Funerali dei gorilla ed episodi impressionanti

I funerali dei gorilla, resi noti da uno studio della dottoressa Amy Porter, mostrano la somiglianza tra il mondo emotivo di questi imponenti mammiferi e noi esseri umani. Anche loro soffrono per i defunti, a cui mostrano omaggio e rispetto.
Funerali dei gorilla ed episodi impressionanti
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

Un gruppo di studiosi ha sorpreso l’intera umanità quando ha pubblicato tre video sui funerali dei gorilla. Come si può osservare nei video, questi primati hanno un’idea ben precisa della morte e provano pena e dolore per la perdita dei loro simili. Sviluppano dei comportamenti che possono essere catalogati come rituali di addio. Scopriamo in questo articolo qualche interessante dato sui funerali dei gorilla.

La civiltà occidentale è stata per lunghi periodi profondamente antropocentrica; convinta, cioè, della superiorità della razza umana rispetto alle altre specie esistenti sul pianeta. C’è voluto molto tempo prima che ci rendessimo conto di essere parte integrante del mondo animale. Allo stesso modo, per moltissimo tempo la cultura occidentale si è creduta superiore a popolazioni indigene o di colore, ritenute perfino non appartenenti alla razza umana.

A lungo abbiamo anche creduto che gli animali fossero specie ben distanti da noi. Proprio in quest’ottica assume particolare rilevanza l’osservazione dei funerali dei gorilla. Il loro atteggiamento nei confronti della morte ricorda chiaramente quello di noi umani, così come mostra che questa specie di mammiferi è dotata di un’intelligenza e di una proprietà emotiva simili alle nostre.

“Gli animali della terra esistono per se stessi. Non sono stati fatti per gli umani”.
-Alice Walker-

Gruppo di gorilla

Titus e uno dei funerali dei gorilla

Una delle storie raccontate nello studio condotto da Amy Porter riguarda un gorilla che gli studiosi hanno ribattezzato con il nome di Titus. Un esemplare anziano, maschio alpha del suo gruppo. Il fatto raccontato in questo primo studio è accaduto nel Parco Nazionale dei Vulcani, in Ruanda (Africa).

Tutto è cominciato quando nel gruppo di Titus si è unito un giovane gorilla dai tratti distintivi tipici del maschio alpha. Il nuovo arrivato ha subito iniziato una lotta con Titus per assumere la leadership del gruppo. Per liberarsi del nuovo arrivato, quest’ultimo ha deciso di far percorrere al suo branco distanze maggiori in modo da lasciare indietro l’intruso. La fatica ha però sfinito Titus, sia per la durata del viaggio che per gli ostacoli incontrati.

All’incirca tre settimane dopo l’inizio del viaggio, Titus è rimasto al riparo del suo giaciglio per tre giorni per poi morire. In questo breve periodo, il suo migliore amico è rimasto sempre al suo fianco vegliandolo giorno e notte. Una volta morto, tutti i membri del branco si sono fermati, uno a uno, davanti al corpo del loro leader per rendergli omaggio.

Questa scena ben racconta uno dei riti funerari dei gorilla. Ad aggiungere ulteriore pathos alla vicenda ci ha pensato un test del DNA eseguito su Titus che ha permesso di scoprire che il tanto temuto rivale era in realtà suo figlio.

La morte di Tusk

Tusk era l’unica femmina adulta del branco di Titus. Quando il giovane gorilla si è aggiunto al gruppo, l’ha sfidata con un atteggiamento sessualmente aggressivo; Tusk è comunque riuscita a respingere le avances del nuovo arrivato grazie anche all’aiuto dei figli.

Un anno dopo la morte di Titus, Tusk ha visto peggiorare il proprio stato di salute. In appena 20 giorni è peggiorata talmente da trovare la morte. Tusk aveva due figli, entrambi i quali sono rimasti al suo fianco nelle ultime ore di vita insieme ad altre due gorilla femmine.

A questo punto lo studio rivela una serie di comportamenti difficilmente comprensibili. Il figlio minore decide di avvicinarsi al corpo della madre cercando di attaccarsi al seno, seppur fossero passati diversi anni dal periodo dell’allattamento. Gli esperti hanno battezzato questo atteggiamento come “allattamento di consolazione”.

Il figlio maggiore, invece, ha assunto degli atteggiamenti di sfida e persino violenza nei confronti del cadavere. Anche il nuovo leader del gruppo si è unito all’attacco colpendo con violenza il corpo di Tusk. Come hanno spiegato gli studiosi, non si trattava di comportamenti aggressivi quanto di gesti di frustrazione e rifiuto in risposta alla morte del gorilla. Un’altra delle caratteristiche dei riti funerari dei gorilla.

Branco di gorilla

Il rispetto per gli estranei

Un ulteriore aspetto legato ai funerali dei gorilla è stato riscontrato in un branco del Congo. In questo caso l’episodio chiave non ha riguardato la morte di uno dei membri, quanto l’incontro, durante la marcia, del cadavere di un gorilla estraneo al branco.

Il branco si è seduto in silenzio attorno al cadavere osservandolo per qualche minuto. Non solo, lo hanno annusato, accarezzato e pulito. Chiari gesti di rispetto nei confronti di un gorilla che non faceva parte del gruppo.

Anche in questo caso, come nell’episodio di Tusk, sono stati compiuti alcuni gesti aggressivi, ma questa volta solo da parte del maschio alpha. È stato lui a incaricarsi di esprimere quel sentimento di rifiuto verso la morte provato da tutto il gruppo. Una volta che il rito di rispetto è giunto al termine, il leader si è caricato il gorilla morto sulle spalle per depositarlo in una radura, in cui riposare in pace.


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  • Estrada, A. (2012). Comportamiento animal. El caso de los primates. Fondo de Cultura Económica.


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