L’astrazione selettiva: massimizzare gli aspetti negativi e minimizzare quelli positivi
L’astrazione selettiva è una distorsione cognitiva che ci porta a considerare le cose negative più rilevanti e presenti di quelle positive. Non è intenzionale, diventa un automatismo nell’elaborazione della realtà. È molto facile adottare questo pensiero attraverso l’eredità educativa, senza nemmeno metterlo in dubbio.
Dopo aver vissuto in ambienti in cui si enfatizza l’aspetto negativo di ogni persona o situazione, ci si abitua a pensare che un’analisi di questo tipo sia corretta. Tale prospettiva si fossilizza gradualmente nel cervello e, dunque, non è possibile percepire le crepe dei ragionamenti di questo genere.
A volte si usano anche delle giustificazioni per continuare a pensarla così. Forse credete che, se vi concentrate solo sulle cose negative, correrete meno il rischio di restare delusi o frustrati per non aver raggiunto un obiettivo. Forse ritenete che vedere le cose in modo negativo sia un atteggiamento analitico e critico, dato che gli aspetti positivi non hanno bisogno di ritocchi, mentre su quelli negativi c’è da lavorare.
L’astrazione selettiva nella vita quotidiana
Le persone che possiedono questa distorsione cognitiva si arrabbiano spesso. Hanno una lista intera che indica cosa non sopportano e cosa le indigna. Non tollerano i ritardi, le bugie, le persone conformiste e altre cose del genere. Allo stesso tempo, si irritano e addirittura si offendono per gli errori altrui. Questo loro modo di pensare può persino inorgoglirli.
L’astrazione selettiva non è diretta solo al mondo esterno, ma anche e soprattutto a se stessi. Di conseguenza, le persone iniziano a “farsi film in testa”, ovvero immaginano tutti gli sviluppi delle situazioni come terribili o, ad ogni modo, negativi.
Ecco un esempio: un ragazzo arriva in ritardo all’appuntamento con la sua fidanzata. Lei inizia a disperarsi ed immagina che lui stia cercando di dirle che non si sente più coinvolto nella relazione come prima.
Finisce per pensare che si tratti di uno sconsiderato, un egoista, che non la ama come le aveva detto. Quando finalmente arriva il ragazzo, lei gli butta addosso tutte queste accuse, senza considerare che il ritardo potrebbe dipendere da un imbottigliamento nel traffico, una situazione totalmente estranea alla volontà del fidanzato, il quale ha dovuto patire come o più di lei.
Un altro esempio può essere fatto in ambito lavorativo: un collega ha preparato con cura una presentazione, la quale, così come lui si aspettava, va a buon fine. Tuttavia, uno degli assistenti fa delle critiche riguardo ad un aspetto secondario dell’esposizione; a questo punto, il relatore abbandona la sensazione di trionfo e registra nella sua memoria solo la critica, su cui rimugina giorno dopo giorno.
Si convince del fatto che, probabilmente, anche gli altri avessero degli interventi da fare, che, però, sono stati espressi ad alta voce solo da colui che ha formulato la critica. Pensa che tutti i suoi sforzi siano stati vani, perché la presentazione non ha soddisfatto le sue aspettative, le quali sono subordinate alle aspettative degli altri.
Lottare contro l’astrazione selettiva
Mantenere la mente impegnata nell’astrazione selettiva porterà inesorabilmente a rabbia e frustrazione. L’astrazione selettiva non ci arricchisce la vita, non è un tipo di pensiero che va coltivato, anzi: è consigliabile sradicare questo automatismo dalla nostra mente, per condurre una vita più piena. Ma come riuscirci?
Come in tutti i comportamenti meccanici, la prima cosa da fare è essere consapevoli della presenza dell’errore. Vi consigliamo di porvi le seguenti domande: quanto valore date all’aspetto negativo delle persone o delle situazioni? Pensate che le cose negative meritino in qualche modo più attenzione rispetto a quelle positive?
Una volta riconosciuta l’esistenza dell’astrazione selettiva nel pensiero, bisogna iniziare un processo di auto-osservazione per capire se vi comportate così con tutto e con tutti o se questa distorsione si attiva solo in certe circostanze. Se sarete vigili, potrete capire cosa scatena la deformazione di pensiero. È probabile che scopriate che il meccanismo si attiva quando siete insicuri.
Quando vi sarete accorti di notare solo gli aspetti negativi, sarete pronti per dirvi che è ora di iniziare a vedere il lato bello della vita.
Rendetelo un esercizio permanente, un automatismo: ogni volta che fate una valutazione negativa su qualcuno o qualcosa, contrapponete subito un giudizio positivo. “Ho notato questo difetto, ora è mio compito trovare un pregio”. In questo modo, sarete sul cammino corretto per superare il terribile peso di un pensiero frutto dell’astrazione selettiva.