Julio Cortázar, maestro del racconto fantastico

Lo scrittore argentino, naturalizzato francese, Julio Cortázar ci ha lasciato un'eredità letteraria in cui prevalgono il mistero e l'amore per la metafisica.
Julio Cortázar, maestro del racconto fantastico
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Julio Cortázar è stato un meraviglioso narratore. Se avete avuto la possibilità di leggere il suo Il gioco del mondo, siamo certi che sarete d’accordo con noi nel definirlo commovente. Questo autore insegna, soprattutto, a capire che anche la vita quotidiana nasconde un lato speciale, magico e imprevedibile. Poche voci, all’interno della letteratura ispano-americana, hanno avuto la capacità di emergere con tale forza per ispirare intere generazioni.

Ancora oggi, infatti, Julio Cortázar è visto come uno dei più importanti innovatori nell’arte della scrittura. Sebbene in termini narrativi sia molto difficile apportare qualcosa di nuovo.

Impeccabile quando si trattava di dar forma a un racconto dotato di una prosa poetica assolutamente squisita. Attraverso il suo stile, spesso surreale, è stato in grado di mostrare le luci e le ombre della vita quotidiana, esacerbando aspetti che sono spesso grezzi, ma anche stimolanti. Il suo Bestiario, per esempio, ancora oggi è considerato un capolavoro che resiste al passare del tempo e che conquista l’ammirazione anche dei più giovani.

La sua bibliografia è immensa. Ci ha lasciato numerosi racconti, romanzi, saggi, poesie, opere di teatro… Ha saputo dare nuovo impulso al discorso letterario pur mantenendosi fedele, in ogni momento, ai suoi ideali. Julio Cortázar è arrivato persino ad acquisire la nazionalità francese in segno di protesta contro il governo militare del suo paese, l’Argentina.

“Dietro questo triste spettacolo di parole, vacilla terribilmente la speranza che tu mi legga, che io non sia completamente morto nella tua memoria.”

Julio Cortázar

Julio Cortázar da giovane

Biografia di Julio Cortázar

Julio Cortázar nacque nel 1914 in Belgio, in coincidenza con l’inizio della I Guerra Mondiale. La sua famiglia, di origini argentine, rimase per diversi anni in Europa per il lavoro di suo padre, ambasciatore argentino nel paese belga.

Solamente all’età di cinque anni, il piccolo Julio scopre per la prima volta la terra dei suoi genitori. Il secondo paese che, come la Francia, avrebbe segnato la sua vita personale e anche quella letteraria.

Un uomo di lettere

Trascorse i suoi primi anni di gioventù e si formò in Argentina. Frequentò l’università e per alcuni anni lavorò come insegnante in piccole città. Tuttavia, nel 1951 tornò a Parigi, la città che più aveva nel cuore. Grazie a una borsa di studio, poté tornare in Europa, accettando poi di fermarsi a lavorare come traduttore per l’UNESCO. Parallelamente, il suo lavoro letterario proseguiva.

Prima di lasciare Buenos Aires, però, Julio Cortázar aveva già pubblicato alcune opere più che rilevanti, come il suo famoso Bestiario. E aveva collaborato con numerose riviste come Reality e Los Anales de Buenos Aires, diretto da Jorge Luis Borges.

Ma solamente a partire dagli Anni ’60 il suo nome iniziò a diventare popolare. Cortázar divenne un riferimento nell’universo della letteratura latinoamericana. Il suo nome venne sempre più spesso accostato a figure come Gabriel García Márquez, Juan Rulfo, Mario Vargas Llosa, Mario Benedetti e lo stesso Jorge Luis Borges divenne uno dei suoi più fedeli sostenitori.

Colpì pubblico e critica grazie a uno stile sensibile e innovativo e alla sua grande coscienza sociale, che lo avvicinava alle classi emarginate.

Il Cortázar attivista sociale

Julio Cortázar non rappresentò mai il classico intellettuale discreto e introverso. In gioventù, partecipò a numerose dimostrazioni contro il peronismo. Tuttavia, il suo attivismo divenne più energico e sicuro quando cominciò ad acquisire notorietà. Fino ad allora, lasciò che furono le sue opere a parlare in suo nome, assumendo un atteggiamento più cauto.

Libri come L’altra sponda o il racconto Casa occupata simboleggiavano quei tempi tumultuosi che l’Argentina stava attraversando in quel momento. Ma nel momento in cui diviene un personaggio pubblico, Cortázar comprende l’importante chance che ha a disposizione. Si reca a Cuba per incontrare Fidel Castro, assiste alla proclamazione del presidente cileno Salvador Allende e non esita a sostenere il movimento sandinista in Nicaragua.

Improvvisamente diventa uno scrittore vendicativo che ispira migliaia di persone e che cerca anche di difendere i diritti umani. Tiene conferenze e pubblica opere degne di nota come Dossier Chile: il libro nero, in cui parla apertamente del regime di Pinochet. Va notato che il suo attivismo non è stato apprezzato dal governo argentino, al punto che venne persino spiato dai servizi segreti.

Julio Cortázar col suo gatto

La pressione (e persino la persecuzione) è tale che Julio Cortázar è costretto a chiedere la nazionalità francese, trasferendosi definitivamente a Parigi. Qui avrebbe vissuto i suoi ultimi anni fino a quando, all’età di 69 anni, perse la sua battaglia contro la leucemia.

“L’assurdo è l’uscire la mattina e trovare sull’uscio, ai tuoi piedi, la bottiglia del latte, e tu resti tranquillo, perché ieri ti è capitato lo stesso e domani ti ricapiterà.”

Julio Cortázar

Il gioco del mondo, un tesoro letterario indiscutibile

Solo la pubblicazione de Il gioco del mondo nel 1963 è capace di essere così potente da rappresentare un punto di non ritorno nella letteratura ispano-americana. Con quest’opera Cortázar qualcosa di mai visto prima.

Le sue capacità narrative, di rinnovare le convenzioni linguistiche, l’universo tecnico e stilistico, oltre che la trama, aprono la porta a un nuovo genere di cui è l’unico maestro.

Struttura

Chiunque conosca Il gioco del mondo saprà che ci sono due modi per immergersi nelle sue pagine. Potrete seguire la via “ordinaria”, cioè leggere i capitoli da 1 a 56. Altrimenti, avrete la possibilità di leggerlo in modo assolutamente diverso, seguendo le indicazioni suggerite.

In questo caso, aprirete il libro al capitolo 73 seguendo l’ordine indicato in ogni capitolo. In ogni caso è consigliabile farlo in entrambi i modi per partecipare a questo gioco, a questa rivelazione letteraria con cui illuminare le prospettive e giocare con le realtà.

Julio Cortázar con la barba

Lo stile

Il gioco del mondo è scritto in prosa poetica. Uno degli obiettivi dell’autore non era solo quello di sorprendere chi leggere con la sua struttura innovativa. Lo scopo finale è quello di far riflettere il lettore, facendogli vedere come la storia può essere riscritta, distorta e persino distrutta.

Cortázar fugge dal linguaggio convenzionale per entrare nella parte più emotiva della mente umana. E lo fa attraverso giochi di parole, cambi di punteggiatura, uso di neologismi. Vuole inventare, costruire un mondo diverso. E lo fa attingendo dalla metafisica, dal mistero. La sua letteratura è il risultato di una sapiente fusione di prosa poetica luminosa ma contornata di finzione, di creazione fantastica, di magia per dirlo in parole povere.

Argomento

Il protagonista del libro è Horacio Oliveira. È un personaggio intellettuale, decisamente freddo e dotato di un fervido spirito analitico. Dopo tutto, è un uomo in crisi che rappresenta buona parte della popolazione. Il suo mondo cambia quando, improvvisamente, trova un altro essere indimenticabile nel mondo letterario: la Maga.

Si tratta di una persona pura, emotiva, spontanea e priva di convenzionalismi. Contiene l’essenza del surrealismo di cui Cortázar si era nutrito in terra francese.

Questo personaggio sfida da solo l’intera società. A differenza di Oliveira, è un essere eccezionale, ma allo stesso tempo primitivo, che desidera ardentemente avere il dono della parola mentre gli intellettuali invidiano la sua intuizione, la sua magia e la semplicità.

Il gioco del mondo simboleggia essenzialmente le due sfere della nostra società: una intellettuale ed emotiva, l’altra rigida e rivoluzionaria. Un incontro-scontro tra esistenzialismo e convenzionalismo. Pochi libri sono così perfetti per sfidare la mente umana e induce a pensare a una realtà in cui il tempo sembra non passare mai.


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  • Herraez, Miguel (2011) Julio Cortázar, una biografía revisada. Alreves

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