Basta essere esigenti!
Secondo la terapia cognitiva-razionale, la nostra sofferenza emotiva dipende fondamentalmente dalle valutazioni irrazionali che facciamo su di noi, sugli altri e sul mondo. Queste valutazioni sono esigenze assolutistiche, obblighi, doveri, “devo”.
Quando esigiamo qualcosa da noi stessi, tendiamo a pensare: “dovrei farlo in modo perfetto”, “dovrei essere una madre perfetta, un marito perfetto, un lavoratore perfetto”, “dovrei essere magro”. Quando esigiamo qualcosa dal mondo, pensiamo: “non dovrebbe essere così”, “il mondo dovrebbe funzionare in un altro modo”, “non è giusto che capiti a me”. Quando esigiamo qualcosa dagli altri, i nostri pensieri sono del tipo: “tutti dovrebbero trattarmi bene come faccio io con gli altri”, “mio marito dovrebbe rendersi conto di quello di cui ho bisogno”, “i miei amici dovrebbero avvisarmi sempre riguardo ai loro programmi”.
Cosa succede a livello emotivo in caso di esigenze assolutistiche?
Dimostrandoci esigenti con noi stessi in maniera irreale o assolutistica, generiamo sentimenti di ansia, depressione o colpa perché ci preoccupiamo di soddisfare le aspettative che abbiamo fissato come obblighi. Questo finirà per stressarci e bloccarci.
Quando non riusciamo a soddisfare le nostre aspettative, ci sentiremo dei falliti, inutili o spregevoli, cosa che non aiuta a risolvere il problema, ma contribuisce a bloccarci ancora di più.
Il perfezionismo è enormemente responsabile di qualsiasi forma di assolutismo. Le persone perfezioniste pretendono che tutto sia perfetto e ritardano quello che devono fare solo per paura di non farlo in modo perfetto. Dato che non lo farebbero mai in modo perfetto, perché la perfezione non esiste, alla fine smettono di farlo, “confermando” il loro pensieri di “sono un buono a nulla”, “sono un fallito”.
D’altra parte, quando pretendiamo che il mondo giri nella direzione che vorremmo, nascono sentimenti quali vittimismo e depressione. Se le cose non vanno come vogliamo, soffriamo di quella che è denominata bassa tolleranza alla frustrazione, cioè la tendenza ad esagerare l’insopportabile di una situazione, a qualificarla come terribile, ingestibile, catastrofica.
Le persone con bassa tolleranza alla frustrazione pensano che se la loro vita non va come vorrebbero, allora non potranno mai essere felici e saranno condannati ad una vita spaventosa, triste e insopportabile.
Infine, se non accettiamo il fatto che gli altri hanno il pieno diritto, che ci piaccia o no, di agire liberamente e pretendiamo che si comportino come noi vorremmo, allora non facciamo altro che alimentare sentimenti di ira e comportamenti passivo-aggressivi o violenti. Questi sentimenti peggioreranno ulteriormente la relazione con gli altri e scateneranno l’effetto opposto.
Se diventiamo aggressivi con gli altri perché non agiscono nel modo in cui vorremmo, alla fine non otterremo altro risultato se non quello di essere amareggiati e di ritrovarci senza alcun controllo sul modo di agire altrui, oltre a peggiorare anche la relazione che abbiamo con quelle persone.
Cosa bisogna fare allora?
Smettere di essere esigenti. A questo punto vi chiederete, ma questo non è conformismo? No. Va bene avere desideri, va bene voler raggiungere degli obiettivi, va bene lottare affinché le cose vadano per il verso giusto, va bene preferire che gli altri ci trattino sempre bene e con rispetto, etc.
Ma una cosa è preferire o volere, un’altra è pretendere in maniera assoluta. È nell’esigenza che risiede la nevrosi, perché per quanto lo pretendiamo, le cose non saranno mai come vogliamo. Il mondo funziona così.
Di conseguenza, accettate questa realtà e smettete di essere esigenti con voi stessi, con il mondo e con gli altri. Pensate: “preferirei essere magro, ma se non è così, ho molte altre qualità e cose da offrire agli altri”, “mi piacerebbe che mio marito si ricordasse del nostro anniversario, ma è umano e anche lui può sbagliare. Tuttavia, ha molte altre qualità”, “vorrei trovare il lavoro per cui ho studiato, ma se non succederà mai, posso essere felice anche con un altro tipo di lavoro”.
Non avrete mai il controllo assoluto e se lo accettate, vi libererete delle preoccupazioni emotive che i doveri, gli obblighi e le pressioni potrebbero causarvi. Paradossalmente, la vita andrà molto meglio.