Scatti d'ira e capricci negli adulti
Quando si parla di scatti d’ira o capricci, generalmente ci si riferisce al comportamento tipico di un bambino. Non deve però sorprendere che tali manifestazioni possono anche presentarsi in età adulta. A volte, infatti, queste emozioni primarie vengono innescate da situazioni nelle quali prevalgono elementi negativi, come la frustrazione, l’invidia o la delusione.
Per il comportamentismo, la corrente di psicologia che studia il comportamento umano basato su stimoli e risposte, gli scatti d’ira sono comportamenti chiaramente disadattivi. Sebbene non conducano a nulla di concreto (o di veramente utile) non significa, però, che queste dinamiche non abbiano alcun significato che occorre analizzare e studiare. Anzi, questi capricci emotivi esprimono un messaggio assai ricco di contenuti.
“Segui il tuo cuore ma porta con te il tuo cervello.”
-Alfred Adler-
Tra i 2 e i 4 anni, gli scatti d’ira sono una normale manifestazione nello sviluppo emotivo di un bambino. Sono poco più di una sfida forzata che ogni genitore deve imparare a gestire, con calma ed efficacia. Spesso, però, crescere e diventare adulti non offre automaticamente la capacità e la maturità di riconoscere e controllare queste e altre emozioni.
Molti adulti possiedono ancora un’intelligenza emotiva infantile. Se non hanno avuto la possibilità di imparare come incanalare e comprendere i propri universi emotivi, è normale che continuino a trascinarsi dietro lo stesso fardello. Crescere non implica, automaticamente, diventare adulti anche a livello emotivo.
Anche gli adulti hanno scatti d’ira
Scatti d’ira e capricci costituiscono una reazione sovradimensionata a una situazione frustrante. I bambini di solito esprimono la rabbia urlando, piangendo, dando calci e dando una chiara risposta emotiva priva di controllo. Essa può mostrarsi con diverse intensità, ma sempre sproporzionata, essendo il risultato di un deficit nella comunicazione e nella gestione di emozioni e impulsi.
Negli adulti, queste reazioni non sfociano in aggressioni fisiche. Non ci sono calci, strattonamenti o morsi. Nella maggior parte dei casi, inoltre, tali comportamenti possono persino passare inosservati nel normale contesto familiare.
Facciamo un esempio. Claudia lavora in uno studio legale ed è abituata al successo. Ogni volta che raggiunge un obiettivo, viene ricompensata con un bonus. Claudia, però, non tollera quando uno dei suoi colleghi ottiene quello stesso riconoscimento. Ma non si butta a terra, non grida, anzi… non dice nulla.
La nostra protagonista si limita ad andare in bagno a piangere. Perché non tollera che in un dato momento i suoi colleghi la superino. Perché la gelosia la sta divorando e non sa come gestire quel disagio. Gli adulti sperimentano i cosiddetti “brividi d’ira”, ma sanno che non è positivo mostrarli e quindi interiorizzano il tutto. Queste esplosioni emotive, essendo pienamente genuine, non cercano quindi di manipolare gli altri (come nel caso dei bambini che desiderano cambiare l’atteggiamento dei genitori).
Gli scatti d’ira sono istanti in cui i sentimenti raggiungono un’intensità intollerabile e hanno bisogno di emergere in qualche modo. Sono imprigionati nelle emozioni e tendono ad affiorare quando ciò che si desidera non viene raggiunto o, al contrario, viene ottenuto da altri.
Adulti con frequenti scatti d’ira, a cosa sono dovuti?
Non tutti esternano i loro capricci in privato, come fa Claudia. È anche comune trovare determinati profili che non esitano a dare forma a vere e proprie scenate. E allora si è testimoni di urla, lancio di oggetti e, peggio ancora, manifestazioni di aggressività in cui possono apparire insulti e imprecazioni anche pesanti. Ma cosa si nasconde dietro questi comportamenti?
L’abbiamo detto all’inizio. Nella maggior parte dei casi il capriccio è la dimostrazione di una chiara immaturità emotiva, una mancanza di senso dell’Io per gestire meglio le frustrazioni, le delusioni. Tuttavia, non possiamo ignorare altre realtà, e che ogni bravo psicologo dovrebbe considerare all’interno di una diagnosi adeguata.
- Anche gli adulti soffrono di scatti d’ira, ma quelli che li dimostrano su base ricorrente possono avere un disturbo di personalità. Per esempio, disturbo bipolare, disturbi ossessivo-compulsivi, disturbo narcisistico della personalità, ecc.
- Lo stress post-traumatico può innescare questi comportamenti.
- Le persone con un disturbo dello spettro autistico possono mostrare degli scatti d’ira.
Linee guida per adulti che fanno i capricci
Ritorniamo, per un momento, a Claudia. Mettiamoci nei suoi panni e nella difficoltà di non riuscire a chiedere aiuto. Appare francamente impossibile riuscire a esternare il malessere derivante dal successo di altri colleghi. Con chi può confrontarsi? In che modo può esternare questa frustrazione che genera malumore? La propria rabbia produce vergogna e Claudia sente che non dovrebbe sentirsi in questo modo, ma non sa come cambiare le cose.
Quando si diventa adulti, è molto difficile parlare dell’invidia, della frustrazione che certe situazioni producono… Tuttavia, nulla può essere più positivo di fare un passo in avanti e chiedere un aiuto professionale. Ci si sentirà più liberi, più capaci e più sicuri giorno per giorno.
Cerchiamo ora di riflettere su una serie di strategie che possono essere d’aiuto in questi casi. Sono semplici consigli con cui poter migliorare la propria capacità di autocontrollo, evitando di compromettere il proprio comportamento sulla base di risposte sbagliate alle emozioni.
Come gestire gli scatti d’ira
- Controllare le aspettative: se anche gli adulti hanno degli scatti d’ira è perché a volte favoriscono una visione irrealistica di certe situazioni. Si aspettano determinati riconoscimenti, rinforzi, benefici o risultati irragionevoli.
- Non inibire le emozioni negative e lasciarle esplodere: incanalatele in modo costruttivo. Ogni volta che provate frustrazione, lasciate che si manifesti in un altro modo. Niente urla, niente lacrime, niente rabbia. Trovate un supporto per manifestarli: parlate con qualcuno, fate sport, dipingete, scrivete…
- Identificare le situazioni chiave: quelle che generano scatti d’ira o capricci (invidia, non avere ciò che vi spetta sul posto di lavoro, nelle relazioni personali…).
- Lavorare sulle situazioni chiave: create un dialogo interno, un piano d’azione con cui agire in modo stretto, maturo ed emotivamente intelligente quando la situazione spiacevole riappare.
Ora sapete che anche gli adulti possono fare i capricci. Inoltre, voi stessi potreste soffrirne, di tanto in tanto. Siate onesti con voi stessi e apritevi alle emozioni, per quelle che sono, senza reprimerle.
Accumularle e tenerle dentro di voi favorirà solo la manifestazione di scatti d’ira che non porteranno a nulla. Il vostro obiettivo è quello di raggiungere la maturità emotiva, sapere come relazionarvi e gestire ogni emozione trovando il modo adeguato per sfogarle e liberarle.