Percezione del tempo: come cambia?
Quando siamo tristi, il tempo sembra trascorrere più lentamente; quando ci divertiamo, invece, abbiamo la sensazione che voli. Le emozioni e l’umore influenzano la percezione del tempo.
La percezione del tempo cambia a seconda di diversi fattori come lo stato d’animo, l’età e le situazioni che si vivono.
La percezione del tempo secondo le emozioni
La percezione del tempo è come un orologio interno e può aiutarci a capire come ci sentiamo (ma vedremo questo punto più avanti).
John Wearden, professore alla Keele University nel Regno Unito, ha lavorato sulla percezione del tempo per più di trent’anni, prima negli animali e poi negli esseri umani, e ha pubblicato un centinaio di articoli sull’argomento.
Wearden afferma in un’intervista rilasciata all’Università Autonoma di Barcellona che la percezione del tempo cambia in base all’età e all’attività svolta. Per quanto riguarda l’età, il professore afferma che a mano a mano che si cresce, il tempo sembra scorrere più in fretta.
Per quanto concerne il secondo punto invece, Wearden ricorda che ricorriamo all’orologio interno per tempi brevi e a influenze o fattori esterni per quantificare un lasso di tempo più lungo. Per esempio, la distanza ci consente di calcolare il tempo necessario per arrivare dal punto A al punto B.
La percezione del tempo in base all’età e ai nuovi eventi
A volte riempiamo la giornata di attività e il tempo sembra trascorrere più velocemente, soprattutto quando entra in gioco il fattore novità.
Ciò è particolarmente evidente nell’infanzia (quando tutto è nuovo e deve ancora essere scoperto); D’altra parte, da adulti non si registrano molti momenti significativi in quanto a novità, ma continuano comunque a determinare la nostra percezione del tempo.
Le emozioni e l’umore influenzano la percezione del tempo
Non solo l’età o i momenti significativi influenzano il modo in cui percepiamo il tempo. Questo varia anche in base ai seguenti parametri:
- Le emozioni.
- Lo stato d’animo.
Ma prima di vedere in che modo questi elementi influiscono la nostra percezione del tempo, analizziamo quest’ultima quando ci troviamo in uno stato naturale (e felice).
Come percepiamo il tempo in uno stato naturale?
Quando si scorre con la vita, il presente sembra lento, ma piacevole. Svolgiamo diverse attività durante il giorno, ma le viviamo lentamente perché fluiamo nel tempo.
Se sentiamo di essere connessi al momento attuale e rilassati, il tempo scorrerà più lentamente; o meglio questa sarà la nostra sensazione.
Se non ci troviamo solo in uno stato naturale o di flow, ma ci stiamo anche divertendo e siamo felici, allora il tempo vola. Non ci fermiamo a pensare, viviamo e basta.
Ecco perché abbiamo la sensazione che le ore trascorrano in un batter d’occhio. Al contrario, quando siamo tristi, arrabbiati o proviamo altre emozioni meno piacevoli, la percezione del tempo cambia. In che modo?
Paura e ansia
Quando abbiamo paura e siamo ansiosi, gli eventi sembrano infiniti; in altre parole, abbiamo una percezione dilatata del tempo.
Restiamo “aggrappati” alla paura contando i minuti e le ore che trascorriamo avvertendo tale disagio; concentrandoci sul trascorrere del tempo, questo appare più lento.
D’altra parte, quando siamo eccitati, ansiosi o stressati, il tempo sembra non bastare mai, perché “abbiamo molte cose da fare e poco tempo” (o almeno così ci sentiamo).
Noia e tristezza: il tempo scorre lento
Secondo lo psicologo Luis Muinho, la percezione del tempo aiuta a capire se una persona si trova in uno stato depressivo (o subdepressivo).
Quando si è depressi, tristi o annoiati, si verifica un evento curioso: il tempo presente è percepito come molto lento, ma molto veloce a posteriori.
Quando siamo immersi in uno stato di noia, tristezza o depressione, il tempo scorre lentamente, ma poi lo ricordiamo come se fosse passato molto più in fretta.
La percezione del tempo: un buon indicatore dello stato d’animo
La percezione del tempo è un buon termometro emotivo che ci dice come stiamo. Se questa è alterata, anche le nostre emozioni lo sono.
Si rivela, pertanto, un buon indicatore in psicoterapia o in un percorso di conoscenza di sé. Se desideriamo capire come stiamo, dunque, interroghiamoci sul bisogno di rallentare nel quotidiano.
Essere consapevoli dei propri ritmi di vita e della propria percezione del tempo, permette di capire quando lo stato d’animo è leggermente alterato.
“Il rapporto con il tempo segna la salute mentale.”
-Luis Muinho-
Come vivere lo scorrere del tempo in modo sano?
Ognuno ha il proprio ritmo, il proprio orologio interno e precise circostanze che influenzano la percezione del tempo. Quest’ultima varia ed è perfettamente naturale.
Tuttavia, imparare a vivere il momento presente e a godersi il tempo senza desiderare che passi in un baleno o, al contrario, che si fermi fa bene alla salute mentale.
L’ansia è un eccesso del futuro e la depressione un eccesso del passato
In psicologia l’ansia è considerata un eccesso del futuro e la depressione un eccesso del passato. Godere di salute mentale, invece, significa godere di una quantità sufficiente di presente.
Conviene non anticipare troppo il domani perché potrebbe causare ansia né rimanere impantanati in un passato che non esiste e che potrebbe favorire uno stato depressivo. Ricordiamo, inoltre, che la memoria modifica i ricordi e li idealizza.
“Ami la vita? Allora non sciupare il tempo, perché è la sostanza di cui la vita è fatta”.
-Benjamin Franklin-
Non combattere contro il passare del tempo, imparare a fluire con esso
Per vivere a pieno e in modo sereno, è meglio evitare di lottare contro il passare del tempo. Esso trascorre ugualmente, che ci piaccia o no (e per fortuna, perché significa che siamo vivi).
Scorriamo insieme al tempo e alleiamoci con esso; è l’unico modo per vivere con pienezza e in serenità. In altre parole:
Non contare i giorni, ma fai in modo che i giorni contino
-Muhammad Alì-
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- Cebrián, M., Muinho, L. y González, M. (2022). Entiende tu mente: Claves para navegar en medio de las tempestades. Editorial Aguilar.
- Gutiérrez, A., Reyes, D. & Picazo, O. (2017). Percepción del tiempo en la neuropsicopatología: una revisión sistemática. Psiquiatría Biológica, 24(3), 85-96.