Persone che non provano sentimenti, esistono?
Esistono persone che non provano sentimenti? Molti di noi si sono posti questa domanda in più di un’occasione, soprattutto quando abbiamo incontrato gente fredda, che manca di empatia e di connessione emotiva. Tendiamo a chiamarli cuori di ghiaccio, uomini e donne freddi che non solo attirano la nostra attenzione per come agiscono, ma che a volte ci causano anche qualche preoccupazione.
D’altra parte, è anche comune associare questi profili alla personalità psicopatica. È molto facile pensarlo, credere che chi non è in grado di cogliere le realtà emotive altrui abbia un problema o sia incapace di provare emozioni.
Ammettere davvero che ci possa essere qualcuno vuoto in termini di sentimenti, dunque non in grado di provare amore, paura, tristezza, entusiasmo, vergogna o felicità fa un po’ paura. Perché se ci fosse davvero un essere con questi tratti, non sarebbe umano. Potremmo trovarci di fronte al prototipo di un sofisticato robot dotato di intelligenza artificiale.
Dobbiamo dunque presumere che, in realtà, tutti proviamo sentimenti ed emozioni. Capirli, esprimerli o usarli correttamente è un altro paio di maniche.
Le persone che non provano sentimenti
Ogni psicologo ha familiarità nel leggere le emozioni altrui. Rabbia, delusione o frustrazione sono racchiuse in molti volti che all’apparenza sembrano stare bene. Tutti hanno dei desideri e ogni desiderio, buono o cattivo, cela un’emozione.
Con questo vogliamo dire che non esistono persone senza sentimenti. Li abbiamo tutti perché sono quegli stati psicofisiologici che orchestrano il nostro agire, che facilitano l’apprendimento, il nostro sviluppo, la nostra interazione quotidiana e, in sostanza, noi stessi.
Nessuno ne è esente, ma l’esistenza di questi meccanismi nella nostra vita quotidiana non significa che “funzionino” nel giusto modo.
Personalità antisociali: vuoto affettivo ed emozioni per strumentalizzare
Quando ci chiediamo se ci sono persone che non provano sentimenti, è normale pensare quasi istantaneamente agli psicopatici. Oggi non parliamo di “psicopatici” in quanto tali, ma di persone con un disturbo antisociale di personalità, una condizione che colpisce l’1% della popolazione. In questi casi, l’individuo presenta alcune carenze a livello emotivo, quali:
- Non è in grado di creare forti legami emotivi.
- È motivato solo da fini strumentali: finge di provare sensazioni per ottenere quello che desidera.
- Al di là di ciò che si crede, gli psicopatici sono dotati di empatia, ma con delle sfumature. Studi come quelli condotti presso l’Università di Rotterdam (Paesi Bassi) ci mostrano che godono di empatia cognitiva (capiscono cosa sta provando l’altra persona). Mancano, tuttavia, di empatia affettiva (non riescono a entrare in sintonia con gli altri). Ciò li induce a manipolare e ingannare.
Alessitimia, mancanza di sentimenti?
Le persone alessitimiche diranno che vi amano, ma non vi mostreranno i loro sentimenti. Appaiono lontane, fredde, senza senso dell’umorismo, annoiate, taciturne il più delle volte e senza quella scintilla che facilita e accende la connessione emotiva … l’alessitimia, detta anche analfabetismo emotivo, è per molti il chiaro esempio che esistono persone che non provano sentimenti.
Quest’ultima però è causata da un disturbo dell’apprendimento emotivo o neurologico. In entrambi i casi il risultato è lo stesso: chi ne soffre è incapace di comprendere i propri stati emotivi, di capire quelli altrui e di esprimere quello che prova.
Nonostante ciò, ama, prova sentimenti come la felicità, la paura, l’entusiasmo, il desiderio, l’angoscia, la speranza … prova queste emozioni, ma le vive in modo distorto e non è in grado di esprimerle.
Persone che non provano sentimenti: esistono o no?
Non esistono persone che non provano sentimenti. Non ci sono esseri umani incapaci di provare emozioni, così come non esiste un cervello privo di sistema limbico. Quest’area cerebrale dirige in larga misura ogni processo, ogni sensazione, ogni impulso che ci fa ridere, piangere, emozionarci, ricordare un momento o desiderare di dimenticarlo.
Le persone non sono esseri razionali, bensì esseri emotivi che ragionano. Le emozioni, intese come risposte neurochimiche e ormonali che suscitano in noi sensazioni, quest’ultime definite come le rappresentazioni mentali delle prime, sono processi costanti in ognuno di noi. Non c’è giorno o momento in cui non proviamo un’emozione.
Ogni essere umano prova emozioni, ma non tutti lo fanno allo stesso modo. Oltre a ciò, non tutti rendono le emozioni lo strumento per favorire la convivenza, per generare connessioni costruttive. È forse questo il nostro problema più grande, nonché la sfida della società contemporanea.
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