Il fascino del proibito
Fin dalla storia di Adamo ed Eva nell’Eden, il proibito ha sempre avuto un certo fascino sugli uomini.
Nei diversi rapporti interpersonali e a seconda delle diverse fasi evolutive dell’uomo, le proibizioni e i divieti hanno scatenato reazioni differenti. Ciascuna delle reazioni dimostra attrazione proprio verso ciò che viene proibito.
Per capire la psicologia dell’attrazione e del fascino di fronte alle proibizioni, conviene capire l’evoluzione psicologica fin dall’infanzia e, a partire da lì, conoscere le strategie più efficaci per non generare attrazione o fascino intorno a ciò che vogliamo proibire.
Nell’infanzia: l’istinto della curiosità
Fin da quando si è bambini, la curiosità ci spinge sempre a scoprire il mondo, a interessarci di ciò che ci circonda e a sperimentare cose nuove. Questo, senza ombra di dubbio, fa parte dell’apprendimento umano, fin dalla tenera infanzia.
Potremmo dire che è un istinto di base per imparare, crescere, maturare e quindi sopravvivere. Per questo motivo, niente o nessuno può impedirci già nel periodo dell’infanzia di esplorare, di sperimentare con le nostre mani e di scoprire cose nuove.
In questa fase, il divieto diventa una curiosità molto forte di scoprire cosa c’è oltre ciò che già si conosce, dunque diventa qualcosa di molto affascinante, a cui difficilmente si riesce a resistere.
Invece di proibire, bisogna offrire alternative
Durante l’infanzia, ciò che non viene nominato non esiste o almeno non suscita interesse.
Se vogliamo che un bambino non si avvicini a un luogo concreto, l’ideale è non insistere perché non lo faccia, ma dargli delle alternative per fargli fare ciò che vogliamo, facendo in modo di suscitare interesse e curiosità verso ciò che non risulta problematico.
L’adolescenza: una questione di auto-affermazione
In piena adolescenza, i giovani hanno bisogno di affermare se stessi e allo stesso tempo di conoscersi e di scoprirsi. Per questo motivo, una necessità della fase giovanile è quella di distinguersi dai modelli dei genitori, affermando le proprie idee e definendo il proprio percorso.
In questo processo, i giovani sviluppano il carattere e la personalità che nell’età infantile erano ancora latenti; quindi hanno bisogno del loro spazio e di prendere le loro decisioni, per sentirsi chiaramente diversi dai loro genitori.
La proibizione nell’adolescenza è un motivo in più per distinguersi dai canoni inculcati dai genitori, i quali adesso non servono più. Il proibito risulta più affascinante e diventa per i giovani motivo di distinzione ed autoaffermazione come persone uniche.
Invece di proibire, bisogna negoziare
Quando pretendiamo che un adolescente non faccia qualcosa, converrà spiegargli i motivi e i valori di quell’opzione sbagliata. Mostrando sempre rispetto verso la sua persona, la sua opinione e la sua decisione. Molto spesso, i giovani imparano inevitabilmente dai propri errori.
In questo caso, potremmo cercare di raggiungere un compromesso, una negoziazione da entrambe le parti, qualcosa che si riveli un vantaggio per gli adulti e anche per i giovani.
In qualunque caso, è importante tenere presente che se un adolescente vuole fare qualcosa, per quanto gliela proibiamo, ha molti modi e mezzi per farla. Sarà sempre più conveniente, dunque, un compromesso rispetto al conflitto con conseguente distacco a livello fisico ed emotivo.
La libertà di essere adulti
L’età adulta è la fase della libertà, della maturità, della responsabilità e dei compromessi. È quando l’adulto decide liberamente della sua vita, diventa indipendente dai genitori e prende decisioni personali che segneranno la sua vita.
Da questo momento in poi, nessuno ha il diritto di decidere la nostra strada, spetta solo a noi adulti farlo, guadagnandoci, così, il rispetto di chi ci circonda.
In questo caso, la proibizione genera rifiuto verso la persona che la impone e, senza dubbio, anche fascino verso la proibizione stessa, nel tentativo di dimostrare al mondo che siamo i padroni della nostra vita e che niente o nessuno può decidere al posto nostro.
Invece di proibire, rispettare
Ogni adulto ha diritto di decidere della propria vita, anche se commette errori. Per questo dobbiamo mostrare rispetto verso la decisione di chi ci sta accanto, pur esprimendo la nostra opinione in merito, ma senza proibizioni, senza giudizi, senza minacce o rimproveri.
La proibizione: un’opzione interessante
Dato che le proibizioni generano sentimenti, atteggiamenti o reazioni contrarie al loro intento, è ovvio che dobbiamo imparare ad esprimerci in modo diverso, rispettando la fase del processo evolutivo in cui si trova la persona con cui abbiamo a che fare.