Il velo dipinto: quando l'amore nasce dall'infedeltà

L'amore offre opportunità, momenti e colpi di scena inaspettati. "Il velo dipinto" ci mostra quanto possano essere contorti i suoi percorsi.
Il velo dipinto: quando l'amore nasce dall'infedeltà
Cristina Roda Rivera

Scritto e verificato la psicologa Cristina Roda Rivera.

Ultimo aggiornamento: 30 dicembre, 2022

Basato sul romanzo di William Somerset Maugham, ci sono tre versioni cinematografiche de Il velo dipinto (titolo originale The Painted Veil). La prima risale al 1934, con Greta Garbo; Eleanor Parker ha recitato nella versione del 1957; nel terzo adattamento per il grande schermo è Naomi Watts a interpretare Kitty Garstin, l’eroina femminile imperfetta di Maugham.

I contrasti culturali e le aspettative irrealistiche sono i pilastri de Il velo dipinto, un affascinante racconto d’epoca, dove infedeltà e senso di colpa ci conducono in un viaggio emotivo ricco di colpi di scena. In questo articolo ci concentreremo sulla versione cinematrografica del 2006, prodotto e interpretato da Edward Norton e Naomi Watts.

Quando i due sposi lasciano l’Inghilterra per una nuova vita a Shanghai, il loro viaggio va oltre le distanze geografiche. Le passioni nascoste si rivelano, mentre la vita prende una svolta inaspettata; quello che inizialmente sembra un atto di vendetta diventa il pretesto per presentare i personaggi centrali.

Cosa significa “Il velo dipinto”?

Il romanzo prende il nome dal verso di un sonetto del poeta inglese Percy Bysshe Shelley (1792-1822), il marito di Mary Shelley, autrice di Frankenstein. La poesia di Percy Shelley inizia con le seguenti parole: “Non sollevare quel velo dipinto, che quelli che vivono chiamano vita”.

Il velo è il simbolo della separazione tra la vita e la morte in varie culture. Shelley ci avverte di non sollevarlo perché ogni persona modella la propria vita (il velo) secondo le proprie convinzioni (i suoi colori pigri). Per Shelley, gli esseri umani nascondono il proprio vero Io dietro il velo dipinto.

Il romanzo e il film si presentano dunque come un gioco di maschere in cui ci fingiamo diversi o mostriamo una pallida immagine di noi stessi. Ci innamoriamo di un ideale, e solo quando solleviamo il velo ci accorgiamo che rimarremo dolorosamente delusi. La poesia ci guida attraverso la vita frivola di Kitty e il suo viaggio verso una vita più autentica.

Il gioco delle apparenze ne Il velo dipinto

Prima di sposare Walter Fane (Edward Norton), Kitty Garstin (Naomi Watts) ha respinto diversi pretendenti nella convinzione che sarebbe arrivato di meglio prima o poi. Sua madre (Maggie Steed) è sempre più preoccupata per il suo futuro.

Poi Kitty riceve una proposta di matrimonio da un uomo che ha appena incontrato, Walter. È un giovane medico londinese in congedo dal suo lavoro di batteriologo in un laboratorio civile a Shanghai.

Kitty decide di sposarlo anche se non lo ama. Quando la coppia si trasferisce a Shanghai, Kitty si innamora del viceconsole inglese Charles Townsend (Liev Schreiber) e inizia una relazione extraconiugale con lui.

Il viceconsole si prende gioco di lei e non ha intenzione di portare la relazione a un altro livello. Quando Walter scopre la tresca, per vendicarsi porta la moglie in un remoto villaggio della Cina devastato dal colera.

Riscoprire l’altro

Il velo dipinto è una storia di crescita e perdono. Walter e Kitty condividono la colpa per lo stato disastroso in cui si trova il loro matrimonio, ma con le stesse forze che lo hanno distrutto imparano a ricostruirlo. Nel frattempo, Kitty intraprende un percorso di maturazione emotiva lavorando con gli orfani in un convento locale.

Walter giunge al villaggio con le migliori intenzioni, ma i suoi metodi sono ritenuti inaccettabili perché violano le credenze religiose dei nativi. La situazione cambierà solo dopo aver imparato a convivere e rispettare la cultura del posto, aiutato da un gruppo di persone che non sono contrarie al suo lavoro.

Rapita dal suo coraggio, Kitty inizia a guardarlo con occhi diversi. Per la prima volta, si rende conto di chi è veramente suo marito.

Il velo dipinto: quando una coppia supera le avversità

Nel remoto villaggio di Mei-tan-fu, Kitty non sa chi la ucciderà prima tra nazionalisti, noia e rabbia. Non esiste una cura veloce per la relazione con Walter: sono assorbiti dalla realtà, travolti nell’inferno che hanno scelto come nuova casa. Sono le difficili circostanze a condurli a un punto morto di fronte all’ennesima incomprensione.

L’amore non è mai semplice. Kitty si accorge delle virtù di Walter solo dopo un doloroso percorso fatto di senso di colpa e rabbia. La devozione del marito verso i pazienti, la sua gentilezza, la sua tempra morale le fanno capire che sta sbagliando e la fanno innamorare di lui.

Il viaggio di Kitty verso il miglioramento personale, che avviene quasi al raggiungimento della maggiore età, è segnato da passi falsi lungo la strada. Nessuno può dire che Kitty abbia raggiunto la perfezione. Sebbene sia maturata, non smette di imparare. Diventa più forte, più saggia.

Non ha mai dovuto pensare a nessuno tranne che a se stessa. Una volta toccata con mano la vera sofferenza, tutto ciò che fa suo marito assume finalmente un significato. È una rivelazione anche per Walter, che riscopre e ritrova la moglie. Nella nuova intimità appena creata, la passione cresce e Kitty e Walter riescono finalmente a fare l’amore come marito e moglie per la prima volta nel loro matrimonio.

Una storia d’amore atipica

Quella notte Kitty rimane incinta e, non sapendo di chi sia il figlio, ne parla con Walter. Lui, dispiaciuto per aver giudicato sua moglie così duramente, le assicura di voler essere il padre senza farle ulteriori domande o rimproveri.

Il velo dipinto è sicuramente una storia d’amore atipica, quella di due persone sposate che si ritrovano alla fine del cammino, non all’inizio. All’infuori del suo matrimonio, Kitty ha trovato solo volgarità e inganno.

Non aver apprezzato prima il marito si trasforma in un ostacolo nella corsa contro il tempo e nella sfida continua che è la vita. Peccato che conoscenza e passione siano arrivate in concomitanza con il colera. Nella disperazione della battaglia contro la malattia, tuttavia, entrambi riescono a trovare nell’altro l’inaspettato.


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