Il sessuologo: formazione e miti da sfatare
Il sessuologo è una figura poco conosciuta, in quanto circondata da un certo velo di mistero. Prima di descrivere questa figura professionale, sarebbe bene definire la sessuologia. Ci riferiamo alla scienza che studia i sessi, ossia come si identificano, si intersecano, si differenziano e interagiscono tra loro a livello intimo e pubblico.
Non studia, dunque, il sesso, al singolare, ma i sessi, al plurale, poiché ce ne sono due, con tutte le differenze che ne derivano: infiniti modi di vivere e sentirsi uomo o donna.
Si tratta di una disciplina scientifica che ha circa cento anni. Non è istituita né normalizzata come altre discipline che sono più o meno presenti nella nostra vita. Proprio perché così giovane, regnano su di essa incertezza, ignoranza e persino alcuni pregiudizi.
Quando una disciplina non ha una lunga storia alle spalle, necessita di tempo per stabilizzarsi, istituzionalizzarsi, ottenere sufficiente approvazione e considerazione sociale. Oltre a ciò, su questa scienza grava la credenza popolare che si occupi solo dei “problemi a letto”, in realtà abbraccia molte altre situazioni.
Alla luce di quanto detto, non sorprende che la figura del sessuologo sia tuttora sconosciuta ai più. Di cosa si occupa esattamente o qual è la sua formazione sono solo due degli interrogativi più frequenti.
Qualità del sessuologo?
I contributi nell’ambito della sessuologia possono essere raggruppati in quattro categorie: istruzione, consulenza, terapia e ricerca. Queste quattro aree garantiscono un insieme molto variegato di profili professionali, rendendo impossibile delimitarne uno in particolare.
Tuttavia, ci sono alcuni tratti o qualità che un sessuologo dovrebbe avere o che perlomeno lo aiuterebbero a esercitare al meglio la professione. Ci riferiamo a:
- Abilità relazionali. Praticamente in tutti gli ambiti, il sessuologo dovrà occuparsi delle difficoltà individuali o di coppia e ciò richiede una certa delicatezza in termini di trattamento, parole, forme e, in ultima analisi, comunicazione. Trovare un equilibrio tra la vicinanza al paziente e la professionalità senza risultare freddo è un lavoro difficile che richiede pratica.
- Curiosità. Il sessuologo è immerso in un iter di apprendimento continuo perché deve affrontare questioni difficili da trattare o semplicemente perché lo studio dei sessi comporta una grande diversità. La persona che ha scelto questa professione, dunque, sarà curiosa per natura e si nutrirà di conoscenza.
- Apertura mentale. Il sessuologo non deve essere solo disposto a imparare ogni giorno, ma deve anche essere disposto a essere abbastanza aperto da attingere informazioni da molte fonti e non scartarle o darle per scontate prima di elaborarle. In vista della continua e rapida evoluzione della sessuologia, il professionista deve tenersi sempre aggiornato.
Quale formazione ha ricevuto il sessuologo?
Adesso conosciamo le caratteristiche consigliate per l’esercizio della sua professione, ma probabilmente non abbiamo idea della formazione accademica necessaria per diventare sessuologo. È importante fare presente che a seconda del Paese di riferimento, la sessuologia è più o meno avanzata. Nei Paesi in cui è più evoluta, tale disciplina si è conquistata uno spazio in ambito accademico e lavorativo.
Per esempio, in Italia il sessuologo è un professionista che ha conseguito una laurea in Medicina e Chirurgia o in Psicologia, e successivamente l’attestato di frequenza di un corso di formazione in Sessuologia.
In altri Paesi, tuttavia, la formazione in medicina e/o psicologia non è indispensabile; di fatto vi sono ottimi professionisti formatisi in sessuologia dopo aver intrapreso corsi di studi in sociologia, giornalismo, fisioterapia, filosofia, assistenza sociale o antropologia. Questa disciplina è così ampia che la diversità dei profili accademici garantisce una vastissima varietà di approcci.
Quali miti ruotano intorno a questo professionista?
I sessuologi si occupano solo dei problemi legati alla sfera erotica
È vero che i sessuologi si occupano di problematiche relative ai rapporti sessuali, ma non solo. Numerose situazioni, di fatto, possono essere trattate da un sessuologo, come le relazioni, una separazione o un tradimento.
“Se sei un sessuologo, sicuramente sei molto bravo a letto”
Questo mito può sembrare simpatico e persino divertente, ma la verità è che può generare difficoltà e aspettative irrealistiche sulla condotta intima di un sessuologo.
“Esse bravi a letto” è un’espressione che viene rifiutata dalla sessuologia, perché non esiste un “modo corretto” di intrattenere un rapporto sessuale. Ne esistono molti, e dobbiamo scegliere quello che ci offre più piacere e soddisfazione.
Va a scuola per insegnare come si mette il preservativo
Più che un mito, questa è un’immagine che si è costruita nel tempo. È importante parlare di salute sessuale; saper mettere un preservativo, conoscere i vari metodi contraccettivi e le malattie sessualmente trasmissibili, ma ancora di più accertarsi che gli adolescenti decidano di avere rapporti sessuali perché lo desiderano e non perché cedono alle pressioni.
È anche importante insegnare a gestire l’intimità all’interno della coppia, in modo che i giovani sappiano che non si deve cercare di controllare l’intimità del partner. E questo è solo un esempio dei possibili interventi a scuola da parte del sessuologo.
Conclusioni
Appare evidente la necessità di far conoscere alla popolazione la figura del professionista in sessuologia al fine di sfatare i miti che la sminuiscono. A trarre il massimo vantaggio di ciò, saranno tutti coloro i quali hanno bisogno in un qualsiasi momento della loro vita di di assistenza sessuale.