno permesso ad altri scienziati di scoprire il campo magnetico terrestre.

Humboldt è stato un fedele difensore della natura. Una delle sue grandi preoccupazioni era la possibilità che la specie umana potesse estinguersi a causa della deforestazione. Come è possibile che uno scienziato di quasi 200 anni fa sia riuscito a fare questa osservazione?

Mappamondo con le rotte.

Un esploratore nasce esploratore

Alexander era un bambino irrequieto e dalla mente vivace. Avido di sapere, trascorse buona parte della sua infanzia studiando i giardini e le specie selvatiche della sua proprietà. Sin da giovanissimo collezionava piante da studiare da vicino e animali da adottare come cuccioli domestici.

Alexander e suo fratello Wilhelm vennero istruiti a casa, sotto la supervisione di svariati tutori. La madre, donna rigida e religiosa, aveva deciso che i figli si sarebbero dedicati alla vita pubblica. Così, i fratelli Humboldt studiarono matematica e letteratura, come era consuetudine all’epoca, oltre che storia politica ed economia.

Sfortunatamente per la madre, Alexander non si adattò mai alla rigidità dello studio tradizionale. Dopo aver provato con svariate università e averle lasciate tutte in meno di un anno, un’incredibile opportunità gli si presentò davanti: studiare Geologia mentre lavorava in una miniera in cui supervisionava i lavori. Eppure il futuro di Alexander von Humboldt non sarebbe rimasto all’interno delle miniere di rame e sarebbe stato anzi ben lontano da queste, anche se all’epoca lui non lo sospettava nemmeno.

Mappe di Humboldt.

La grande traversata dell’America di Alexander von Humboldt

Uno dei successi per i quali Humboldt si guadagnò una tale popolarità è forse la ricerca svolta in America Latina. Egli intraprese un viaggio il cui obiettivo era “scoprire” il continente, setacciando mappe e osservando le stelle con calcoli magnetici e climatici.

Nel corso di 5 fruttuosi anni, Humboldt viaggiò con un suo caro amico: il botanista Aimé Bonpland. Con lui avrebbe intrapreso quello che ancora oggi è il più grande viaggio esplorativo lungo il territorio sudamericano. Ma come è iniziato il lungo viaggio di Humboldt? Nel 1799 Alexander von Humboldt convinse il Re Carlo IV di Spagna ad autorizzare il suo viaggio verso le colonie.

La prima tappa del viaggio avrebbe dovuto essere L’Avana, ma un focolaio di febbre tifoidea rese impossibile lo sbarco all’isola di Cuba. Per questo motivo i viaggiatori cambiarono rotta e si diressero in Venezuela.

Humboldt fu uno dei più importanti cartografi del territorio venezuelano dell’epoca. Insieme a Bonpland e ai loro compagni di viaggio esplorò le grotte, le paludi e l’area più selvatica del Venezuela.

Dopo la sua permanenza in questo Paese e dopo un periodo a Cuba, Humboldt iniziò una lunga camminata lungo la Cordigliera delle Ande. Questo viaggio sarebbe durato diversi anni e avrebbe permesso a Humboldt di arrivare a una delle conclusioni più importanti: la natura è interconnessa.

Durante i suoi viaggi esplorativi, Humboldt constatò che la natura si trova in uno stato di costante interazione. Gli animali dipendono dalle piante e da altri animali; il clima dipende dalla flora e dalla fauna, così come queste dipendono dal clima. In un certo senso, potremmo affermare che Alexander sia stato il primo ambientalista.

Esplorazione del mondo.

Ritorno in Europa

Al rientro in Europa, Humboldt si trasferì a Parigi, città in cui rimase per oltre vent’anni. A Parigi si sarebbe dedicato alla compilazione e alla pubblicazione di risultati frutto delle sue ricerche. Aveva già raccolto tutti i dati in America Latina, ma era giunto il momento di studiarli e approfondirli.

Humboldt avrebbe pubblicato poi diversi articoli e libri riguardo i risultati ottenuti. Le sue descrizioni della flora e della fauna lo avrebbero reso un personaggio emblematico per la scienza dell’epoca.

Presto Humboldt avrebbe avuto accesso a diverse scuole e gruppi esclusivi riservati agli scienziati, tra biologi, geologi o botanisti. Durante la sua permanenza a Parigi Humboldt si sarebbe dedicato a sponsorizzare giovani scienziati.

In particolare, era motivato a sostenere giovani con potenziale nel campo della scienza, ma che non potevano contare su risorse economiche sufficienti. Tuttavia, neppure Alexander Humboldt si trovava nella migliore delle situazioni economiche, visto che aveva investito fino all’ultimo centesimo nei suoi stessi progetti.

All’età di 56 anni Alexander aveva già consumato il suo patrimonio. Così, si vide costretto a fare ritorno a Berlino, dove, molto a malincuore iniziò a impartire lezioni ai rampolli della Famiglia Reale di Prussia.

Humboldt avrebbe trascorso gli ultimi 30 anni della sua vita a Berlino, partecipando e tenendo lui stesso conferenze. Lì avrebbe scritto buona parte di un’enciclopedia intitolata Kosmos, nella quale avrebbe raccolto tutti i dati delle sue ricerche.

Verne in biblioteca.

L’eredità del genio

Alexander è stato uno dei più grandi scienziati della modernità. Le sue ricerche hanno segnato un progresso significativo in settori come la Geologia e la Fisica. Attraverso i suoi studi è stato possibile scoprire il campo magnetico terrestre e le tempeste solari.

Le sue ricerche ci hanno condotto verso una maggiore comprensione della Geologia e dei vulcani. Inoltre, le sue scoperte hanno profondamente ispirato autori come Charles Darwin, il grande genetista e biologo.

Forse uno dei contributi più significativi delle scienze moderne potrebbe essere la sua profonda preoccupazione per l’ambiente. In un momento storico in cui la natura era perlopiù incontaminata, Alexander è stato capace di capire l’importanza che questa esercita sulla vita dell’essere umano.

Humboldt ha lasciato scritto sui suoi lavori che tutti gli elementi naturali sono vitali per l’equilibrio della vita sul pianeta. Già allora, egli parlava dell’importanza di preservare e salvaguardare gli ambienti naturali.

La lezione di Humboldt

Questa lezione è incredibilmente attuale per il nostro mondo. La vita umana dipende dall’ambiente e l’istruzione moderna deve insegnarci a preservarla. Oggi non facciamo altro che sentire notizie che riguardano il cambiamento climatico, i problemi causati dalla plastica e dai rifiuti che produciamo.

Per secoli, l’essere umano non è stato in grado di proteggere il suo stesso pianeta, come se la Terra fosse instancabile, a prescindere dal danno e dal maltrattamenti che riceve, perché è eterna. Questa idea, sebbene sia stata sfatata in numerosissime occasioni, sembra essere ancora diffusa.

Tuttavia, è incredibile osservare -con gli occhi della modernità- come già allora ci fosse qualcuno in grado di osare ammirare la terra con rispetto, come la casa di tutti.

Humboldt è stato un pioniere, è riuscito a capire l’importanza di preservare il nostro pianeta, di prendersi cura degli spazi naturali e della flora e della fauna che li popolano.


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  • Humboldt, A. (1988) Del Orinoco al Amazonas: viaje a las regiones equinocciales del nuevo continente. Barcelona: Labor.
  • Puig-Samper, M.A. (1999) Humboldt, un prusiano en la corte del Rey Carlos IV. España: Centro de Estudios Históricos.

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