“La vita è bella”: il film sulla libertà che dà senso alla nostra esistenza
Ci muoviamo in un complicato equilibrio che oscilla tra l’offrirci e il non appartenere a nessuno. In uno dei piatti di questa bilancia c’è il desiderio di proteggere la nostra libertà, la stessa libertà che usiamo per essere generosi e per sentirci confortati da questo.
Nell’altro piatto c’è la consapevolezza che non appartenere a nessuno significa anche non possedere nessuno e non possedere nessuno vuol dire riconoscere la libertà dell’altro, affinché questi se ne vada quando vuole.
Amiamo la libertà di poter scegliere ma, allo stesso tempo, ci sono molte decisioni complesse e difficili. Incroci e complicati garbugli che vorremmo superare. In questo stesso punto in cui dobbiamo riflettere sul cammino da prendere, ci sono correnti molto forti. Correnti d’aria, che ci scuotono.
La libertà dà senso alla nostra esistenza
“Alla ricerca di un significato della vita” è il titolo di una delle opere che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita. L’autore, Viktor Frankl, è stato uno dei tanti ebrei che hanno patito personalmente la prigionia nei campi di concentramento della Germania nazista. Vale la pena leggere ogni linea di questo libro che ci lascia una speranza: l’ultimo rifugio della libertà risiede nella nostra mente.
Possono razionarci il cibo, obbligarci a lavorare per tutto il giorno, punirci con le percosse o minacciarci di morte, proprio come facevano le guardie naziste con i loro prigionieri, ma se c’era una cosa che quegli esseri disumani non potevano fare, era controllare la speranza di coloro che si svegliavano ogni giorno in quell’inferno con la volontà di sopravvivere. Viktor Frankl ci dice, con una dura crudezza, che chi ricorreva alla libertà mentale e non si abbandonava poteva sopportare meglio quelle condizioni.
E ora passiamo dalla letteratura al cinema, nello specifico a uno dei film più belli mai realizzati. Stiamo parlando de “La vita è bella”. Guido riesce a conservare questa libertà mentale e lo fa affinché suo figlio Giosuè non si renda conto di cosa sta succedendo davvero attorno a lui. Guido cerca di convincerlo continuamente che hanno scelto di stare lì e che possono andarsene quando vogliono. Capisce che suo figlio può sopportare tutto, ma non può perdere la libertà.
“Mamma, mamma! Abbiamo vinto 1000 punti, da schiantare dal ridere!”
(Giosuè – La vita è bella)
L’altra faccia della libertà
La libertà è il più grande dei poteri individuali. In questo momento, non c’è niente di materiale che vi impedisca di uscire e abbracciare qualcuno o di sottrarre una mela da un cesto del fruttivendolo e scappare via. Ciò vuol dire che la vostra vita non è un quiz, ma una grande domanda a risposta aperta. Avete più possibilità che parole con cui riempire un foglio bianco.
Gli esperti sostengono che, da un certo numero in poi, quando la quantità di opzioni a disposizione è molto alta, possono apparire sentimenti negativi, come la frustrazione. Una frustrazione che nasce dall’impotenza di non avere le risorse cognitive sufficienti per poter fare una valutazione globale ed esaustiva della situazione.
Ad esempio, gli esperti di marketing sanno bene che un’offerta eccessiva di opzioni provoca nel consumatore la necessità di allontanarsi dal luogo in cui sono esposti i prodotti, senza che ne acquisti nessuno. Da una parte, il consumatore sente di voler scegliere il prodotto migliore, dall’altra, vuole scegliere il meglio per i suoi bisogni ed è stressato dal fatto di non avere tempo a disposizione per studiare nel dettaglio le offerte di ogni marca.
La libertà racchiude un bellissimo paradosso
La stessa libertà che ci salva dall’orrore può saturarci come consumatori. È il paradosso della libertà. Ad ogni modo, per quanto possa essere spaventosa, la lotta per raggiungerla è durata secoli e secoli ed è stata combattuta dall’uomo contro l’uomo stesso.
Per questo ora vi invitiamo a godervela, a credere all’intuito nelle piccole decisioni, ad apprezzare ogni gesto gentile che vi regaleranno gli altri mentre fanno uso della loro libertà. Perché in fondo è questa la linea magica che separa ciò che ha valore da ciò che non ne ha e, se non dovessimo trovare niente di prezioso, la libertà ci permette di crearlo.