La gelosia non fa parte dell'amore

La gelosia non fa parte dell'amore
Rafa Aragón

Scritto e verificato lo psicologo Rafa Aragón.

Ultimo aggiornamento: 29 dicembre, 2022

La gelosia compare in seguito all’insicurezza e al bisogno di possesso; queste paure, lungi dall’avvicinarci all’amore, ci allontanano da esso, contaminando i nostri rapporti, distruggendone la nostra essenza, la nostra libertà. È per questo motivo che la gelosia non può essere sinonimo di amore, bensì un nodo da sciogliere.

Appare come un sentimento indicativo e una particolare paura di essere abbandonati, poiché, quando si attiva, ci segnala un fatto importante che richiede la nostra attenzione. In questo caso, la gelosia serve per informarci che esiste un pericolo, quello di perdere l’affetto e l’attenzione di un caro a favore di un altro.

Quando si fa strada la mancanza di fiducia, è comune sentirsi abbandonati, rifiutati ed esclusi in presenza di una terza persona. Questa sensazione è dolorosa e provoca un grande malessere. Significa che c’è qualcosa che deve cambiare, qualcosa che non funziona nel rapporto.

Come si presenta la gelosia?

ragazza gelosa del suo partner

La gelosia inizialmente serve ad indicarci che bisogna risolvere qualcosa nel nostro rapporto con un’altra persona, questioni in sospeso che abbiamo sottovalutato e che causano insicurezza e diffidenza. Può trattarsi di un semplice avviso, e sparire una volta risolta, oppure diventare problematica e patologica.

Una falsa credenza molto diffusa è che la gelosia sia sinonimo di amore. Che vi sia gelosia, non vuol dire che amiamo di più una persona, ma semplicemente che si attivano le nostre paure, molte volte relazionate all’insicurezza emotiva. In base alla persona, il rapporto e l’amore maturano e questa emozione diminuisce.

Gelosia sana

La gelosia può presentarsi in modo maturo e, come tutte le emozioni ed i sentimenti, è possibile trarne beneficio al fine di ristabilire il rapporto e rafforzarlo, riuscendo ad avanzare insieme e a superare le difficoltà. Questa gelosia non è immaginaria: viene scatenata dall’esistenza di un reale distacco da parte dell’altra persona.

Sentendoci ignorati e vedendo che la persona che amiamo concentra le sue attenzioni su altri individui, si fa breccia nel nostro cuore la gelosia. Si attiva l’allarme, che serve a renderci coscienti delle nostre paure.

Torniamo un attimo alla nostra infanzia: cosa succede di solito quando ci sono due bambini in una stanza e gli adulti dedicano attenzioni solo ad uno di loro, oppure quando un figlio unico si rende conto di non esserlo più? È in questi casi che si prova questa emozione, il cui fine è quello di garantire la nostra sopravvivenza.

La gelosia è sana quando rispondiamo a questo allarme, cercando di arricchirci e maturare. Poterlo esprimere a parole ed essere coscienti delle nostre paure -delle quali solo noi siamo responsabili- può aiutarci ad integrare con intelligenza la gelosia alla situazione o al contesto che l’ha provocata.

Gelosia problematica e patologica

Questo tipo di gelosia è collegato soprattutto ad una mancanza di autostima, che ci fa sentire insicuri in qualsiasi situazione, reale o immaginaria. La gelosia diventa un problema quando si tende ad interpretare e a supporre, cosa che inevitabilmente porta a malintesi, poiché rafforziamo di continuo lo stato in cui ci troviamo.

Non si cerca di risolvere la situazione, né di maturare prendendo coscienza delle proprie paure. La gelosia patologica ci imprigiona e ci fa reagire in modo spropositato dinanzi a qualsiasi azione che venga interpretata come mancanza di attenzione.

coppia che si spia

Molte persone hanno bisogno di fare ingelosire il partner, come dimostrazione del loro amore. Queste persone hanno la forte credenza che l’amore vada di pari passo a questo sentimento e che “senza gelosia, non c’è amore”. Questa idea è propria di chi è geloso e giustifica le caratteristiche tipiche di un amore infantile.


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  • Chin, K., Atkinson, BE, Raheb, H., Harris, E. y Vernon, PA (2017). El lado oscuro de los celos románticos. Personalidad y diferencias individuales , 115 , 23–29. https://doi.org/10.1016/j.paid.2016.10.003

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