Parlare con scioltezza: molto più che una questione di immagine

Parlare con scioltezza è un fattore che influisce sull'evoluzione delle nostre relazioni e anche sulla nostra autostima e sulla capacità di gestire i conflitti.
Parlare con scioltezza: molto più che una questione di immagine
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 03 marzo, 2023

Parlare con scioltezza è un fattore che influisce, e non poco, sull’evoluzione delle nostre relazioni. Indirettamente, inoltre, determina la nostra autostima e la nostra capacità di gestire i conflitti. Questa abilità va ben oltre l’essere una maschera per l’immagine che proiettiamo di noi. Se siamo in grado di esprimerci facilmente, la nostra vita, nel complesso, si arricchisce e migliora.

Il linguaggio e l’espressione sono realtà direttamente associate al pensiero e alle emozioni. Un pensiero confuso o delle emozioni molto intense e altalenanti sono da ostacolo alla nostra capacità di parlare con spigliatezza.

D’altra parte, parlare con scioltezza non significa necessariamente parlare tanto né portare sulle proprie spalle il peso della conversazione. In effetti, le persone a cui costa fatica cedere la parola possono persino generare negli altri un netto rifiuto.

L’ideale è sviluppare la capacità di dire quello che pensiamo in modo più accurato possibile e nel momento più opportuno. Come riuscirci? Eccovi alcuni consigli che possono essere utili a tale scopo.

Gli uomini possono essere suddivisi in due categorie: coloro che parlano per dire qualcosa e coloro che dicono qualcosa per parlare.

-Principe Carlos José de Ligne-

Per parlare con scioltezza, meditate e ascoltate

La meditazione è uno degli strumenti più adatti per schiarire i pensieri e metterli in ordine. Di conseguenza, è anche una buona strada per migliorare la nostra capacità di parlare con scioltezza. Non sarà necessario diventare monaci tibetani, basterà dedicare alcuni minuti al giorno a respirare a fondo, cercando di sgomberare la mente.

Questa pratica, poco per volta, porterà a pensare in modo più ordinato e preciso. Inoltre, permetterà che le idee di poco conto abbiano sempre meno spazio nella mente. Una mente rischiarata e concentrata adotta sempre il riflesso della scioltezza nell’esprimersi.

L’ascolto è un altro strumento per eccellenza per elevare le nostre abilità di espressione. Migliora la capacità comunicativa e contribuisce a stabilire un legame. Se gli altri si sentono ascoltati, le probabilità che ci ascoltino a loro volta aumenteranno. Quindi, a trarne beneficio sarà la relazione.

Giovane che medita

Leggete, scrivete e dite quello che pensate

Attraverso la lettura il lessico si arricchisce e la conoscenza intuitiva delle strutture linguistiche si depura. Succede senza che ce ne accorgiamo. Un buon romanzo, un saggio o delle poesie ci mettono in contatto con le forme più pure del linguaggio. E questo incrementa le probabilità di parlare in modo spigliato.

La scrittura, dal canto suo, è un’attività che ci aiuta a mettere ordine alle idee e a plasmarle. Per scrivere c’è bisogno di ordine, un ordine a cui molte volte facciamo appello dinnanzi al bisogno di dover dare un tono alla nostra voce. In questo senso, il discorso pensato e abbozzato ci dà un plus di fiducia in noi stessi quando si tratta di formulare un pensiero.

D’altra parte, è molto importante imparare ad avere fiducia nella propria voce. Per questo motivo, si consiglia di non misurare ogni frase, modificandola fino a renderla artificiosa, falsa e lontana da quello che si prova. Quando il pensiero c’è già e lo avete ben chiaro, non c’è motivo di tacere. Non siate voi i primi a mettere il bavaglio alle vostre sensazioni, a meno che non ci sia un valido motivo. Altrimenti, la mancanza di ossigeno può finire per danneggiarvi, e non poco.

Semplicità, rispetto ed emozione

Parlare con scioltezza non ha nulla a che vedere con la ricerca di parole auliche o di particolari strategie. Né con l’assumere un grado di formalità talmente elevato nel modo di esprimersi da arrivare a sembrare totalmente artificioso. In tal senso, parlare in modo semplice e diretto farà sì che gli altri ci capiscano prima e meglio. 

Oltretutto, è necessario rispettare l’interlocutore. Conoscere il suo nome e menzionarlo quando si parla con lui, in primo luogo. Ma rispettare significa anche accettare le idee altrui e non insultare quelle di chi la pensa in modo diverso. Potete esprimere il vostro disaccordo rinunciando a quella tipica forma di intolleranza.

Nel mondo attuale, è molto facile sentire persone che si esprimono in modo neutrale. Molti pensano che farlo denoti maggiore sicurezza o autonomia. Il “soggettivo” ha acquisito una certa connotazione negativa, ma non deve essere per forza così. Il relativo è comunque valido ed è nostro diritto esprimere apprezzamenti soggettivi nei confronti di quello che desideriamo. 

Parlare con scioltezza

Due raccomandazioni conclusive per parlare con scioltezza

Molto spesso, un atteggiamento comunicativo e aperto è la chiave per evitare o per risolvere fraintendimenti. In tal senso, nascondere le proprie opinioni perché non coincidono con quelle degli altri non è affatto una buona idea. Questo aumenterà la tensione fino al punto che, non potendone più, esploderemo dicendo frasi che in realtà non pensiamo…

D’altra parte, nel caso in cui abbiate paura di parlare di come vi sentite, soprattutto quando questo sentimento è positivo, vi consigliamo di fare uno sforzo per superare il timore. Così, oltre a nutrire l’amor proprio degli altri, indirettamente nutrirete anche il vostro: sarà facile che gli altri, o buona parte di loro, adottino lo stesso atteggiamento nei vostri confronti.

Parlare con scioltezza contribuisce a rendere anche le relazioni con gli altri più naturali, mentre aumenta la sensazione di autonomia e libertà. Una migliore comunicazione con se stessi e con gli altri si ripercuoterà in modo positivo sulla propria qualità della vita.


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  • Zoppi, K., & Epstein, R. M. (2001). ¿Es la comunicación una habilidad? Las habilidades comunicativas para mantener una buena relación. In Anales del Sistema Sanitario de Navarra (Vol. 24, pp. 23-31).


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