Il digiuno: una pratica spirituale

Il digiuno: una pratica spirituale

Ultimo aggiornamento: 19 agosto, 2016

Il digiuno è una pratica spirituale che viene compiuta da tempi immemorabili, pressoché in ogni cultura. All’inizio si eseguiva prettamente per motivi sacri. In certe epoche vi erano digiuni collettivi, al fine di rendere omaggio a Dio o affinché fosse concessa una grazia divina. Tutt’oggi esistono pratiche del genere, come la Quaresima cattolica o il Ramadan musulmano.

Con il tempo si è scoperto che il digiuno può apportare grandi benefici sia al corpo sia alla mente. Secondo molti medici, è ritenuta una pratica che permette di disintossicare il corpo e che contribuisce alla guarigione da diverse malattie. Allo stesso modo, digiunare risulta benefico per la mente e lo spirito, in quanto rappresenta una prova di volontà e di rinuncia.

“Smettere di mangiare e bere rappresenta più di un piacere: è gloria per l’anima”

-Lev Tolstoj-

Digiunare costituisce un atto di volontaria austerità. Proprio per questo motivo rafforza la mente e contribuisce ad aumentare la facoltà di concentrazione. In qualche modo, lascia più libera la mente affinché ci si possa focalizzare sul conoscere e il riscoprire se stessi. È una prova di forza che, in ogni caso, non deve arrivare a essere una violenza contro l’organismo o la mente.

Il digiuno e il potere di rinuncia

Sebbene la nostra società riponga una grande enfasi sullo spiegamento di tutte le nostre abilità al fine di possedere qualcosa, la verità è che la rinuncia può richiedere molte più capacità. Alcune scuole di pensiero insistono nel dire che più una persona possiede, meno è libera. La sua mente e il suo cuore devono occuparsi di quei possedimenti, materiali e spirituali, e invece di porli al proprio servizio, egli vi rimane irrimediabilmente intrappolato.

piatto e bicchiere d'acqua

Si dice che “non è ricco chi possiede di più, ma chi necessita meno“. Questo è vero nella misura in cui la necessità ci pone in una prospettiva di carenza, di vulnerabilità. Risulta chiaro anche che molti dei nostri bisogni derivano da un’imposizione del mercato e della società, più che da una reale mancanza. Tuttavia, lo dimentichiamo o lo ignoriamo con troppa frequenza. Proprio per questo, molti di noi sono divenuti individui cronicamente bisognosi di qualcosa.

Il digiuno ci ricorda che abbiamo il potere di rinunciare, anche a qualcosa di così fondamentale come il cibo. Privarci volontariamente dell’alimentazione ci permette di adottare una nuova prospettiva. È una pratica che costringe a volgere lo sguardo verso se stessi, a percepire con maggior tatto i segnali che il nostro corpo ci invia, identificandone le emozioni correlate. Chi pratica il digiuno assicura un notevole incremento della percezione e della sensibilità durante il periodo di astinenza.

Quando eseguite in modo corretto, queste pratiche apportano molti benefici alla sfera emotiva. Si fa esperienza di un maggior potere su se stessi, portando così all’aumento della fiducia e dell’autostima. Si genera una sensazione di benessere per l’obiettivo raggiunto e si sviluppa una certa tolleranza verso la frustrazione. Le persone che digiunano sono solite mostrare maggiore tranquillità, autocontrollo e sensibilità verso se stessi.

Il digiuno e la salute

Uno degli studiosi che ha studiato a fondo i benefici del digiuno è Mark Mattson, professore e responsabile di un laboratorio di neuroscienza nel Regno Unito. I suoi studi hanno permesso di concludere che il digiuno rappresenta una pratica sana che favorisce in modo evidente il mantenimento del cervello.

Adolescente-con-il-cervello-illuminato

Secondo Mattson, il digiuno regolare prolunga l’aspettativa di vita e riduce la velocità degenerativa dei neuroni in malattie come l’Alzheimer o il Parkinson. Riduce anche i processi ossidativi in ogni organo del corpo e ritarda la comparsa di patologie croniche relazionate con l’invecchiamento.

Ma non è tutto: digiunare aumenta anche le facoltà cognitive e promuove la capacità dei neuroni di stabilire e mantenere connessioni tra loro. Ciò si riflette in un aumento della capacità d’apprendimento e in un miglioramento della memoria. Mattson afferma anche che il digiuno offre benefici simili a quelli dell’esercizio fisico e mentale e che bisognerebbe praticarlo una o due volte alla settimana.

Anche i ricercatori dell’Intermountain Hearth Insititute dello Utah, negli Stati Uniti, hanno indicato che il digiuno riduce il rischio di soffrire di patologie cardiache e apporta cambiamenti positivi nei livelli di colesterolo. In conclusione, risulta evidente che digiunare vi darà benefici fisici e mentali. Tuttavia, non dovete dimenticare che tali pratiche vanno realizzate sotto supervisione medica, in particolar modo se soffrite di qualche patologia.

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