Il dialogo interiore cambia il nostro cervello
Il dialogo interiore cambia il nostro cervello. I discorsi quotidiani che facciamo a noi stessi possono rafforzare molte aree del cervello per aiutarci a gestire meglio lo stress, regolare l’umore o persino aiutarci a prendere delle decisioni. Al contrario, un dialogo negativo ci logora e ci debilita, avendo degli effetti talvolta anche molto dannosi.
Sicuramente molti di voi prima o poi avranno sperimentato un fatto curioso. È comune, ad esempio, essere per gli altri degli amici instancabili, sempre presenti quando se ne ha bisogno. Ci alziamo dal letto la mattina con l’intenzione di essere delle persone che ispirano coraggio, che sanno offrire il consiglio giusto nel momento del bisogno; siamo in qualche modo un sostegno indiscutibile per gli altri ed attraverso le parole giuste sappiamo trasmettere coraggio, entusiasmo e positività.
Al contrario, spesso siamo il peggior nemico di noi stessi. Il nostro dialogo interiore non fa altro che ripeterci: “Come hai potuto dire queste sciocchezze? Non sai di cosa parli”, “Non ti azzardare nemmeno a provarci, non ci riuscirai e lo sai”, “Guarda cosa hai combinato, sbagli sempre, fai un errore dopo l’altro”.
Se ci riflettiamo bene, siamo ciò che diciamo a noi stessi. Quindi se non facciamo altro che ripeterci cose negative finiremo per farle accadere e trasformarci in ciò che non vorremmo mai essere. Non è facile cambiare le dinamiche del discorso interiore, soprattutto quando è reiterato nel tempo. Tuttavia, è necessario farlo per un motivo piuttosto ovvio: un dialogo interiore negativo cambia il cervello e ci rende più vulnerabili ai disturbi d’ansia e a soffrire di depressione.
“Le nostre emozioni dipendono principalmente dal modo in cui pensiamo.”
-Albert Ellis-
Il dialogo interiore cambia il nostro cervello, ciò che diciamo a noi stessi ci definisce
L’impatto del dialogo interiore sul nostro comportamento e sulla nostra personalità è un argomento che ha sempre interessato gli psicologi. Negli ultimi anni sono stati scritti e pubblicati moltissimi libri sull’auto-aiuto e sullo sviluppo personale che ci incoraggiano a prenderci cura di questa dimensione della nostra vita. Tuttavia, è interessante sapere che i primi studi sul discorso interiore risalgono niente meno che all’inizio del XX secolo.
È stato Lev Vygotsky, il famoso psicologo russo, a chiedersi per primo se il cervello utilizza gli stessi meccanismi quando una persona parla ad alta voce come quando parla a se stessa in silenzio. La risposta a questa domanda non potrebbe essere più curiosa.
Vari studi ci hanno dimostrato che quando realizziamo queste conversazioni interne si attivano delle aree del cervello come il piede della terza circonvoluzione frontale, detta area di Broca o area del linguaggio articolato, così come quando comunichiamo ad alta voce.
Il discorso interiore è, quindi, un fenomeno complesso e pieno di sfumature, tanto che dovremmo essere più consapevoli di come influisce sul nostro cervello e sulla nostra salute psicologica. Ad esempio, lo psicologo Charles Fernyhough dell’Università di Durham, nel Regno Unito, nel suo libro Internal Voices spiega che il dialogo interiore genera circa 4.000 parole al minuto. In altre parole, funziona 10 volte più velocemente del discorso verbale.
Pertanto, tutto ciò che accade nella nostra mente, ogni idea, pensiero, auto-istruzione e affermazione, ha un impatto enorme su di noi; sia positivamente che negativamente.
Discorso interiore negativo, emozioni e cervello
John H. Krystal, editore della rivista scientifica Biological Psychiatry e professore presso la scuola di medicina dell’università di Yale, ha condotto uno studio per dimostrare l’impatto delle emozioni sul nostro cervello. La ricerca ha evidenziato che il dialogo interiore negativo e persistente indebolisce le strutture neurali, rendendo le persone molto più vulnerabili allo stress.
In particolare, il lobo dell’insula e l’amigdala hanno mostrato un’elevata iperattività. Queste aree legate alle emozioni come la paura o l’attenzione verso le minacce presenti nel nostro ambiente ci sottopongono a stati di grande logorio psicologico. Inoltre, non possiamo ignorare che il dialogo interiore negativo agisce come un substrato che alimenta l’ansia e la depressione.
Pensieri e salute: e se ci parlassimo in modo più compassionevole?
È importante prendere coscienza del fatto che il nostro dialogo interiore può influire direttamente sulla nostra salute, sia fisica che psicologica. Un discorso limitante che abbassa l’autostima, che debilita il nostro potenziale, le nostre risorse e opportunità, merita più dedizione per cambiare il nostro approccio.
Dobbiamo fare di tutto per evitare un dialogo interiore negativo. Una semplice risorsa per raggiungere questo obiettivo è la seguente: invece di parlare a noi stessi in prima persona (io sono questo, perché l’ho fatto), l’ideale è iniziare a rivolgerci a noi in terza persona. In questo modo, potremo assumere il ruolo di quell’amico che vuole il meglio per noi ma che allo stesso tempo, è sempre attento a correggere i nostri discorsi mentali.
Un esempio potrebbe essere: “Capisco che sei preoccupato, ma ricorda che hai in tuo possesso tutte le risorse per superare questo problema. L’hai già fatto, quindi fidati di te stesso. Ti meriti il meglio, sei forte, provaci.”
Per concludere, siamo consapevoli che questo processo richiede tempo. Cambiare un discorso interno limitante può essere difficile all’inizio, ma se ci impegniamo con noi stessi, a poco a poco toccheremo con mano i cambiamenti. Per questo motivo, vale la pena citare un vecchio proverbio cinese:
Guarda i tuoi pensieri, perché diventeranno le tue parole.
Presta attenzione alle tue parole, perché diventeranno le tue azioni.
Prenditi cura delle tue azioni, perché diventeranno le tue abitudini.
Prenditi cura delle tue abitudini, perché diventeranno il tuo destino.
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- Alderson-Day, B., y Fernyhough, C. (2015). Discurso interno: desarrollo, funciones cognitivas, fenomenología y neurobiología. Boletín psicológico , 141 (5), 931-965. https://doi.org/10.1037/bul0000021