Voldemort e l'origine della sua malvagità

Voldemort è crudele per natura o a causa delle sue esperienze? Il suo odio verso i babbani è reale?
Voldemort e l'origine della sua malvagità
Leah Padalino

Scritto e verificato la critica cinematografica Leah Padalino.

Ultimo aggiornamento: 18 febbraio, 2023

Voldemort, il cui vero nome è Tom Riddle, è il principale antagonista nella saga Harry Potter, il nemico più temuto che semina terrore e oscurità ovunque passi. È l’antitesi di Harry, il mago protagonista, ma se studiamo in dettaglio i due personaggi, ci accorgiamo che non sono poi così diversi.

È come se Voldemort non potesse esistere senza Harry e viceversa. Sono opposti, ma come i due poli di una calamita, è impossibile separarli. Sono le due facce di una stessa medaglia: non c’è eroe senza cattivo e non c’è cattivo senza eroe.

In questo caso particolare notiamo certe peculiarità, certe circostanze che ci spingono a chiederci cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente per entrambi i personaggi. E se Voldemort fosse cresciuto in un ambiente felice? E se avesse scoperto l’amore? La malvagità è nata con lui o è il frutto di una serie di circostanze?

Nel corso della saga scopriamo il passato del Signore Oscuro, di questo personaggio che è molto più che il semplice “cattivo” della storia. I film non rivelano molto della sua storia, a differenza dei libri. L’autrice J. K. Rowling dedica interi episodi ai ricordi della vita passata di Voldemort prima che diventasse “colui che non deve essere nominato”.

Il personaggio di Lord Voldemort ha suscitato un fascino notevole tra i fan della saga, tanto che una casa produttrice indipendente italiana ha realizzato il film Voldemort: Origins of the Heir, prequel della saga.

Sono tante le curiosità legate a questo personaggio e in generale alla serie Harry Potter. Oggi vi sveleremo alcuni dati importanti sulla personalità del nemico del maghetto più famoso di tutti i tempi e sul perché della sua malvagità.

Influenze

J. K. Rowling ha studiato francese e filologia classica. Non ha avuto una vita facile, non solo dal punto di vista economico, ma anche personale. Poi, ha finalmente raggiunto il successo con Harry Potter. Nella saga, la Rowling ha riversato le sue influenze classiche: nomi di incantesimi e personaggi, esseri mitologici e magici, tutto sembra impregnato di cultura greco-latina, ma anche delle esperienze personali dell’autrice. In diverse occasioni ha confessato che alcuni personaggi, come Hermione, si ispirano a lei.

Non è un caso che il compleanno di Harry Potter coincida con il suo e che i dissennatori risucchino l’anima proprio come la depressione ha fatto con lei. Per quanto riguarda Voldemort, la Rowling ha rivelato che il nome viene dal francese vol de mort, cioè “volo della morte”, e di essersi ispirata alla figura di Adolf Hitler.

Tom Riddle

Se ci fermiamo un momento a riflettere, entrambi credevano nell’esistenza di una razza superiore. Voldemort vuole eliminare chiunque non sia un “purosangue”, cioè figlio di maghi. I figli di “babbani” dovrebbero sparire e non avere accesso alla scuola di Hogwarts. In altre parole, per Voldemort, come per Hitler, la purezza di sangue è importante ed esiste una razza inferiore da sterminare perché considerata la causa dei mali del mondo.

È curioso, però, che Voldemort in realtà non sia un purosangue, suo padre era un babbano. Allo stesso modo, Hitler era di origini ebraiche. Forse il complesso di inferiorità, la paura del rifiuto e il desiderio di potere hanno spinto entrambi a commettere azioni atroci e del tutto irrazionali. Voldemort era un giovane brillante e davanti a sé aveva un grande futuro come mago; Hitler, dal canto suo, aveva gusto per la pittura.

Altre somiglianze tra le due figure fanno riferimento alle guerre: la prima guerra magica, durante la quale Voldemort e i suoi Mangiamorte uccisero moltissime persone, tra cui i genitori di Harry, segnò la sconfitta del Signore Oscuro, che scomparve; la seconda guerra magica determinò la fine di un’era, la fine di Voldemort e dei suoi seguaci. Allo stesso modo, la Germania di Hitler perse entrambe le guerre mondiali.

L’ascesa di Voldemort avviene gradualmente e nell’ombra, finché non riesce a controllare tutto il Ministero della Magia (l’equivalente del nostro sistema politico).

Harry è il mago prescelto per mettere fine a quest’epoca di terrore e oscurità, come se fosse Gesù Cristo. Anche l’influenza della Bibbia è presente nella saga: la figura del serpente come simbolo del male e della tentazione, per cui Voldemort risulta essere la personificazione del male; Harry come il salvatore, l’eletto (con profezia annessa) in grado di sacrificare la sua vita per salvare l’umanità.

Voldemort

Il passato di Voldemort

Voldemort è orfano di entrambi i genitori, nato dall’inganno della madre nei confronti del padre. Un bambino generato senza amore, cresciuto senza il calore di una famiglia. La famiglia materna discendeva da Salazar Serpeverde (il fondatore dell’omonima Casa e fedele sostenitore della purezza di sangue). Come l’antenato, tutti i membri della famiglia parlavano il serpentese, la lingua dei serpenti.

L’ossessione per la purezza spinse la famiglia ad anni e anni di endogamia, di matrimoni tra familiari che segnarono l’infelice destino di Merope Gaunt, la madre di Voldemort, e della sua famiglia, costrette a vivere in povertà e con disturbi intellettivi. Merope veniva maltrattata dal padre e dal fratello che abusavano psicologicamente di lei e la chiamavano “Magonò”, cioè persona figlia di maghi incapace di praticare la magia.

Il padre e il fratello di Merope vennero rinchiusi ad Azkaban e lei, finalmente, riuscì a dedicarsi alla magia e a praticarla. Si innamorò poi di un babbano chiamato Tom Riddle Senior, che costrinse a sposarla e a darle un figlio grazie a un incantesimo.

Merope si convinse che Riddle si era a sua volta innamorato di lei e decise di spezzare l’incantesimo. Il babbano, però, l’abbandonò. Merope diede alla luce il piccolo Tom Riddle in un orfanotrofio e morì dopo il parto. Il bambino crebbe senza conoscere l’amore né la sua famiglia. Qualche anno dopo, quando il potente Silente andò a cercarlo, scoprì di essere un mago e di poter studiare la magia ad Hogwarts.

Confronto tra Harry Potter e Voldemort

Alla scuola di Hogwarts Tom Riddle si distinse come uno dei migliori maghi di tutti i tempi, ma la smania di potere e la passione per le arti oscure lo tramutarono nel mago più temuto. Come Harry, Voldemort è orfano ed è cresciuto solo e senza l’affetto dei genitori. Hogwarts è stata la sua salvezza.

Esiste una forte connessione tra i due personaggi che va oltre il rapporto antagonistico: Voldemort e Harry non sono del tutto diversi, ma il Signore Oscuro non ha mai imparato ad amare, non ha mai avuto un vero amico, si è mostrato crudele anche con i suoi seguaci. Viene spontaneo chiedersi perché hanno affrontato la vita in maniera così diversa… Voldemort è crudele per natura o a causa delle sue esperienze? Il suo odio verso i babbani è reale o giustificato dall’abbandono del padre e dalla vergogna per il proprio passato?

Sia Harry sia Voldemort hanno dovuto affrontare una profonda solitudine durante l’infanzia, oltre che l’abbandono e la mancanza di affetto. Tuttavia, di fronte a un retaggio simile, ognuno ha deciso di reagire a suo modo.

J. K. Rowling dipinge Voldemort come un personaggio segnato da traumi, dal sentimento dell’abbandono e da complessi, ma molto più profondo rispetto a quello che potremmo pensare all’inizio della saga. Un personaggio complesso che ci ricorda l’importanza dell’infanzia e le conseguenze dell’abbandono, il che non ne giustifica la malvagità, ma aiuta a comprenderne meglio le motivazioni.

Non abbiamo bisogno della magia per cambiare il mondo, abbiamo già dentro di noi tutto il potere di cui abbiamo bisogno. Abbiamo il potere di immaginare le cose migliori di quello che sono.

J. K. Rowling


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