Rabbia e ricerca di un impiego
La difficoltà di trovare un posto di lavoro degno è tutt’oggi un problema enorme, nonostante la situazione economica sia migliorata. Questo aspetto provoca profonda disperazione in chi desidererebbe lavorare, ma non trova un impiego; ciò si verifica soprattutto se si cerca da molto tempo scatenando una serie di reazioni pericolose. Vi spieghiamo quali, scoprendo in che modo si relazionano tra loro rabbia e ricerca di un impiego.
L’attuale situazione lavorativa è la seguente: l’offerta di lavoro è inferiore alla domanda, per cui c’è un maggior numero di candidati, è richiesto un maggior numero di requisiti, il tutto in cambio di condizioni di lavoro peggiori e di salari più bassi.
Questa situazione scatena un circolo vizioso in chiunque sia alla ricerca di lavoro, visto che non troverà un impiego oppure non verrà selezionato per le offerte per le quali presenta la propria candidatura perché non soddisfa i requisiti richiesti. Se il candidato viene selezionato, probabilmente l’impiego avrà condizioni molto precarie.
Alla fine a prevalere è lo sconforto, dal quale derivano rabbia, negatività e la rinuncia alla ricerca di un impiego. Ma non bisogna cedere a queste emozioni negative; bisogna pensare che tempi di crisi possono trasformarsi in nuove opportunità se gestiti al meglio. A questo scopo, sono diverse le strategie che possono aiutarci a evitare rabbia e negatività nella ricerca di un lavoro.
Tutto ben considerato, lavorare è meno noioso che divertirsi.
-Charles Baudelaire-
Come evitare l’associazione tra rabbia e ricerca di un impiego?
Capire se si tratta di uno scatto di ira o di uno stato d’animo
Siamo esseri umani, ed è normale di tanto in tanto arrabbiarsi, per esempio quando ci viene detto che siamo troppo vecchi per un’occupazione, che nonostante i diversi anni di esperienza non abbiamo i requisiti necessari per un ruolo. Può anche succedere di essere scartati perché si è troppo giovani e perché non si ha esperienza.
In questi casi, è normale provare rabbia; il problema nasce quando questa emozione si trasforma in un’abitudine che si estende a tutti gli ambiti della vita. Ecco che bisogna agire e porre rimedio, altrimenti, oltre a colpire negativamente la propria salute, la rabbia non farà ottenere il posto di lavoro. In tutta sincerità, nessuno vuole lavorare e convivere con qualcuno che per sua natura diffonde un’aura negativa.
Non gettare la spugna
Quante volte ci sarà capitato, in un momento di rabbia, di esprimere il nostro malcontento verso i moderni mezzi per cercare lavoro? Tante! Ad esempio: “questa piattaforma non funziona, è tutta una bugia, non assumono nessuno!”. Oppure, i centri per l’impiego non mi tengono in considerazione e non mi aiutano a trovare nulla.
Rabbia e ricerca di un impiego: pensare che a causa dell’età non si verrà assunti
È vero, può essere più difficile, ma come abbiamo detto poc’anzi, non è impossibile. Per questo motivo dovrete analizzare i vostri punti di forza e le vostre debolezze, in modo che possiate enfatizzare quelli forti e rinforzare quelli deboli. Dovete pensare di avere a vostra disposizione più qualità e meriti che spiccheranno sull’età. Affidatevi a questi!
Non presentarsi a un colloquio di lavoro
Si presentano molti candidati ed è normale sentirsi un po’ insicuri e nervosi; tutto questo può trasformarsi in rabbia e nella convinzione che non si verrà selezionati. Grave errore! Queste previsioni non aiutano e sono il risultato di insicurezza e di mancanza di fiducia, ma non sono reali.
Non bisogna chiudere le porte. Magari siamo proprio noi le persone giuste per quell’impiego! E se così non fosse, almeno rimane un modo per farci conoscere e farci prendere in considerazione per future selezioni.
Inoltre, possiamo sfruttare la rabbia a nostro vantaggio. Secondo studi recenti, il cattivo umore è in grado di rinforzare la funzione esecutiva cerebrale, dunque la mente è più in ordine ed elabora le idee in modo più corretto, cosa a cui i reclutatori aziendali tengono molto.
Avrete constatato che nella ricerca del lavoro le opzioni sono tante. Persino la rabbia finisce per trasformarsi in un’arma a nostro vantaggio. Impariamo a servircene!