Attraversare il fiume della vita, secondo Carl Jung
“Qual è il modo giusto di vivere? Cosa dovrebbero fare le persone per avere una vita felice ed evitare tutte le difficoltà e le sofferenze? Queste e altre domande furono quelle che Carl Jung si vide recapitare nel 1933, in una lettera da parte di una donna. Era comune che sia gli ammiratori che i pazienti del padre della psicologia psicoanalitica inviassero regolarmente lettere, alcuni di loro per sapere come attraversare il fiume della vita.
Jung rispose a queste domande profonde con una lettera sincera e premurosa che iniziava così: “Cara signora V, le sue domande non hanno risposta perché lei vuole sapere come dovrebbe vivere. Ma in realtà si vive come si può ». Dopo questo titolo iniziò un’interessante dissertazione che si riallacciava alla sua teoria dell’individuazione.
Le persone, secondo Jung, hanno l’obiettivo ultimo di unire tutti quei pezzi rotti che trasciniamo dentro di sè. Solo quando uniamo tutti i frammenti del nostro essere, comprese quelle aree più oscure, formeremo una psiche più forte e un sé più luminoso. Quella versione di noi stessi più integrata, sana e preparata ci permetterà di affrontare il difficile cammino della vita…
“Cara signora V,
Le sue domande sono senza risposta perché vuole sapere come vivere. Si vive come si può. Non esiste un percorso unico e definito per l’individuo che sia prescritto o appropriato. Se è quello che vuole, farebbe meglio a unirsi alla Chiesa Cattolica, dove dicono cosa è cosa. Inoltre, questo percorso si adatta al percorso medio dell’umanità in generale”.
-Carl Jung, corrispondenza datata 15 dicembre 1933-
Il fiume della vita secondo Carl Jung
Un modo per saperne di più sulla personalità e l’eredità teorica di Carl Jung è leggere le sue lettere. Il libro Lettere selezionate di CG Jung ci offre questa opportunità. In questa attenta selezione possiamo navigare tra quei decenni della sua vita tra il 1909 e il 1961, un tempo trascendentale per comprendere la sua eredità, la sua personalità e il suo sguardo eccezionale e saggio.
Chi si immerge in questa lettura scoprirà un tema ricorrente in questa serie di lettere. Molte persone hanno chiesto il suo consiglio su come attraversare il fiume della vita. Speravano che il fondatore della psicologia del profondo rivelasse loro come avere un’esistenza più dignitosa e felice. L’essere umano di solito trema davanti a tante incertezze e sfide, desiderando sempre una bussola esperta che lo guidi.
Carl Jung è stato quel faro che, con la sua lucidità, ha cercato di essere una guida per centinaia di persone che hanno chiesto il suo consiglio. Tuttavia, nelle sue lettere, non ha mai offerto indicazioni concrete su come raggiungere la felicità o su come vivere correttamente. Jung invitava alla riflessione, per risvegliare il senso critico e che ognuno facesse un viaggio nel proprio interno. Là dove, secondo lui, risiedevano tutte le risposte.
“Nessuno può costruirti il ponte sul quale tu, e tu solo, dovete attraversare il fiume della vita.”
-Friedrich Nietzsche-
Siamo noi a costruire il percorso della vita
Per chi vuole capire il senso della vita, qualcosa deve essere molto presente, secondo Carl Jung. Non esiste un percorso predefinito per nessuno, ognuno sarà visto in condizioni e circostanze uniche. È qui che prende in prestito un’idea che già allora Nietzsche fece notare: nessuno può costruirci un ponte sul quale solo noi dovremo attraversare il fiume della vita da soli.
Dove ci lascia allora? Se siamo soli nelle nostre traiettorie personali e di fronte alle nostre avversità, cosa fare in uno scenario del genere? La riflessione che Jung ci offre è semplice. Nessuno sa in anticipo cosa accadrà ed è inutile speculare su come dovremmo vivere, basta solo osare per esistere.
Il nostro compito come esseri umani è permettere all’inconscio di diventare cosciente, di capire cosa nasconde la nostra “ ombra ” e solo allora di comprendere il nostro essere autentico ei suoi interessi. Quello sarà l’inizio di tutto, l’inizio dell’individuazione e la libertà di attraversare il fiume della vita.
“Se vuoi seguire il tuo percorso individuale, è il percorso che fai per te stesso, che non è mai prescritto, che non conosci in anticipo, e che semplicemente nasce da solo quando metti un piede davanti all’altro. “
-Carl Jung, corrispondenza datata 15 dicembre 1933-
Come andare avanti nella nostra esistenza quando l’angoscia ci accompagna
Nel febbraio 1934 Carl Jung ricevette una lettera da un uomo sofferente. Preso dall’ansia e dall’angoscia, gli disse che provava numerosi rimpianti, poiché la sua era stata una vita vissuta male. Il famoso psichiatra non esitò a rispondere in modo amichevole, caloroso e con l’intelligenza brillante che lo definiva.
Nessuno può raddrizzare una vita mal gestita, ha esordito Jung, ma tutti possiamo uscire dal buco in cui ci troviamo. Dobbiamo farlo sapendo qual è la giusta direzione e gestendo bene i nostri sforzi. Altrimenti, ricadremo nell’oscurità. Inoltre, in questo necessario cammino di individualizzazione, è necessario agire con diligenza e devozione, agendo sempre con buona volontà.
L’essere umano si trova in ogni piccola cosa che fa ed è così che conosciamo e ci riveliamo. Per attraversare il cammino della vita, quando siamo accompagnati da angoscia e rimpianto, dobbiamo accettare tutto ciò che è accaduto. Abbiamo tutti un’ombra, insisteva Jung, e più è nascosta dalla vita cosciente dell’individuo, più è nera e densa.
Rivelarlo, portarlo alla luce, ci permetterà di guardare l’orizzonte con maggiore speranza, sentendoci più realizzati. È così che l’ansia svanisce e i rimpianti pesano meno. Così avanziamo guidati da una voce interiore, da quell’archetipo del saggio che ci sussurra ad ogni passo: fare la cosa giusta e trasformare l’esperienza quotidiana in saggezza.
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- Jung, Carl (2014) Selected Letters of C.G. Jung, 1909-1961 (Bollingen Series, 184) Princeton University Press
- Dunne, Claire (2012). Carl Jung. Psiquiatra pionero, artesano del alma. Biografía ilustrada con fragmentos de sus escritos, cartas y pintura. Barcelona: Editorial Blume
- Hannah, Barbara (2019). Jung. Vida y obra. Una memoria biográfica Barcelona. Editorial Escola de Vida.
- Kaswin Bonnefond, Danielle (2006). Carl Gustav Jung. Madrid: Editorial Biblioteca Nueva.