La cartella sociale: strumento indispensabile
Gli esperti del sociale dispongono di diversi strumenti chiave per lo sviluppo della professione, tra questi vi è la relazione sociale o cartella sociale. Rappresenta un elemento fondamentale per gli assistenti sociali in quanto riflette la realtà sociale degli utenti.
Si tratta inoltre di uno strumento per valutare e orientare gli interventi. Esistono altre risorse altrettanto importanti in ambito sociale (Consiglio Generale di Assistenza Sociale, 2012):
- Fascicolo sociale: aiuta a sintetizzare le informazioni più importanti sull’utente da un punto di vista burocratico.
- Storia sociale: è il documento in cui si registrano in modo esaustivo i dati personali, familiari, sanitari, abitativi, economici, occupazionali, educativi di un utente. Anche la domanda, la diagnosi e il successivo intervento e l’evoluzione di tale situazione. In altre parole, la storia sociale include sia il passato che il presente più immediato.
- Scale di valutazione sociale: strumento scientifico utilizzato per identificare le situazioni sociali in un dato momento. Permette l’elaborazione di una diagnosi sociale.
- Progetto di intervento sociale: strumento che include una valutazione-diagnosi della situazione e delle persone con cui agire. Così come la definizione di obiettivi operativi, attività e compiti, uso delle risorse, tempi e criteri di valutazione.
Questi cinque documenti formano l’asse attraverso il quale si svolge il lavoro dell’assistente sociale. Si ritiene infatti che contengano le informazioni più rilevanti.
“Gli assistenti sociali non gestiscono la miseria, difendono la dignità“.
-Ana Lima-
Cos’è la cartella sociale e quali sono i suoi obiettivi?
Secondo Pérez (2000), la cartella sociale è una sintesi esplicativa, riguardante una determinata situazione, rilasciata dall’assistente sociale come risultato dello studio, valutazione e parere per il raggiungimento di un obiettivo specifico.
Il Consiglio Generale del Lavoro Sociale, nel Codice Deontologico (2012), lo definisce come un “parere tecnico che serve come strumento documentario preparato e firmato esclusivamente dal professionista del lavoro sociale.
Il suo contenuto deriva dallo studio, attraverso l’osservazione e il colloquio, in cui si riflette in sintesi la situazione in oggetto, la valutazione, un parere tecnico e una proposta di intervento professionale”. Gli obiettivi della relazione sociale sono i seguenti:
- Studio, conoscenza e valutazione di una situazione sociale individuale o di gruppo al fine di intervenire per modificare o alleviare la situazione.
- Fornire informazioni per poter elaborare un piano di intervento.
- Facilitare il lavoro multidisciplinare e interdisciplinare.
- Rendere possibile agli utenti l’accesso alle risorse.
Tutte le relazioni devono raccogliere i dati che permettono di identificare la realtà sociale dell’individuo. Sebbene esistano molti tipi di rapporti, hanno tutti praticamente lo stesso contenuto.
Struttura
Come menzionato sopra, tutte le cartelle sociali devono contenere, in misura maggiore o minore, gli stessi dati:
- Dati di identificazione.
- Caratteristiche e dati personali. Dallo stato di salute, ai problemi manifestati, passando per gli antecedenti, ecc.
- Dati sulla famiglia e sulla convivenza. Struttura familiare, supporto formale e informale, relazioni all’interno della famiglia.
- Dati economici e sull’occupazione.
- Caratteristiche dell’abitazione e dell’ambiente fisico. Vale a dire, la distribuzione della casa, l’esistenza o meno di barriere architettoniche, le risorse della zona (centro sanitario, luoghi di svago e tempo libero, negozi, etc).
- Altro. Qualsiasi informazione che il professionista ritiene rilevante da menzionare e che non si inserisce nelle sezioni proposte.
- Diagnosi sociale/giudizio professionale. Questo punto include sia i “problemi” rilevati nel corso della valutazione che quelli espressi dall’utente. Inoltre, il professionista può evidenziare i punti di forza e di debolezza che sono stati osservati.
- Trattamento/orientamento sociale. Queste sarebbero le possibili soluzioni che l’assistente sociale ritiene possano porre fine ai problemi stabiliti nella diagnosi.
È importante ricordare che un rapporto sociale deve sempre essere datato e firmato dal professionista che sottoscrive ciò che vi è scritto.
Applicazioni pratiche della cartella sociale
Come si può dedurre, la cartella sociale è realizzata e utilizzata in diverse aree. È uno strumento utilizzato nei centri sanitari e negli ospedali, nelle residenze e nei centri diurni, nel campo penitenziario, nei servizi sociali, nelle ONG e in altre associazioni.
L’assistente sociale può elaborarlo per sé, per il resto dell’equipe disciplinare (psicologo, terapeuta, medici), per indirizzare l’utente ad un altro professionista o ad un diverso intervento e a volte anche per mandato istituzionale (richiesta di giudici, esperti, ecc.).
Conclusioni
Sebbene vi siano diversi strumenti che facilitano lo sviluppo della professione dell’assistente sociale, la cartella sociale è uno dei più utilizzati e dei più importanti.
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