7 tipi di violenza con cui ci confrontiamo
La violenza è una di quelle epidemie che conosce pochi limiti o frontiere. Purtroppo, possiamo ritrovarcela in qualsiasi luogo del pianeta e ha tantissimi volti, tanto da parlare di diversi tipi di violenza. A cominciare dalle formule con le quali veniamo ripresi o rimproverati, fino alle guerre più violente che, ancora oggi, si portano dietro centinaia di vite in tantissimi paesi. Anche se non partecipiamo direttamente a queste ultime, ne siamo comunque testimoni e terminano per danneggiarci in misure diverse.
Sembra che l’aggressività, o quantomeno una parte di essa, sia scritta nel nostro patrimonio genetico; tuttavia, la violenza, che è una forma di manifestazione di questa aggressività, è culturale. Si impara e si riproduce (e, pertanto, si insegna e si convalida). Allo stesso modo, però, si può anche disimparare e smettere di fomentarla.
“La violenza è la paura degli ideali degli altri”
-Mahatma Gandhi-
Per farlo, uno dei passi più importanti consiste nell’identificare le forme sotto cui si manifesta. A seguire faremo un piccolo inventario delle sue rappresentazioni più comuni.
7 tipi di violenza
1. Violenza economica
Questo tipo di violenza ha due facce . Una di queste è esplicita, mentre l’altra è nascosta. La violenza economica esplicita è quella che viene esercitata apertamente contro i beni o il patrimonio altrui. Le rapine, le truffe, le frodi e tutte quelle azioni a seguito delle quali le nostre finanze terminano con l’essere danneggiate in modo illegale e ingiusto.
La violenza economica nascosta fa capo ai meccanismi interni del sistema economico che pregiudicano i nostri interessi. Accade quando, ad esempio, nella dinamica del mercato del lavoro abbassano i salari e ci si ritrova obbligati ad affrontare una concorrenza sleale (chi tiene i prezzi bassi ha più possibilità di ricevere il lavoro). E anche, ovviamente, quando si stabiliscono misure apparentemente equanimi che, in realtà, rispondono a interessi esterni.
2. Violenza politica e istituzionale
La violenza politica comprende tutte le pratiche che possono essere realizzate da un determinato partito politico contro i nostri interessi, appositamente per strumentalizzarci. Ad esempio, quando i contribuenti sono, allo stesso tempo, vittime di una classe politica corrotta.
La violenza istituzionale ha a che vedere con maltrattamenti e abusi verso le vittime di qualche istituzione. È il caso di un servizio fornito male o solo per metà, che causa dei danni all’utente. Fa parte di questa sottospecie anche la violenza all’interno di strutture sanitarie, dove, molte volte, il dolore del paziente viene ignorato o minimizzato.
3. Violenza sessuale e/o di genere
Anche se siamo nel XXI secolo tra i tipi di violenza esistenti non solo persiste quella contro le donne ma, in alcuni casi, è persino aumentata. Questa forma di aggressione ha alla base delle motivazioni di genere. Questo significa che la si infligge perché la donna fa o non fa ciò che gli uomini, o altre donne, si aspettano o esigono da essa.
Anche gli uomini sono vittime di violenza sessuale ed emotiva da parte delle donne e di altri uomini. A volte vengono danneggiati o rifiutati per il solo fatto di essere uomini. Purtroppo, sono aumentate anche le denunce di abusi sessuali a danni di minori da parte di donne.
4. Violenza culturale
La pubblicità propone in larga misura uno stile di vita che in molti finiamo per copiare. La si considera una forma di violenza poiché provoca una sorte di egemonia che finisce per alimentare l’intolleranza e il disprezzo di modelli di vita o di realtà che non si adattano a tale stereotipo pubblicizzato.
Allo stesso modo, esistono ancora molte società che approvano e legittimano la violenza contro determinati segmenti della popolazione, collettivi oppure circoscritti a minoranze. È qui che entra in scena la persecuzione che si intraprende contro etnie, comunità LGTB, ecc.
5. Violenza religiosa
Sono moltissimi i gruppi religiosi e le sette che operano oggi nel mondo e che lottano per acquisire potere e incrementare il numero dei loro aderenti. Sebbene alcune di esse siano un’espressione genuina di fede, è anche vero che molte altre agiscano perseguendo in realtà gli interessi economici delle persone che dettano e gestiscono i precetti di detta fede, senza farsi troppi scrupoli a giocare con le speranze delle persone che li seguono.
Queste sette sfruttano la paura e lo stato confusionale dei suoi sostenitori per ricavarne denaro, che sia in modo diretto o indiretto (tramite il loro lavoro o la disponibilità ad attirare altri seguaci). Generalmente si tratta di emissari di messaggi macabri sulla fine del mondo e la distruzione della razza umana. A cominciare da questi, e sfruttando la paura che possono arrivare a instillare nei credenti, ne annientano la volontà, riuscendo di conseguenza a ottenere qualsiasi cosa vogliano da loro.
6. Cyberbullismo
Con l’avvento dei social network, ha iniziato a proliferare una nuova forma di violenza. In un modo o nell’altro, le nuove tecnologie facilitano il lavoro dei molestatori, poiché consentono ai più codardi di restare nell’anonimato. Allo stesso tempo, le legislazioni dei vari paesi non sono ancora molto chiare in questo ambito e, per questo, molti comportamenti violenti restano impuniti.
La possibilità di scattare una foto e proiettarla in tempo reale è alla portata di tutti; è una possibilità utilizzata da molti, che ha dato luogo a nuove forme di violenza. Un esempio ormai molto diffuso è che qualcuno possa farci un video e caricarlo poi in rete, utilizzando la nostra immagine per prendersi gioco di noi, oppure tentando di riflettere la nostra persona in quel comportamento isolato, come se fosse quello a definirci. Prima di scoprirlo e rivendicare i nostri diritti, è possibile che migliaia di persone abbiano già visto le nostre immagini e abbiano tratto delle conclusioni distorte.
7. Violenza mediatica
L’agenda di molti mezzi di comunicazione include una buona dose di notizie violente. Sembrerebbe che più cruenta è l’informazione, più forte è l’impatto che produce e maggiore il numero di spettatori che attrae. A volte, guardare un notiziario o leggere il giornale equivale a ricevere un flusso di dati che, per la loro selezione e diffusione, distorcono l’immagine che in realtà ci arriva.
La cosa peggiore è che, se i mezzi di comunicazione offrono questo genere di notizie, significa che c’è un pubblico che le consuma e che, in qualche modo, si è abituato all’impatto che producono. È proprio per questo che i mezzi di comunicazione sono sempre in cerca di questa tipologia di informazione che superi, in termini di impatto, la precedente. Il dolore, la morte, le torture e qualsiasi sorta di evento tragico sono diventati poco a poco spettacolo.
Quelli menzionati sono solo alcuni tipi di violenza, alcune forme in cui si manifesta. La lista completa è molto più lunga. Tuttavia, ne abbiamo esposto i tipi principali che, per importanza e frequenza, terminano per condizionarci tutti.