I protagonisti di una relazione amorosa

Molte persone iniziano una relazione amorosa basandosi sulle stesse idee che, in seguito, porteranno alla fine della stessa.
I protagonisti di una relazione amorosa
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 12 gennaio, 2023

Oggi parliamo di un nuovo modo di intendere l’amore; i protagonisti di una relazione amorosa sono tre: io, tu e, ovviamente, il rapporto. La maggior parte delle persone ha ancora una visione idilliaca degli schemi e delle dinamiche che una coppia deve mantenere per essere felice. Eppure, questo concetto antiquato è lo stesso che, per quanto ideale, è fonte di delusione e frustrazione.

Molte persone iniziano una relazione amorosa basandosi sulle stesse idee che, più tardi, porteranno alla fine della stessa. Per esempio, possono pensare che il rapporto debba funzionare basandosi esclusivamente sull’amore, ma questo, in realtà, non è una condizione sufficiente affinché una coppia abbia la meglio.

Affrontando questo argomento dalla prospettiva di tre protagonisti, tre entità separate, che giocano al “gioco dell’amore”, possiamo lavorare sugli aspetti che permettono alla relazione di coppia di funzionare. Esistono due persone che si amano e una relazione, e ognuno di questi tre elementi è importante. Così, in amore, uno più uno fa tre: se stessi, l’altro è la relazione di coppia.

I protagonisti della relazione di coppia sono tre entità separate coinvolte nel gioco dell’amore.

Logica e amore nella relazione di coppia

I protagonisti della relazione amorosa

Partendo da questa interpretazione della vita di coppia, possiamo distinguere tre entità che bisogna valutare separatamente:

  • Io: rappresenta il punto di partenza per amare un’altra persona perché, affinché una relazione funzioni, è importante innanzitutto amare se stessi. Proteggere il tempo e lo spazio dedicati alla crescita personale, per arricchire la propria vita. Integrare luci e ombre. Non aspettarsi che sia l’altro a colmare le proprie carenze. In questo senso, risulta estremamente positivo realizzare un lavoro interiore e non aspettarsi che la propria relazione, o l’altra persona, completino i propri vuoti interiori.
  • Tu: Esiste un “tu” idealizzato, che vediamo all’inizio di una relazione, ma ci interessa conoscere il “tu” autentico. Una persona da accettare nella sua interezza, con le sue qualità e i suoi difetti reali. Se così non è, si può entrare facilmente nel gioco assurdo di voler cambiare l’altro per adattarlo al proprio Io.
  • Noi:  pensare alla relazione come al terzo membro della coppia e innalzarsi al di sopra della propria individualità. Guardarsi da lontano per cercare uno spazio di pensiero comune. Questo spazio, o terza entità, ha bisogno di essere trattato con cura. Bisogna pensare alle sue necessità e investire in un amore che unisce.

Il terzo membro della relazione amorosa: la coppia

Questo membro del rapporto ha le proprie complessità e per prendersene cura è importante arrivare a un buon livello di comprensione riguardo la divisione delle responsabilità e a una comunicazione fluida. È un impegno che entrambi i membri devono assumere, ma che molti ignorano, pensando che sia una naturale conseguenza dell’amore.

Questa convinzione genera relazioni nelle quali, con il tempo, bisognerà affrontare più problemi che soluzioni. Questa terza entità, o spazio, ha bisogno che le sia dedicato tempo e affetto. È in essa che si coltivano l’amore, la comunicazione, la capacità di trovare un punto di incontro, la risoluzione dei problemi, il desiderio sessuale, ecc. In poche parole, tutto ciò che apporta equilibrio e stabilità alla relazione amorosa.

È importante dedicare tempo a questioni come: il denaro o come trascorriamo il tempo libero, che cosa ci piace fare in coppia e quali attività preferiamo fare da soli; chi e come si occupa delle relazioni con la famiglia d’origine; quali sono i limiti che poniamo a queste relazioni; gli amici in comune e quelli personali, e che equilibrio esiste fra questi.

Coppia che stringe le mani

 I 4 cavalieri dell’Apocalisse della relazione di coppia

Sotto questo nome si conoscono quattro abitudini molto diffuse che si possono ereditare come strategia di risoluzione dei conflitti, ma in realtà non risolvono nulla. Nel migliore dei casi fanno solo perdere tempo ed energia. Ecco i quattro cavalieri dell’Apocalisse che pongono fine alla maggior parte delle relazioni: la critica, l’atteggiamento difensivo, il disprezzo e la mancanza di comunicazione.

Oltre all’attenzione che dobbiamo dedicare alla relazione, dobbiamo considerare alcuni comportamenti per poter intervenire prima che danneggino la relazione amorosa.

  • La comunicazione negativa, alla quale si risponde nello stesso modo e che in genere finisce con una rapida ascesa della violenza dei termini della comunicazione.
  • La chiusura del canale di comunicazione da parte di uno dei membri della coppia. Quando si discute, una delle situazioni più pericolose che possono verificarsi è che uno dei due membri rifiuta di continuare la conversazione. È un’aggressione non verbale che può avviare una persecuzione dialettica da parte dell’altra persona. Questi comportamenti devono essere identificati e corretti il prima possibile.

3 protagonisti della relazione amorosa: un nuovo concetto nella terapia di coppia

Questo concetto delle tre entità è nuovo nella terapia integrata e si usa sempre di più, e con successo, nella terapia di coppia. Tuttavia, non è necessario avere problemi di coppia per ricorrervi. L’ideale è adottare questa prospettiva fin dall’inizio.

Se le due persone accettano la presenza di questa terza entità, e si dedicano a prendersene cura, risulterà molto più facile capire in che situazione si trova la relazione. Permette, infatti, di individuare le debolezze per correggerle. Allo stesso modo, si possono identificare i punti di forza: le qualità che bisogna sfruttare affinché la coppia aumenti il grado di benessere di tutti e tre i suoi membri.


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