Joan Baez, cantante e attivista americana
Joan Baez è un’icona della sua generazione, della musica e dell’attivismo sociale. Il suo vero nome è Joan Chaudas Baez ed è nata a New York nel 1941. Fin da piccola è stata coinvolta nelle cause civili, influenzata dagli ideali pacifisti della famiglia. La sua arma di battaglia è la musica, attraverso cui ha condotto un gran numero di proteste politiche e sociali in tutto il mondo.
La Baez è la voce degli emarginati, dei perseguitati, degli scomparsi e dei massacrati. Ha anche fondato numerose organizzazioni contro la guerra e la violenza, mettendo in pericolo la sua vita in numerose occasioni.
Joa Baez è una figura rilevante nell’attivismo sociale a partire dagli anni ’60, una donna che ha vissuto e lavorato secondo i suoi ideali, una pacifista convinta.
I primi anni come attivista
Figlia di madre scozzese e padre messicano, la sua famiglia cambiava spesso residenza a causa del lavoro del padre, noto scienziato. Hanno girato gli Stati Uniti, l’Europa e il Medio Oriente.
Il padre di Joan Baez ha respinto diverse importanti offerte di lavoro nella corsa agli armamenti. Era un uomo dalle forti convinzioni, tratto che ha ereditato la figlia.
Joan Baez ha iniziato in giovane età a comporre la musica che le ha permesso di portare avanti le sue proteste contro la guerra e tutte le forme di violenza e oppressione sociale.
Durante l’adolescenza, ha partecipato attivamente alla marcia su Washington per il diritto al lavoro e alla libertà, fortemente influenzata dal discorso di Martin Luther King Jr. Era presente alla marcia che sarebbe stata legata per tutta la vita alla sua canzone We shall Overcome.
La sua ferma posizione contro la guerra del Vietnam la portò a sostenere anche l’iniziativa della Resistenza Fiscale, grazie al quale i cittadini avevano il diritto di trattenere il 60% delle loro tasse sul reddito in modo da non destinarle alla guerra. Nel 1965 ha fondato l’Istituto per la nonviolenza.
Iniziative per la pace di Joan Baez
Negli anni ’70, Joan Baez partecipò alla fondazione della sezione americana di Amnesty International. Poco dopo, decise di fondare Humanitas International, un gruppo molto attivo nella difesa dei diritti umani.
D’altra parte, ha contribuito a diffondere una visione critica dei governi democratici e dei regimi autoritari, a prescindere dall’azione di Humanitas International. Per tutti questi motivi, ha ricevuto numerosi attacchi, sia dalla fazione destra che da quella sinistra.
Nel tempo è diventata sempre più critica nei confronti della politica degli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam. Ha diretto le pubblicazioni sui più importanti quotidiani statunitensi esprimendo il suo disaccordo con gli attacchi del suo paese sul suolo vietnamita. Infine, si è unita a una delegazione di pace nel 1972.
Attivismo fuori dal suo paese
Durante gli anni ’80, Joan Baez ha fatti una lunga tournée in vari paesi, tra cui molti governati da regimi totalitari. In questa occasione ha ricevuto numerose minacce di morte.
Nel 1981 ha fatto un viaggio in Cile, Brasile e Argentina, e al suo ritorno negli Stati Uniti, è diventata la voce delle madri e delle nonne delle migliaia di desaparecidos del Cile e dell’Argentina. Inoltre, ha presentato un rapporto sulla questione al governo americano.
“Non possiamo scegliere come o quando moriremo. Possiamo solo decidere come vivremo.”
-Joan Báez-
Nel 1989 ha composto la canzone China, ispirata alle proteste di Pechino contro la violenza del regime cinese, e ha iniziato un altro viaggio umanitario in Asia, portando cibo e medicine in Cambogia.
Poco dopo ha partecipato attivamente contro l’invasione nordamericana dell’Iraq, contro la pena di morte e la repressione della comunità gay negli Stati Uniti.
L’attivismo sociale di Joan Baez
Negli anni 2000 Joan Baez, lungi dal ritirarsi e riposarsi, ha continuato a partecipare a numerose iniziative che incoraggiano i giovani studenti universitari a votare per i leader pacifisti. Ha avviato vari movimenti contro la xenofobia, la povertà e l’emarginazione negli Stati Uniti, in particolare nella comunità degli immigrati.
Ha ricevuto il Thomas Norton Award e molti altri riconoscimenti per il suo instancabile attivismo. È una donna che possiede un’energia e una forza d’animo travolgenti e che sa come coinvolgere magistralmente gli altri.
La lotta per i diritti umani è stata la costante della sua vita. Ancora oggi, a 75 anni, partecipa attivamente alle marce femministe degli Stati Uniti contro il governo Trump ed è fonte d’ispirazione per molti giovani, ma anche non tanto giovani, in tutto il mondo.
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- Fuss, C. (1996) Joan Báez: A Bio-Bibliography (Bio-Bibliographies in the Performing Arts Series). Westport, Connecticut: Greenwood Press.
- Garza, H. (1999) Joan Báez (Hispanics of Achievement). Chelsea House Publications.
- Romero, M. (1998) Joan Báez: Folk Singer for Peace (Great Hispanics of Our Time Series). Powerkids Books.